giovedì 10 dicembre 2020

La mia amata nemica

Mi chiamo Ada. Lavoro in un'azienda dove ci sono tutti uomini tranne la mia collega Raffaella. Il capo, il dr. Paolo Onofri, è stato per anni un donnaiolo. Single, sposate, puttane, nere, asiatiche se le ripassava tutte in virtù del potere dei soldi e di un discreto cazzo. Di questo 'giro' abbiam fatto parte anche io e Raffaella che l'abbiamo data per mantenere il posto di lavoro, non certo perchè Onofri è un bell'uomo. Con gli altri impiegati io e lei scopavamo poi per piacere. Tra me e Raffaella non è mai corso buon sangue. C'è stata sempre rivalità essendo entrambe belle donne. Ognuna voleva dimostrare di essere migliore dell'altra. A un certo punto però l'andazzo cambiò. Onofri, ormai stufo della figa, diventò gay e pretese di essere spompinato dal suo vice mentre guardava gli altri maschi accoppiarsi. Insomma una sorta di harem gay per soddisfare le sue nuove voglie. Quando tutto ciò iniziò mi ritrovai l'unica donna presente in azienda dato che Raffaella era in ferie. Osservai per una settimana quei porci che scopavano e nessuno di loro mi avrebbe dato il cazzo perchè in quel torbido gioco voluto dal capo non erano previste donne. La fregna mi bolliva, mi sentivo di impazzire. Quando Raffaella rientrò non mi sembrò vero di andarla a trovare. Non ci sopportavamo ma adesso lei rappresentava carne calda per soddisfare il mio piacere. La misi al corrente della situazione e non ci volle molto a convincerla a lesbicare: baci, leccate di capezzoli, leccate di fica che accesero anche lei. Fui pronta per 'incrociare' la mia passera con la sua in una sorta di trombata tra donne. L'orgasmo giunse profondo per entrambe dopo quella voluttuosa strofinata tra passere e facemmo il bis a 69. Meno male che è tornata, non l'ho mai adorata così tanto.

capo

















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