lunedì 14 febbraio 2022

Matura audace per giovane coppia gay

Sono una donna matura di nome Ilaria. Dopo la fine del matrimonio, cominciai a diventare più spensierata e cercai di cogliere, il più possibile, le occasioni che mi si presentavano davanti per fare sesso. In quest'ottica, i freni inibitori, che erano stati decisamente forti durante il percorso coniugale, saltarono del tutto. Il mio corpo aveva voglia di vivere, di provare nuove sensazioni, di sperimentare eccitanti e stimolanti situazioni erotiche trasgressive. Mi diedi da fare, lo ammetto! E riconosco anche di avere un debole per i ragazzi giovani (specie i più carini, naturalmente). Tra i vari incontri ricordo con particolare piacere quelli avvenuti con una coppia di ragazzi gay, Lino e Francesco. Avevo cambiato da poco appartamento e mi ritrovai loro due come vicini di casa. Conobbi per primo Lino, un tipo bruttino di viso, con il quale scambiai il classico "Buongiorno e Buonasera", o giù di lì. Non mi sarei mai sognata di approfondire la conoscenza con lui se non avessi notato, qualche giorno dopo, la presenza, assai più piacevole, di un altro ragazzo di nome Francesco. All'inizio non sapevo nulla riguardo a quei tipi, soltanto che dividevano lo stesso appartamento. Pensavo fossero dei semplici amici, compagni di studi, qualcosa del genere, e invece no! Quei due erano una coppia omosessuale. Me ne accorsi qualche giorno dopo quando li vidi baciarsi sul pianerottolo. Il dubbio mi assalì: se fossero stati due amici etero, avrei potuto attaccare bottone direttamente con Francesco, senza pormi troppi problemi. Ma come approcciare un giovane omosessuale fidanzato? A volte le decisioni migliori sono quelle irrazionali: spinta dal desiderio, mi presentai alla loro porta in lingerie, con tanto di calze autoreggenti. Naturalmente, i maschi gay 'non amano' particolarmente le donne, almeno dal punto di vista sessuale, però, in tal modo, mi sentivo particolarmente troia e pronta a raggiungere qualsiasi obiettivo. E dunque, bussai alla porta. Aprì Lino. Da quel che indossavo, si rese subito conto che volevo fare la puttana ed in questo diedi il meglio di me. Leccandomi le labbra, spiegai di aver finito il barattolo del caffè e di aver tanta voglia di berne uno. Lino mi guardò in modo strano, poi disse di attendere qualche minuto ed andò in cucina a prepararlo. Quando tornò, lo bevemmo insieme scambiando qualche chiacchiera. Durante la conversazione, Lino rivelò di essere gay e di avere un compagno (ovviamente, già sapevo ciò). Io, intanto, proseguì con l'atteggiamento da mignotta esclamando sfacciatamente:"Dicono che baciare al sapore di caffè sia notevolmente più eccitante...". Forse per la curiosità di vedere fino a che punto fossi troia, o magari perchè nessuna donna o ragazza lo aveva mai stuzzicato in tal modo, questo non lo sò... stà di fatto che Lino si avvicinò e mi baciò ed io naturalmente ci stetti, anzi, gli detti abbondantemente corda. Mentre limonavamo comparve Francesco, che precedentemente, si trovava nel bagno: per tale motivo, fino a quel momento, non si era accorto di nulla. Quest'ultimo, sorpreso dalla situazione inaspettata, chiese io chi fossi. Qualche volta mi aveva visto di sfuggita sul pianerottolo ma non aveva informazioni confermate riguardo alla sottoscritta. Lino gli spiegò che ero la loro nuova vicina. Mentre Francesco si chiedeva se io sapessi della loro relazione gay, Io stavo già in ginocchio a leccare l'uccello del bel biondino. Lo sbocchinai in modo sempre più deciso e, naturalmente, ciucciai anche l'uccello dell'altro. Non feci mistero di avere una forte attrazione per Francesco. Lino, per fortuna, non era un tipo geloso. Saltai a candela sul cazzo di Francesco e intanto leccavo quello dell'altro giovane. Diciamo che il mio atteggiamento, piuttosto spregiudicato, incitò loro a darmi della puttana, zoccola, mignotta, sgualdrina e quant'altro, quasi per tutto il tempo. Devo ammettere che la cosa non mi dispiaceva affatto, anzi! Tutto ciò mi faceva sentire sempre più disinibita e libera di godere e di far godere. E venne il momento del trenino: Francesco mi inculò a pecorina mentre lo prendeva, a sua volta, da Lino. Il bel biondino continuò a sbattermi a pecorina, intanto Lino si spostò dall'altro lato per farsi leccare dalla sottoscritta. Il magico trenino proseguì, ma stavolta a candela: Lino stava sotto a tutti e inculava senza pietà il bel biondino che, a sua volta, penetrava me nella figa: che sublime goduria! Francesco, esaltato dalla libidine, trovò il tempo di allungare la mano e di sditalinarmi con foga: a quel punto venni di brutto raggiungendo un orgasmo favoloso. Non ero paga però! Desideravo ancora il cazzo di Francesco, volevo dargli piacere con la bocca. Lino disse che potevamo leccarlo assieme, in tandem, e così fu! Mi incitavano quei due, ed io non aspettavo altro che prenderlo in bocca da sola: ciucciai con gusto l'uccello del ragazzo biondo che mi piaceva tanto (Francesco mi diede pure della zoccola in quel frangente). Ma si sà che i gay apprezzano maggiormente la bocca maschile: ci pensò Lino a ingoiare il randello caldo e duro del partner producendosi in un focoso bocchino. Ma Lino non vedeva l'ora di venire, si spostò verso il viso del fidanzatino in modo che Francesco lo spompinasse. Dopo una breve ed intensa succhiata, Lino eiaculò, in gran parte, in bocca al suo boyfriend e raggiunse il piacere completo smanettandosi l'uccello. Ne approfittai per fiondarmi sul cazzo di Francesco e lo succhiai come una matta. Volevo essere io a condurlo meravigliosamente all'amplesso. Il biondo raggiunse il culmine del godimento erotico e iniziò a spruzzare dappertutto. La mano tempestiva di Lino giunse provvidenziale sul pene del compagno con una sega decisa a svuotargli definitivamente i coglioni. Francesco restò davvero tanto appagato! Una volta rotto il ghiaccio, la confidenza tra noi tre aumentò notevolmente. Da quel momento in poi, la coppietta accolse con entusiasmo le mie visite bi-mensili (due volte al mese) e questa magnifica abitudine persiste tutt'ora...

coppia gay con matura




















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