martedì 17 maggio 2022

All'improvviso uno sconosciuto dotato

Mi chiamo Ada. Sono una brunetta che non passa inosservata, molto desiderata dagli uomini. Negli ultimi tempi avevo un fidanzato ma il rapporto andò in crisi dal momento che, spesso e volentieri, cedevo alle avances di amici e conoscenti in comune. La sua gelosia, peraltro giustificata, incrinò la relazione in modo irreversibile. Stufa della situazione e dei suoi continui rimproveri, avevo bisogno di allontanarmi un pò. E così decisi di contattare lo zio Alfio che abita negli USA. Il mio parente possiede una proprietà e degli appezzamenti di terreno in Arizona. In realtà è una zona tranquilla ma piuttosto isolata dove, molto spesso, predominano zone desertiche. Un posto rilassante per ritrovare sè stessi. A volte, nella vita, è necessario. Non sapendo che fare, scorazzavo sù e giù con una sorta di trabiccolo di mio zio, una specie di quelli che si utilizzano nel gioco del Golf, tanto per intenderci. Combinazione volle che, un giorno, il suddetto mezzo si fermò all'improvviso. Ebbi un momento di panico dal momento che stavo da sola, il Sole picchiava forte, e non vidi anima viva nei paraggi. Inoltre, zio Alfio non risultava raggiungibile. Presa quasi dalla disperazione lanciai un urlo. All'improvviso, quasi dal nulla, comparve un giovane uomo aiutante senza capelli. Disse di essere un contadino della zona e di conoscere, solo di vista, mio zio Alfio. Rincuorata, chiesi all'uomo, di nome Alfredo, di riparare il veicolo. Rispose che, eventualmente, ci avrebbe pensato dopo. Intanto non perse tempo e sfilò le mutande che portavo sotto al pantaloncino jeans. Con decisione iniziò a slinguazzare la passera. Di solito l'avevo data ad amici e conoscenti ma mai a perfetti sconosciuti. Però quel tipo sapeva il fatto suo. Il caldo forte aumentava l'eccitazione a mille. Lasciai che slinguazzasse e sditalinasse la fica che andò in brodo per l'eccitazione. Era il momento di assaggiare l'arsenale dello sconosciuto. Assaporai quel magnifico cazzone succhiandolo, leccandolo e passando pure la cappella sulle labbra. Era duro al punto giusto per una formidabile cavalcata. Praticamente nuda, mi impalai sulla splendida asta che mi penetrò a fondo e a lungo donandomi sublimi sensazioni di piacere. Poi lui mi prese da dietro afferrandomi i capelli. Mi sbattette selvaggiamente dandomi della troia ed io godetti come una porca al punto da raggiungere un meraviglioso e profondo orgasmo. Afferrai il suo pene e lo smanettai accompagnandomi con la lingua sulla cappella. L'uomo schizzò un mare di sborra nella mia bocca. Smanettai l'uccello a fondo in modo che fuoriuscisse tutto il seme caldo dai coglioni e lo gustai a fondo ingoiandone buona parte. Quasi a voler stemperare quel contesto pseudo-pornografico, gli offrì una birra fresca. Infondo se la meritava proprio. Dopo aver bevuto insieme, riuscì a sistemare il trabiccolo ed io potetti rientrare a casa di mio zio tutta sudata (per il caldo e per la scopata). Raccontai ad Alfio di esser stata soccorsa da un certo Alfredo. Zio alfio mi guardò e rispose: "Merda! Alfredo? Male si dice di lui! Che và dietro a tutte le sottane... Ada, dì la verità, non è che ha approfittato di te?", risposi: "Ma no zio, quando mai, figurati! Gli ho solo offerto una birra. Se l'è meritata per aver risolto la situazione sotto al sole no?". Zio Alfio, uomo di mondo, sorrise ed esclamò: "Ma che minchia dici? Vedi che quello ti ha sistemata perbene prima a te, zoccola!!! Meglio che non diciamo niente a tua madre, poverina. Sà che sei qui in vacanza, non per fottere col primo che capita!". Risposi: "E va bhè zio, come sei antico però! La fregna reclama e quello ha un gran cazzo!".              

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