venerdì 14 maggio 2021

Casalinga matura per la rappresentante

Sono Teresa, Laureata in economia. Mi sarei aspettata di ambire ad un incarico dirigenziale al cospetto di una società prestigiosa ma, data la crisi, non riuscì nell'intento e finì a svolgere l'incarico di rappresentante di cosmetica pur di racimolare i soldi per pagare le bollette e portare il fatidico piatto a tavola. E devo dire che mi andava anche piuttosto bene. Essendo una giovane donna di aspetto gradevole, in un modo o nell'altro convincevo i clienti ad ordinare i prodotti. Quando le parole non bastavano, mi esibivo nella 'noble art' spompinatoria, dopodichè i clienti diventavano decisamente più malleabili. Bhè, in alcuni casi, non disdegnavo di farmi anche scopare. Ormai era diventata una specie di droga: pur di portare a casa il risultato, diventavo molto disponibile sessualmente. Naturalmente si trattava sempre di uomini, il mio "piatto preferito", la mia "zona di comfort". Mai mi sarei aspettata di vivere una situazione analoga ma con una donna. Marisa era una donna bionda affascinante di una certa età. La conobbi per caso effettuando uno dei miei giri di vendita "door to door" di creme per il corpo. Abitava all'ultimo piano di un palazzo dall'aspetto un pò fatiscente. L'appartamento, invece, era molto ben curato. A Marisa piaceva chiacchierare ma assai meno comprare. Andai lì due volte senza ottenere risultati. La terza volta, verso le otto di sera, mi fece trovare la tavola apparecchiata e una bottiglia di vino bianco come fiore all'occhiello. La donna insistette affinchè cenassimo insieme e così decisi di accettare l'invito sperando di convincerla ad acquistare i miei prodotti. Il cibo era delizioso e il vino ottimo. Vedendo che non si decideva a comprare nulla, stavo quasi per andare via ma lei mi pregò di restare ancora un altro pò. Mi disse: "Teresa, le va di fare altre quattro chiacchiere sul divano?". Mi resi conto che sul divano voleva concludere ben altro. Dai suoi sguardi insistenti si notava che era interessata alla mia persona. Fino a quel momento non mi era capitata una situazione del genere con una donna. Marisa poggiò una mano sulla mia gamba. A quel punto l'istinto mi portò ad osare. Le accarezzai la testa e la spinsi verso la mia in modo che potessimo limonare. Sapevamo di vino, fu davvero eccitante. Poi le succhai i capezzoli. Pensai che, se fossi stata disponibile, come lo ero solitamente con gli uomini, lei alla fine avrebbe comprato le creme per il corpo. Mi baciò in bocca, sulla pancia. Intanto mi raccontò la sua storia, in particolare che era diventata lesbica dopo il divorzio dal marito. Ascoltai con attenzione, poi spalancai le gambe e lasciai che la sua lingua calda e vogliosa giocasse con il mio clitoride. Cambiammo posizione, si mise dietro di me a leccare le parti intime e io godetti di brutto. Ci ritrovammo nuovamente a limonare, stavolta con passione ancor maggiore rispetto a prima. Si sentiva sempre quel sapore di vino che contribuiva a renderci arrapate. Marisa si, stese, aprì le gambe e io le leccai la fica. Era pelosa ma questo non mi impedì affatto di slinguazzarla tutta. Marisa assunse la posizione a quattro zampe ed io le leccai il buco del culo. Anche lì non era del tutto liscia ma questo non frenò la mia voglia di far saettare la lingua nel suo ano. Queste attenzioni mandarono in estasi la donna che se ne venne. Ma da Marisa c'era da aspettarsi di tutto: allargai le gambe credendo che mi leccasse, invece la signora aveva altre intenzioni. Con disinvoltura infilò la mano dentro la mia vagina sostenendo che poteva essere meglio di un cazzo! Quel movimento audace dentro e fuori mi portò splendidamente all'orgasmo. Venni intensamente inzuppandole la mano di liquido intimo. Appagata dall'amplesso appena provato, la abbracciai quasi in segno di ringraziamento per quell'esperienza intensa vissuta insieme. Ma non finì lì. Marisa mi prese la mano e raggiungemmo insieme la toilette. Una volta lì, si stese nella vasca e disse che avrei dovuto urinarle addosso. Mi faceva strano ma ormai, come si suol dire, avevo fatto 30, perchè non fare anche 31? E così iniziai a pisciarle addirittura in bocca, poi sulle tette. Fu un autentico sballo! Poi Marisa si alzò e, con aria decisa esclamò: "Bene, ora tocca a me cara, stenditi tu...". Un pò timorosa mi stesi nella vasca intuendo bene cosa mi aspettasse. Pochi istanti dopo, Marisa urinò copiosamente puntando il getto in direzione della mia bocca e poi spostandolo sulle tette. In quel momento mi sentì davvero una gran troia. Mi resi conto che quelle porcate mi piacevano eccome. Dopo una doccia per pulire il piscio, a tarda sera, mi rivestì per andar via. Mentre uscivo dalla porta Marisa specificò: "Le compro le tue creme se vieni a trovarmi di nuovo". Contenta per il risultato ottenuto sorrisi e la salutai. La volta seguente portai le creme e lei pagò. Poi mi disse: "Sai a cosa mi servono queste? Per ammorbidire il tuo culo!". Le risposi: "Wow!" Bhè, vi lascio immaginare che uso ne fece: andavano proprio bene come emolliente per spanarmi il culo con i suoi dildo! Uh!

godere















0 commenti:

Posta un commento