mercoledì 21 febbraio 2024

Le porcate col nonno di Melissa

Mi chiamo Davide. Melissa è davvero attraente. Riuscì a frequentarla per un po' ma, ad un certo punto, pose una condizione. Me l'avrebbe data solo se mi fossi preso cura del nonno, Arturo. Accettai e lo portai nel Centro ricreativo, uno spazio verde che gestisco. Di solito, d'estate vengono a giocare i bambini. Essendo primavera, non c'era ancora nessuno. Arturo si confidò, raccontò di essere stato sposato ma di aver preferito sempre gli uomini. Poi allungò dei soldi spiegando di volersi divertire. Non avevo mai fatto sesso con un uomo ma il danaro rappresenta sempre una buona motivazione. Poi pensai che, ingraziandomi lo zio, Melissa poi me l'avrebbe data più facilmente. Inoltre, lì, in quello spazio verde solitario, ero sicuro che nessuno ci avrebbe visti. Accennai un pompino al vecchio. Poi, fu lui a sbocchinarmi con estrema passione e dedizione, prima all'impiedi, poi sopra una sedia a sdraio. Confesso che andai in estasi. Quando si sedette sopra di me per scopare non seppi dirgli di no. All'inizio glielo ficcai a candela, poi ci presi gusto impalandolo a pecorina e a missionaria sopra le sedie. Gli detti gli ultimi colpi a pecorina mentre lui si appoggiò al tavolo. Dopodiché godetti e gli schizzai in bocca. A quel punto, comparve d'improvviso Melissa. La ragazza stava già osservando da un po'. Sbiancai in volto, cercando inutilmente di arrampicarmi sugli specchi. Spiegai a Melissa la natura omosessuale del nonno cercando di giustificarmi asserendo di aver acconsentito per soddisfare i desideri di un povero anziano. L'uomo, intanto, mentre assaporava la sborra, affermò di aver speso bene i propri soldi con il sottoscritto. A quel punto, Melissa capì che me l'ero chiavato per danaro e che, comunque, avevo pure goduto. La nipote del vecchio mi liquidò ed io dovetti accontentarmi, nei mesi seguenti, di inculare l'anziano. In realtà mi ci ero pure abituato e trovai l'appagamento per l'uccello finché lui, purtroppo, passò a miglior vita. Incontrai Melissa al funerale che mi sussurrò all'orecchio: "Almeno lo hai reso felice nell'ultimo periodo della sua vita, ricchioncello".

nonno




















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