lunedì 17 maggio 2021

La vicedirettrice incontra il capo

Segue da "Fotocopie a luci rosse". Dopo l'imbarazzante episodio accaduto in ufficio, telefonai al capo per aggiornarlo. Rispose quell'ingenua di Rossella, la sua segretaria personale. Nonostante tutto, era un preciso dovere fare rapporto al mio superiore e non immaginavo minimamente lui come l'avrebbe presa. Passò qualche giorno prima che Ronnie potesse ricevere la sottoscritta. In realtà in passato avevamo già scopato qualche volta per cui c'era una certa confidenza tra di noi. Aspettai solo pochi minuti prima che Rossella mi permettesse di entrare, come da ordini superiori. Accennai a Ronnie ciò che era accaduto durante le ore di lavoro. Mi aspettavo che parlasse di licenziamento dei 'soggetti incriminati', invece espresse considerazioni totalmente diverse inerenti l'immagine della società: l'episodio andava occultato per salvaguardare la prosperità aziendale. Restai perplessa e gli feci notare che Alfred, il capo reparto, aveva visto quella scena gay prima di me e rappresentava perciò uno scomodo testimone. Ronnie non si scompose, incaricò me di regolare la faccenda con quell'uomo: avrei dovuto fargli tenere la bocca chiusa ad ogni costo, andandoci anche a letto se necessario o, in mancanza di risultati, instaurare con il suddetto collega una relazione al fine di plagiarlo e distoglierlo dai suoi principi di integrità morale e professionalità sul lavoro. Poi il capo cominciò a spiegare il vero motivo per cui aveva assunto Tom e Gerard. In una manciata di secondi mi resi conto che i gusti sessuali di Tom non erano esattamente quelli che credevo. Un pò stufo delle tante donne scopate, tra mogli dei clienti, amiche ed altre, Ron aveva cominciato ad interessarsi agli uomini provando attrazione erotica verso questi ultimi. Nel frattempo l'atmosfera si era surriscaldata parecchio. Scoprì le tette, poi mi avvicinai a lui, gli accarezzai i coglioni da sopra al pantalone. Tornammo a parlare dei due dipendenti gay che intrigavano Ronnie, specialmente quel gran figo di Tom: come dargli torto! Il capo mi massaggiò le tettone. Voleva sapere nei dettagli ciò che avevo visto. Quando glielo raccontai andò in estasi e il suo cazzo divenne durissimo. Mentre lo sbocchinavo, si lasciò andare ad ulteriori confidenze. In realtà l'episodio dell'ufficio, apparentemente solo increscioso, andava pienamente a suo favore. Facendo percepire ai due impiegati la paura per un eventuale licenziamento li avrebbe letteralmente 'tenuti per le palle' potendo così far sesso con loro quando e come desiderava. Ron mi chiavò a pecorina, intanto forniva altri dettagli su come avrebbe scopato con quei due: venne fuori che da Tom lo avrebbe preso volentieri nel culo e poi, chissà, magari insieme si sarebbero fatti Gerard, il passivo 'certificato'. Proseguì a scopare con lui prendendo il randello nella fica a candela. Intanto insistette sul fatto che avrei dovuto ridurre Alfred, il capo reparto, al silenzio con ogni mezzo, a costo di instaurare una relazione con lui. Dialogando e scopando, andò a finire che me ne venni e godetti anche parecchio. Anche Ronnie giunse al culmine del piacere, sfilò il cazzo dalla fica per donarmi il seme caldo e abbondante in bocca. Lo bevvi e, in parte, colò pure sulle tettone. Stavamo ancora assaporando il dolce gusto dell'orgasmo quando, all'improvviso, comparvero nella stanza proprio Tom e Gerard che, in pochi secondi, si denudarono affermando di essere totalmente a disposizione del capo per ogni sorta di accordo o 'chiarimento' riguardo alla figuraccia dei giorni precedenti sul posto di lavoro. Gli occhi di Ron si illuminarono osservando quei maschioni mezzi spogliati pronti, nella sostanza, a soddisfare ogni suo desiderio. Io ero nuda, avevo solo i tacchi dal momento che avevo appena finito di trombare. Ron, con disinvoltura estrema, affermò che io stavo giusto andando via. Il porcellone voleva rimanere da solo con i suoi 'amati' impiegati per combinare chissà quali e quante porcate delle quali io me ne ero fatta solo un'idea parziale. Rimisi i vestiti e mi apprestai ad uscire dalla stanza. Arrivai astento a girare la maniglia della porta e sentì dei gemiti. Mi girai un attimo e notai che avevano già iniziato con le slinguazzate in bocca. Uscì e chiusi la porta. Rossella notò l'espressione pensierosa comparire sul mio viso e chiese se fosse andato tutto bene. Le risposi ironicamente facendo riferimento ad un'ipotetica riunione incentrata sui finocchi e lei capì, erroneamente, che la società intendeva investire in campo agricolo. Avevo ben altro a cui pensare, dovevo lavorarmi il capo reparto e lo avrei fatto di lì a poco... CONTINUA

scopata




































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