venerdì 21 maggio 2021

Una bella amica da sedurre

Mi chiamo Simona. Ebbi un matrimonio piuttosto felice ma mio marito perì, anzitempo, in un brutto incidente stradale. Da quando restai sola, cominciai a provare sensazioni erotiche un pò diverse. In realtà, mi resi conto di osservare le donne con occhi interessati. In particolare, provavo attrazione per Anna, la mia migliore amica. Ci conoscevamo da una vita. Quando il suo matrimonio andava bene ed io stavo con mio marito, ci vedevamo meno spesso. Ma le situazioni nella vita cambiano, si sà. Il coniuge di Anna iniziò a cornificarla con ragazze più giovani mentre io, come descritto, restai vedova. Queste contingenze ci riavvicinarono parecchio e lei prese l'abitudine di venirmi a trovare a casa di frequente. Parlavamo, scherzavamo, guardavamo la tv, spesso restava da me anche a cena e andava via a tarda sera dopo che avevamo visto insieme qualche film. Stavamo proprio bene in compagnia ma, per me, lei era più di un'amica. Sentivo il suo odore, il calore del suo corpo: avrei voluto saltarle addosso in più di un'occasione ma dovetti frenarmi. Non le avevo mai confidato di essere lesbica conoscendo le sue idee da etero convinta. Ma sapevo che il marito la trascurava e che aveva, come me, tanta voglia di fare sesso. Puntai su quello per iniziare a smuovere le acque. Una sera le proposi un gioco: indossare entrambe la lingerie bianca per vedere come ci stava. Anna acconsentì e, oltre alle autoreggenti, mise anche delle eccitantissime scarpe rosse col tacco. Sostanzialmente dovevamo fare uno strip per sedurre un ipotetico spasimante. Anna, inizialmente, sembrava frenata, poi si lasciò andare di più. Le proposi un gioco nel gioco: io, con voce improbabile da maschio, avrei fatto finta di impersonare un uomo sexy e dotato pronto a scopare entrambe. Anna si prestò a quella specie di 'scenetta' che risultò molto intrigante, oltre che divertente. Ma il desiderio si impossessò di entrambe: lei avrebbe tanto voluto che fossi stato uomo per poter essere scopata... Ovviamente non lo sono e così, Anna, resasi conto di reclamare il randello invano, tornò in sè e si rivestì. Durante quel siparietto, la voglia aveva pervaso tutte e due. Anna ammise di essersi arrapata pensando all'ipotetico uomo che l'avrebbe scopata (al quale io avevo prestato la voce). Poi, però, chiese a cosa fosse dovuta la mia eccitazione. I miei sguardi interessati nei suoi confronti erano palesi. Cercai di negare ma feci moltissima fatica. Dubitava fortemente del mio orientamento sessuale. Questo la portò ad affermare di non volermi più rivedere! E così, pensando a quel maiale del barista sotto casa che mi guardava sempre con la bava alla bocca, escogitai un modo per riconquistare la sua fiducia: mi sarei scopata quel porcellone con tanto di documentazione video, pur di non perdere i contatti con Anna. PROSEGUE               

autoreggenti bianche
















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