venerdì 30 aprile 2021

L'amore tra vedovi maturi

Mi chiamo Eleonora. Vittorio è mio padre. Lui e mia madre Marina sono stati felicemente sposati per più di 40 anni. Ma nulla dura in eterno, si sà: Marina, un brutto giorno, fu colta all'improvviso da infarto fulminante e decedette. Per Vittorio fu un durissimo colpo dal quale non riusciva proprio a riprendersi. Alle volte, però, la vita toglie qualcosa e ne offre un'altra: la depressione di mio padre fu addolcita dalla presenza del suo caro amico Giacomo. Si erano conosciuti nell'ambiente di lavoro ed erano rimasti in contatto anche dopo il pensionamento. Combinazione volle che anche Giacomo perse la moglie. Soltanto che l'amico di mio padre cercò di darsi da fare con altre donne. Ma, a quanto pare, le sue furono solo avventurette di una notte senza un reale coinvolgimento. Fatto sta che i due coetanei si ritrovarono spesso per guardare le partite di calcio in tv oppure per andare a cena fuori insieme. Questo legame, apparentemente solo amichevole, col tempo cominciò a diventare un tantino morboso, soprattutto da parte del mio genitore. E' vero che la solitudine è una brutta bestia e può portare angoscia e depressione profonda ma è altrettanto vero che non ci si dovrebbe attaccare alla prima occasione che capita, qualsiasi essa sia, pur di uscirne. A dirla tutta, pensavo che Vittorio fosse etero, che gli piacessero soltanto le donne ma, dal modo in cui guardava Giacomo, mi resi conto che stava mostrando un lato e una natura mai venuta fuori quando Marina era in vita. La reale svolta, nel loro rapporto, avvenne a casa nostra durante un caldo pomeriggio primaverile. Vittorio aveva convinto Giacomo a seguirlo in camera da letto. La stanza è adiacente alla mia per cui, poggiando l'orecchio al muro, piuttosto sottile, potevo sentire tutto ciò che si dicevano. Compresi perfettamente che si erano spogliati nudi e così, inizialmente, decisi di spiare dal buco della serratura. Giacomo era steso sul letto, Vittorio lo abbracciava. Poi mio padre gli saltò letteralmente addosso e lo baciò. Trovai conferma a tutte le mie supposizioni, sapevo che, prima o poi, sarebbe andata a finire così. Mio padre, decisamente voglioso, cominciò a propinare con gusto un pompino all'amico del cuore. Giacomo se ne stava steso e si godeva il piacere che gli procurava mio padre con la bocca. Poi le posizioni si invertirono, fu Giacomo a mettersi sopra Vittorio. Lo baciò, per prima cosa, poi gli succhiò sensualmente i capezzoli ed infine gli imboccò il cazzo. Disponendo delle seconde chiavi, aprì lentamente la porta e mi presentai davanti a loro solo con le mutande. Mi colpì la smorfia di piacere che provò mio padre quando Giacomo, con impeto, arrivò a mandar giù nella gola tutto il cazzo del mio genitore al punto da toccare i testicoli con le labbra. Ammetto che, a quel punto, mi scese una bella colata di liquido dalla fica. Mio padre voleva che comprendessi le sue scelte: non avrebbe mai rinunciato a quell'amico di cui era così invaghito. Non trovai così difficile accettarle: un relax a pompini tra uomini ci può anche stare, è comunque più bello di smanettarselo in solitaria. Ma mi resi ben presto conto che i due volevano spingersi ben oltre. Espressi il mio parere contrario ad un eventuale rapporto completo. Addirittura mi proposi in prima persona in modo che Giacomo potesse sfogarsi con me. Calai anche le mutande, mostrando che facevo sul serio. In tal modo avrei evitato che mio padre venisse penetrato. Ma Vittorio era deciso a provare l'esperienza fino in fondo. Mi disse che era una situazione tra uomini, che io non potevo entrarci e che avrei dovuto accettarla. Cercai anche di far leva su Giacomo, dicendogli che avrebbe dovuto parlare con sua figlia Manuela di tale situazione. Ma sembrava che ormai non ci fosse più nulla che li trattenesse: Vittorio voleva prenderlo nel culo e Giacomo desiderava infilarlo. L'amico di mio padre si premunì di leccare l'ano di Vittorio prima di infilzarlo con il suo cazzone duro. Nulla poteva impedire ai due uomini di avere un rapporto intimo completo. Resami conto che la figa non rappresentava certo la loro priorità, tirai su le mutandine e iniziai a mettere la gonna. Stavo per andar via e lasciarli da soli quando sentì gridare mio padre: l'amico gli stava rompendo il culo di santa ragione. Vittorio fece alcune smorfie di sofferenza, evidentemente il cazzone dell'amico lo stava letteralmente spandando. Poi il suo volto divenne disteso e mi resi conto che il piacere dell'inculata stava decisamente prendendo il sopravvento sul dolore. Giacomo si fece mio padre a pecorina. Onestamente mi faceva un pò schifo, specie in principio, ma a mio padre piaceva così tanto che provai a scorgere il bello in quell'atto insano di accoppiamento selvaggio al maschile. Giacomo era un vero e proprio stallone e castigò Vittorio a lungo finchè quest'ultimo, preso dall'amplesso profondo, schizzò sul letto senza nemmeno toccarsi un pò. Dall'altra parte, Giacomo, osservando l'amico godere, aumentò il ritmo dei colpi desideroso di raggiungere a sua volta l'orgasmo. L'amico di mio padre cominciò ad ansimare forte scaricando poco dopo il suo liquido caldo e abbondante nel culo ormai rotto di Vittorio. Il seme scese dal buco di mio padre e gli colò lungo i testicoli. Dopo avere visto quei due accoppiarsi con tale coinvolgimento, cominciai ad essere meno prevenuta e scettica riguardo ai rapporti intimi tra uomini e giunsi alla conclusione che, infondo, possono essere particolarmente piacevoli. Solitamente lascio sempre videocamere nascoste in camera di mio padre per cui filmai quell'incontro. Ciò mi portò ad un'idea: cosa avrebbe pensato Manuela, la figlia di Giacomo, di quel video? E' una ragazza davvero carina. In fin dei conti, se mio padre e Giacomo sono arrivati ad essere "amici molto speciali" anche io e lei potremmo diventarlo, non credete?

amore maturo





















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