mercoledì 7 febbraio 2024

Anomalie cupidiche

Mi chiamo Donatella. Lavoro come barista in un locale notturno, il "Blues". Lì dentro assisto a continui flirt tra i clienti. Tra l'altro, notai l'interesse di Vera, un'amica, nei confronti di Roberto, un mio conoscente. E così pensai bene di organizzare una pizza a casa mia per farli stare maggiormente a contatto in un ambiente più intimo. Nell'abitazione, vivo con mio fratello Sandro, per cui avremmo mangiato la pizza tutti e quattro insieme. Il giorno seguente, io e Sandro ci saremmo allontanati per permettere ai due ospiti di socializzare e giungere ad un eventuale fidanzamento. Roberto accettò l'invito di buon grado. La serata trascorse tranquilla parlando del più e del meno e divorando, ovviamente, le gustose margherite. Dopodiché, io dormì con Vera e Roberto in camera sua con Sandro. In effetti, mio fratello ha un debole per i maschietti per cui mi raccomandai di tenere a freno certi istinti. La notte trascorse serena, senza particolari evidenze. Credevo che il "copione" venisse rispettato: io e Sandro, come concordato, ci saremmo allontanati dopo la colazione. Ma la situazione prese una piega del tutto diversa. Trovai Roberto e Sandro in cucina che avevano appena bevuto il cappuccino. Sandro, venendo meno a quanto stabilito in precedenza, si mise a corteggiare impunemente Roberto! Dopo averlo abilmente sedotto, con annesso abbassamento delle mutande, gli propinò un succulento pompino! Roberto, inizialmente, sembrava scettico nel ricevere attenzioni orali da parte di un maschio ma poi finì per eccitarsi indurendo l'uccello di brutto. A quel punto, i suoi freni inibitori saltarono. Preso dal desiderio, e curioso quanto mai di trasgredire, ricambiò addirittura la succhiata per la gioia estrema di Sandro. Dopo i pompini, i due ragazzi andarono oltre. Roberto, più che arrapato, infilò il cazzo nel sedere di mio fratello prendendolo da dietro. La scena si presentava decisamente interessante ed eccitante: la mia figa cominciò meravigliosamente a gocciolare. Adoravo vederli fottere ma, nel contempo, fui colta dall'ansia acuta. Vera, per fortuna, stava ancora dormendo ma temevo che potesse venire in cucina da un momento all'altro e assistere a quelle porcate tra Boys. Se la sarebbe di sicuro presa con la sottoscritta con l'accusa di aver pensato a trovare il fidanzato a mio fratello e non a lei... Si sarebbe sentita presa in giro. Tra l'altro non sapeva nemmeno dei gusti particolari di Sandro. Solo allora capì di aver commesso un errore madornale raccomandando, come si suol dire, "le pecore al lupo". Sandro si era accorto che stavo spiando, cercava quasi la mia approvazione. Ormai ero lì e avrei assistito alla trombata fino in fondo. Mi godetti uno ad uno i gemiti di Sandro mentre quel pene gli sfondava perbene il retto. Gli schizzi di sborra non tardarono ad arrivare: Sandro, penetrato allo sfinimento, colò come una fontana ricevendo, nel contempo, la sborra calda e copiosa dell'ospite nel culo. Gli orgasmi rilassarono i ragazzi che accompagnarono l'appagamento con un favoloso lingua a lingua. La cucina odorava intensamente di sperma. Presa dall'angoscia, suggerì loro di aprire la finestra per far passare il più possibile l'aria e li incitai a rivestirsi alla svelta. Dovevo evitare assolutamente che Vera si accorgesse di qualcosa di sospetto e così corsi verso la camera dove dormiva con l'intento di anticipare le sue azioni. Intendevo prendere tempo e così la convinsi a vestirsi sexy per far colpo su Roberto. Indossai anch'io le autoreggenti. Vera desiderava recarsi in cucina per la colazione ma io dovevo trattenerla a tutti i costi per cui mi incamminai in un percorso strano e tortuoso. Le dissi che dei maschi non c'è da fidarsi, che, spesso e volentieri, passano da un'avventura all'altra e che, magari, il bene e l'affiatamento tra amiche può essere nettamente migliore. Mi lasciai troppo trasportare da quella sorta di "interpretazione" improvvisata e apparì come una lesbica che ci prova. Non potevo immaginare che, sotto sotto, qualche pensierino sulle donne e, in particolare, su di me, Vera lo aveva fatto. Inaspettatamente, mi ritrovai le sue mani sul culo! La voglia, la vicinanza dei corpi, fecero il resto. Quasi inconsapevolmente, ci ritrovammo a lesbicare dolcemente. I freni inibitori si sciolsero del tutto quando andammo sensualmente lingua a lingua. Lei, decisa a proseguire, mi sfilò le calze. Sopra il divano, le palpai le tettone. Lei mi tolse anche le mutandine e i baci proseguirono oltre alle strofinate tra i nostri corpi. Le leccai i capezzoli, poi lei si mise a dondolare sopra di me mentre le accarezzavo le tette. Continuai a leccarle il seno e poi giungemmo ad una piacevolissima strusciata tra tettone. Ci presi proprio gusto a leccarle i capezzoli e lei gradiva molto. Alla fine, mi stesi su di lei e ci baciammo a lungo e intensamente mentre le palpavo vigorosamente il seno. Si trattava di una prima volta tra donne per entrambe e penso che nessuna di noi se la sentisse di leccare la figa. Per fortuna, non vi fu alcun bisogno di addentrarsi in questa pratica dal momento che l'eccitazione estrema ci condusse divinamente all'orgasmo semplicemente limonando e con i corpi a strettissimo contatto. Credetti davvero di poter iniziare una storia saffica con lei ma un imprevisto rovinò tutto. Roberto si era dileguato, intanto, quel coglione di mio fratello, credendo erroneamente che Vera avesse agito nello stesso modo, lasciando l'abitazione, si mise ad urlare inopportunamente fuori dalla camera da letto rivelando, involontariamente, il rapporto omosessuale intercorso poco prima nella cucina. Vera, a quel punto, andò su tutte le furie e mi dette della falsa. I tentativi di giustificazione, da parte della sottoscritta, risultarono del tutto inutili. Vera, evidentemente delusa, corse via dalla casa sbattendo la porta. Grazie a mio fratello, si era creata un'opportunità e, sempre per "merito" suo, l'occasione andò miseramente in fumo. Amo Sandro ma, certe volte, lo strozzerei!               

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Un "discorso" tra Vera e Donatella...































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