venerdì 30 aprile 2021

Le figlie dei maturi

Un saluto dalla vostra Eleonora. Vi ho appena raccontato che mio padre Vittorio ha cominciato ad andare a letto con il suo migliore amico di nome Giacomo. Ritrovatisi entrambi vedovi sono passati gradualmente dalla complicità della passione comune per il calcio in tv a quella erotico sessuale. Vi ho anche spiegato che piazzo sempre videocamere nascoste in casa e, ovviamente, anche in quella del mio genitore. Per questo motivo entrai facilmente in possesso del video che "immortalava" i due uomini durante l'atto sessuale. Non vi ho ancora rivelato i miei gusti sessuali: ebbene non sono etero! Mi piacciono anche le donne e, finora, ho avuto già alcune esperienze in tal senso. Manuela, la figlia di Giacomo, è proprio una bella moretta sexy. Devo ammettere che mi ha sempre intrigata però, conoscendo bene i suoi gusti da etero convinta sciupauomini, non avevo mai provato con lei un approccio diretto. Tuttavia, il possesso di quel materiale video, mi diede l'idea e la spinta per portare avanti un tentativo di seduzione. Vittorio e Giacomo ormai stavano quasi sempre a casa mia per cui pensai di avere campo libero andando a trovare Manuela a casa sua. Non si aspettava quella visita improvvisa. La trovai vestita in modo sexy: indossava un vestito rosso molto seducente, calze nere con tanto di reggicalze e delle belle scarpe con i tacchi, anch'esse di colore nero. Davanti allo specchio si ammirava. Voleva capire se quel look era giusto per il suo appuntamento della sera con un ragazzo. Parlammo del più e del meno. Aspettai qualche minuto prima di rivelare il vero motivo di quella visita a sorpresa. Poi iniziai a spiegarle che suo padre ed il mio, da migliori amici atavici, si erano trasformati in bollenti amanti ed io avevo assistito alla loro intensa "prima volta". Ovviamente Manuela non mi credette affatto, sostenendo con fermezza la natura eterosessuale di Giacomo. Ma io le mostrai le prove video e, a quel punto, lei dovette convenire che avevo ragione ed arrendersi all'evidenza dei fatti. Ricordo ancora l'espressione, un misto tra scandalo e e stupore, che si dipinse perentoria sul suo volto. Non si aspettava certo una svolta di quel tipo. Rimase in uno stato di tensione per diversi minuti chiedendomi cosa provavo e come facessi ad accettare una situazione del genere. Le spiegai che anch'io avevo avuto difficoltà al primo impatto ma che, in seguito, me ne ero fatta una ragione trovando quel flirt addirittura piacevole. Dopodichè fui pronta a sedurre la bella Manuela stimolandola con la seguente scusa: se io e lei avessimo provato ad approcciare intimamente, avremmo potuto compenetrarci meglio nella situazione e magari comprendere le scelte, più o meno discutibili, dei nostri genitori. Ciò sembrò convincere Manuela a cedere. Detto questo, le accarezzai lentamente la gamba cercando contemporaneamente un contatto tra la mia bocca e la sua. Le nostre labbra si sfiorarono e a quel punto spinsi la lingua dentro la sua bocca. Manuela ci stette e ci baciammo con passione. Quella "limonata" la sciolse. Ne approfittai subito per togliere i vestiti. Manuela, incuriosita e accaldata, accarezzò il mio seno e si concentrò con la lingua sui capezzoli che divennero durissimi per l'eccitazione. Manuela a quel punto si spogliò. Indicai alla moretta di stendersi, poi mi piazzai sopra di lei con la figa umida e vogliosa all'altezza della sua bocca per essere leccata. Manuela, neofita del genere, ma mossa dall'eccitazione profonda, leccò con gusto e a lungo la passera portandomi soavemente all'orgasmo. La sua bocca si riempì magicamente del mio liquido intimo, frutto dell'intensa venuta. Provai una sensazione di piacere inebriante ma... non bastava di certo! Volevo assaggiare anch'io la sua fregna. Manuela, ansiosa di essere ricambiata, si stese sul letto e spalancò le gambe. Non aspettavo altro che quel momento per fiondarmi con la lingua sulla sua passera ormai bagnata. Mentre leccavo mi disse che, fino a quel momento, aveva preso solo cazzi. Continuai a leccare ma feci in modo di non condurla subito all'orgasmo. Volevo farmela perbene fino in fondo. E così mi misi sopra di lei ponendo il sesso contro il suo nella nota posizione della forbice, classico modo di scopare tra donne. In quel frangente sentì di avere davvero il controllo della situazione. Stavo sopra di lei, in posizione dominante. Non avrebbe potuto opporsi in nessun caso. In quel momento provai enorme gusto e soddisfazione a raccontarle finalmente tutta la verità. Non avevo affatto mentito sull'intesa sessuale creatasi tra Vittorio e Giacomo. Soltanto che questa vicenda mi era servita per rendere Manuela più disponibile all'intimità. Inoltre le rivelai di essere bisex e che lei non era certo la prima ragazza con cui stavo. Durante queste affermazioni, strofinavo con foga la figa contro la sua provocando piacere per entrambe. La moretta si sentì presa in giro, ovviamente, e mi diede logicamente della troia ma godeva ugualmente. Accelerai sempre più la strofinata finchè lei giunse, tra il godimento e la rabbia per esser stata ingannata, all'orgasmo profondo che visse intensamente urlando come una pazza. Ne fui lieta. Le concessi giusto un minuto per rifiatare. Impaziente di venire a mia volta, continuai a strofinare la sua fica sbrodolata contro la mia. Dapprima feci movimenti dolci e lenti affinchè il suo desiderio si risvegliasse pian piano. Poi, quando mi resi conto che si stava lasciando coinvolgere nuovamente, aumentai il ritmo della strofinata e intanto le accarezzavo le tette. Sentì che la brunetta stava per esplodere un'altra volta. E così esternai le mie emozioni dicendole che con le etero, o presunte etero, godo particolarmente. Manuela se ne venne dandomi della porca. A quel punto la strofinai a ritmo infernale per una trentina di secondi e, finalmente, raggiunsi anch'io il tanto agognato amplesso. Dopo di ciò eravamo entrambe appagate. Manuela ammise che quella lesbicata le era piaciuta parecchio anche se mi diede dell'opportunista. La moretta mi intrigava, ancor di più dopo averla scopata, e non mi andava affatto che la sera uscisse con quel ragazzo. Le spiegai che non avevo tanta voglia di tornare a casa dove probabilmente avrei trovato i nostri padri a letto insieme. Avevo molte ore per convincerla a rinunciare a quell'uscita. Mi disse: "E' stato bello ma questa situazione non era prevista... credo di essere ancora etero! Ascolta, vado a fare una doccia, tu aspettami in cucina. Dopo prendiamo un caffè e ci salutiamo, va bene?". Non avrei mai rinunciato a lei. Aspettai che si avviasse verso il bagno. Quando sentì il rumore dell'acqua che scorreva, mi avvicinai alla toilette senza far rumore. Presi il sapone ed entrai nella doccia. La sua faccia assunse una strana espressione, poi disse: "Cosa diavolo ci fai qui?", risposi: "Bhè, lascia che almeno ti aiuti ad insaponarti..." e le passai il sapone sul collo, sulle tette, sulle gambe, sul sedere, un pò dappertutto. Quando l'acqua calda lavò via il sapone dal suo corpo, le succhiai le tette, poi mi inginocchiai, le sollevai una gamba e cominciai a leccarle la figa. Manuela non oppose resistenza. La leccai di brutto portandola all'ennesimo orgasmo della giornata. Sorrise compiaciuta e disse: "Diamine! Sei proprio un'assatanata! Quale ragazzo potrebbe soddisfarmi così?". E così capì di aver vinto.

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