martedì 20 aprile 2021

Inculato dal fratello di mia moglie

Mi chiamo Paolo. Con un velo di tristezza vi racconto la mia storia. Sono sposato con Federica da più di tre anni. Mia moglie ha un fratello di nome Corrado. Questa persona mi ha sempre incuriosito. Corrado è davvero un bell'uomo. Dicevo sempre a Federica: "Tuo fratello è un figo, sarà pieno di ragazze" ma lei, non tropo convinta, rispondeva puntualmente: "Mah! Chissà! E' fissato con la palestra ed esce spesso con gli amici". Diciamo che io e Corrado abbiamo alcune passioni in comune: i videogiochi, la palestra, lo sport in generale. Federica è un'infermiera, spesso è costretta ad effettuare turni lunghi e massacranti presso l'ospedale dove svolge servizio. Specie negli ultimi tempi, Federica rientrava a casa sempre più tardi dal lavoro ed io mi arrangiavo a cucinare guardando poi la tv in solitudine. In questo contesto si inserì Corrado che, conoscendo la situazione, propose di venire a stare e a dormire a casa nostra. Mi avrebbe fatto compagnia e ci saremmo allenati insieme. Federica sembrò non avere nulla in contrario in relazione alla richiesta del fratello. Qualche giorno dopo Corrado si presentò a casa di buon mattino, giusto in orario per una ricca colazione all'aperto. Poi, dopo una breve conversazione riguardo al più e al meno e qualche esercizio fisico, ci spostammo all'interno dell'abitazione. Fu qui che Corrado decise di confidarsi e, senza troppi giri di parole, ammise di essere omosessuale. Restai molto sorpreso da questa rivelazione: lo avevo sempre ammirato, considerato un figo, un Don Giovanni, ed ero sicuro che avesse decine di ragazze al seguito. Quella confidenza così intima me lo fece considerare sotto una luce un pò diversa. Inoltre sosteneva che il mio matrimonio con Federica, dopo circa tre anni, fosse giunto quasi al capolinea, cioè ad un punto morto. Faceva caldo. Dopo l'allenamento, eravamo entrambi accaldati e a torso nudo. Potevo sentire l'odore della sua pelle sudata che però sapeva di fresco. Corrado si rese conto di non essermi indifferente e tentò un approccio diretto che si concretizzò in pieno: di slancio mi abbracciò e mi mise la lingua in bocca senza esitazioni. Nei primi istanti restai pietrificato da quel gesto improvviso e audace ma poi mi lasciai progressivamente andare ricambiando il suo bacio voglioso. Limonammo piacevolmente per un pò. Poi lui si calò i pantaloni e le mutande e li tolse anche a me. Restammo nudi. Corrado sorrise e, con decisione, spinse una mano sulla mia schiena in modo che assumessi la ben nota posizione a pecorina. A quel punto mi slinguazzò l'ano con foga e dopo ci mise anche un bel dito dentro. Forse per lui si trattava di un'abitudine, ma per me no. Era la prima volta che vivevo certe esperienze con un uomo. Devo dire che quelle sensazioni erano stupende. Persi del tutto i freni inibitori e capitolai davanti alla visione del suo splendido cazzo duro. Corrado si stese sul letto e mi spinse la testa verso il suo pene: esigeva che lo imboccassi ed io, dopo una piccola esitazione, accolsi la cappella bagnata tra le labbra ed iniziai a succhiarglielo con gusto. Gli feci un bel pompino, il primo in vita mia: fu stupendo sentir crescere il sesso nella mia bocca man mano che la sua eccitazione aumentava sempre più. Salì a cavalcioni su di lui e feci entrare l'asta rigida nel mio sedere. Avvertì un bel pò di fastidio tra le natiche ma Corrado mi mandava sù e giù velocemente tenendomi saldamente per i fianchi: questo movimento godurioso addolcì notevolmente il dolore fino a sovrastarlo quasi del tutto. Ormai mi aveva sverginato a dovere dietro e continuò ad incularmi a pecorina. Nonostante l'enorme piacere che provavo, mi creai dei sensi di colpa nei confronti di Federica. Ma Corrado mi tranquillizzò affermando che sua sorella, ovvero mia moglie, non avrebbe mai scoperto nulla della nostra tresca. A missionaria sentì il suo cazzo fino a dentro e, smanettandomelo un pò, raggiunsi l'orgasmo ed eiaculai abbondantemente. Anche Corrado era  sul punto di venire: aumentò vertiginosamente il ritmo dei colpi fino a sborrare la crema calda nel mio ano. Pian piano Corrado diventò per me una specie di droga. La mattina facevamo gli esercizi e poi mi scopava per tutto il pomeriggio. Continuai a prenderlo nel culo da lui ogni giorno, incurante che Federica potesse sospettare o accorgersi minimamente di qualcosa. Mi sentivo sicuro ma, alcune allusioni della consorte in quei giorni, lasciavano intendere che lei, in effetti, qualcosa sapeva. Ad esempio, mi mostrò una banana e sorridendo chiese ironicamente: "Questa qui ti piacerebbe provarla nel culetto?". Arrossì e risposi: "Ma che dici Federica, sei impazzita?". E lei replicò: "Figurati, era solo un'idea per risvegliare il desiderio nel rapporto di coppia, ormai sepolto... almeno con me". Le risposi: "Ah, certo, che fantasia stravagante!". Tempo dopo venni a sapere che Federica si faceva sbattere al lavoro da un noto primario e dal suo assistente. Come darle torto? Desiderava anche lei un'adeguata dose di cazzo che io non riuscivo più ad offrirle. Poi, un bel giorno, Federica mi scrisse una lettera: "Caro il mio Paolotto, Federica sà ma alle volte fa finta di non vedere per non scatenare un inutile e dannoso polverone per cui stà tranquillo: non chiederò la separazione. Credevi che non l'avrei mai scoperto quel segreto? Ho spiato mentre ti facevi rompere il culo da mio fratello sul letto matrimoniale. Che porco! Sù Corrado avevo qualche vago sospetto ma riguardo a te proprio no. Ti piace tanto farti riempire dietro, non è vero viziosetto? Ma io non potevo certo restare a guardare e tenermi le corna senza ricambiarle quantomeno. Sono ancora giovane, bella e vogliosa di cazzo... e con me i buchi da riempire sono due! Fortunatamente ho chi se ne occupa con grande interesse, piacere e dedizione e li stantuffa regolarmente... molto spesso anche contemporaneamente, lo sai? Non immagini quanti benefici porta questa 'terapia'. Ti dirò che così al lavoro ci vado molto più volentieri. Tesoro mio, come si dice: Chi la fa, l'aspetti!". Meritavo tutto ciò, ero stato infedele per primo. Alla fine Corrado si stancò di me e così restai da solo. Chissà se Federica mi perdonerà mai. Potrebbe almeno presentarmi i suoi amorevoli colleghi di lavoro, così magari un paio di botte da qualcuno le rimedierei, prima o poi...                                

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