sabato 18 febbraio 2023

La cliente strafiga nella vita degli immobiliaristi

Mi chiamo Valerio. Anni fa, insieme ad un amico, Giorgio ho aperto un'agenzia immobiliare. Diciamo che tra di noi c'è un legame che va oltre il lavoro. Siamo entrambi infelicemente sposati, nel senso che nè io nè lui andiamo più tanto d'accordo con le rispettive consorti. Preferiamo piuttosto sgattaiolare appena possibile e distrarci condividendo la passione per le scommesse sportive, qualche cena fuori e anche visionare insieme materiale pornografico. Frequentare lui rende meno pesante il matrimonio e credo che per Giorgio sia più o meno lo stesso. In realtà, a volte ci seghiamo in compagnia con grande piacere ma nessuno di noi ha mai avuto il coraggio di osare, di andare oltre, finora. Probabilmente è una situazione di stallo: ognuno teme che all'altro possano non piacere iniziative di un certo tipo e, di conseguenza, non accade nulla di concreto e tutto resta uguale. Questa almeno era la situazione fino a poco tempo fa, finchè non piombò una persona nuova nella mia vita. Una donna, di nome Rosa, prese appuntamento per vedere una casa. Non mi aspettavo certo di trovarmi di fronte una bionda mozzafiato disinibita al massimo. Quando si presentò, con tanto di cosce da fuori, non aveva nemmeno le mutandine. Fingendo che le fosse caduta la borsa, si chinò per provocare ed io vidi le sue meravigliose fessure. Pensai subito di avere una moglie (aldilà di come andasse il matrimonio). Mi autoraccomandai di non fare colpi di testa ma quella donna sprizzava sesso da tutti i dannati pori. Ma non è tutto! La furbetta, forte delle sue capacità di seduzione, voleva pagare al minimo i costi di agenzia. Mi trovai in difficoltà anche perchè dovevo rendere conto di questo a Giorgio. Fu lei stessi a porgermi il cellulare per effettuare la telefonata. Il mio socio disse che era una follia calare questi costi in maniera così consistente e quella donna andò su tutte le furie. Cominciò a dire che non ero un vero uomo, che pendevo dalle labbra del mio socio come se fosse un'amante e robe del genere. Che sono molto legato a Giorgio, questo è vero, ma in tal caso c'erano in ballo diversi soldi che sarebbero mancati alle entrate dell'agenzia. Non potevo prendere una decisione del genere in autonomia. Rosa mi dette una sorta di ultimatum, disse che sarebbe tornata a breve e che io, nel mentre ci dovevo riflettere se acconsentire o meno alle sue richieste folli di risparmio. Dopodichè si chiuse in bagno. Me la ritrovai davanti poco dopo, più figa che mai con tacchi e arrapanti calze autoreggenti nere ricamate. Si fiondò sul mio pisello e sbocchinò da paura. Andai davvero ine stasi profonda! Eccitato le leccai con ardore la figa. Intanto lei cercava sempre di ottenere ciò che desiderava ed io non accettavo mai le sue condizioni. Intanto scopammo di brutto. Rosa si rese conto che mi creavo problemi con Giorgio, non volevo chiudere un contratto di un certo genere a sua insaputa. E allora, a quel punto, nel bel mezzo della trombata, Rosa tirò fuori la classica proposta indecente. Era disposta a scopare con me e Giorgio insieme in una sorta di triangolo e si sarebbe concessa tutte le volte che lo desiderassimo. Naturalmente, il tutto dopo l'acquisto agevolato della casa. A quel punto mi passò l'ansia e cominciai ad essere molto più sereno. Anzi, l'idea mi piaceva proprio! In tal caso, non avrei più dovuto nascondere nulla a Giorgio e, in più, ci saremmo divertiti in compagnia della signora Rosa. Quest'ultima, piuttosto curiosa, chiese che tipo di rapporto sussistesse tra me e lui. Alla fine, le spiegai tutta la situazione dei matrimoni in crisi, etc... e che condividevamo degli interessi incluso guardare i porno. Rosa, da donna di mondo, si rese conto che, probabilmente, tra me e Giorgio c'era potenzialmente qualcosa, una pulsione torbida di sottofondo, anche se, in effetti, non avevamo mai messo in pratica certe fantasie tra uomini. Rosa mi lasciò intendere che, in un'ipotesi del genere, lei sarebbe stata complice. Pensai che, con una donna così disinibita accanto, probabilmente io e lui avremmo trovato il coraggio di osare tra di noi, oltre ovviamente che con lei. La libidine percorse tutto il mio corpo. Dopo averla abbondantemente chiavata nella fica, le sborrai copiosamente in bocca. Lei gustò il nettare, poi mi suggerì di chiamare Giorgio e organizzare un incontro a tre per il giorno seguente.                  

tacchi






Poco dopo...
















Dulcis in fundo...

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