venerdì 25 marzo 2022

Convertito dai compagni di scuola

Salve dalla vostra Nunzia. Avete visto cosa combino in ufficio mettendo le corna a mio marito col datore di lavoro. Dunque, non sono una verginella da Collegio, questo è sicuro. Tuttavia, la scena alla quale assistetti alcuni mesi fa, avrebbe fatto sgranare gli occhi perfino alla madre più tollerante del mondo. Che Giovanni fosse, in generale, un tipo solitario, uno smanettone del pc che non si accosta facilmente alle ragazze, in realtà l'ho sempre saputo. E' proprio per tale ragione che mi sembrò strano che lui stabilisse un legame, sempre più stretto, con due suoi compagni di classe. Alle richieste di spiegazione del motivo per cui questi ragazzi venivano a casa puntualmente, ogni pomeriggio, rispose semplicemente: "Studiamo bene insieme, tutto qui!". Non feci obiezioni, anzi, avevo piacere che, finalmente, lui stesse in compagnia di qualcuno. Però, quegli "ospiti fissi", avevano un'aria strana, qualcosa che non mi convinceva affatto nel modo di porsi e nello sguardo, oltre alla parlata volgarotta, esternata spesso in dialetto. Nei primi tempi non notai nulla di insolito. I tre si chiudevano in camera a studiare ed io, alle volte, bussavo alla porta per offrire drink e snack. Poi arrivò la svolta perentoria. Accadde un pomeriggio in cui io affermai che sarei uscita per parecchio tempo in modo da andare dal parrucchiere a sistemare i capelli. E così i tre giovani rimasero da soli, del tutto indisturbati. Combinazione volle che Franco, il mio 'hair styler' di fiducia, impiegò meno ore del previsto ed io rientrai a casa in netto anticipo. L'abitazione si sviluppa su due livelli. La camera di Giovanni è collocata al piano superiore. Io salì lentamente le scale. Quando mi avvicinai alla stanza, compresi subito che i ragazzi non stavano affatto studiando ma che, piuttosto, erano dediti a pratiche diverse. Da dietro la porta chiusa sentivo ansimare, gemere, tutti inequivocabili versi di chi sta facendo sesso. Fui pervasa contemporaneamente da due sensazioni forti e contrastanti tra loro: da un lato, preoccupazione e dall'altro incontenibile curiosità. Dovevo guardare con i miei occhi, prendere visione di quel che stava succedendo nella stanza. Ma come entrare? Ecco che mi vennero in mente quei film erotici dove la gente spia dal magico buco della serratura e così agì di conseguenza. In realtà vidi Giovanni preso in una sorta di morsa dagli altri due. Succhiava l'uccello di uno, di nome Mirko e, contemporaneamente, lo prendeva in culo dall'altro tipo, tale Jacopo. Combinazione volle che quel giorno ero particolarmente eccitata e, nell'osservare quella scena, dai tratti un pò schifosi, ci trovai perfino gusto al punto da toccarmi e a continuare a spiare. I ragazzi erano molto presi e carichi per cui raggiunsero l'orgasmo piuttosto rapidamente. Mirko sborrò in bocca a mio figlio che intanto prese pure la venuta abbondante dell'altro nel culo! Nella goduria generale, anche Giovanni eiaculò. A quel punto intensificai il ritmo del ditalino smenazzando la figa fino a godere. Poi cercai di ricompormi e mi recai al piano inferiore. Passò un'oretta e i tre ragazzi scesero giù. Mirko, il più scugnizzo, si accorse che ero stata lì a spiare dietro la porta. Come fece? Bhè, semplice, sentì l'odore dell'intenso profumo che solitamente utilizzo. A quel punto non potetti negare. Mirko e Jacopo non stravedevano certo per le donne, in più mi consideravano una "Snob di cazzo", testuali parole. Volevano punirmi con l'umiliazione, non certo con una scopata! Loro desideravano fottere mio figlio a piacimento ed io dovevo farmi da parte nonostante fossi la madre... eh già! Cercai di sottrarmi alle richieste poco eleganti di autoeccitarmi con il dildo, ma mi minacciarono ed ebbi paura di venire percossa. Intanto Giovanni, inebetito, sembrava una specie di marionetta nelle loro mani. Non restò che ubbidire e spogliarmi per poi infilare il gingillo dentro la passera davanti a tutti e tre. A quel punto, senza più freni inibitori, confessai di essermi eccitata notevolmente e toccata guardando la scena al piano di sopra. Fornì così un assist perfetto per ricevere 'complimenti' non proprio raffinati, ossia mi diedero della puttana... Non contenti rincararono la dose alludendo a mio marito ed al suo orientamento sessuale: se glielo avessi presentato, eventualmente si sarebbero fatti anche lui! Quei due furono capaci di togliermi di colpo tutte le certezze ma una palese restò: la voglia di raggiungere l'orgasmo. Scopai la figa sempre più velocemente giungendo all'appagamento che sapeva di torbido come non mai. I maialetti affermarono anche che ero stata brava. Raggiunto lo scopo della punzione-umiliazione, i due 'ospiti' precisarono che avrei potuto spiare durante quei triangoli e poi andarono via. Giovanni, evidentemente poco incline alla conversazione con la sottoscritta, cadde in uno stato di mutismo e si chiuse in camera sua. In effetti, quella giornata perversa, mi cambiò profondamente e, solo allora, compresi di poter essere ancora più troia del solito. Andiamo avanti!

spia bionda








 
Un'oretta più tardi...












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