venerdì 23 aprile 2021

Medico corrotto dalla rappresentante farmaceutica

Sono una rappresentante di prodotti farmaceutici, il mio nome è Melissa. In tutti i settori esiste la concorrenza ed il mio, ovviamente, non fa eccezione. Bisogna sempre cercare di stare un passo avanti rispetto agli altri ed è per questo che io ho un'arma segreta che utilizzo sempre, ovvero il sesso. Sono una bella ragazza e questo mi permette di intrigare e influenzare le persone che contano nell'acquisto del medicinale, ossia i dirigenti. Ho sedotto tanti uomini, tra questi ricordo con piacere il dr. Davide Brunetti, un pezzo grosso nell'ambiente. Oltre ad essere un medico, Brunetti ha un incarico dirigenziale di alto livello che gli consente, senza ombra di dubbio, di mettere sempre l'ultima parola per quanto riguarda le decisioni importanti e quindi anche per le modalità e le quantità inerenti l'approvvigionamento dei farmaci di varie strutture cliniche e ospedaliere. Molti rappresentanti gli ronzavano attorno in modo insistente per convincerlo ad effettuare ordini consistenti di prodotti. Ma io sono una bella figa e dunque ho un'arma in più. Contattai il suo ufficio e la sua segretaria mi fissò un appuntamento. Ci voleva un look aggressivo per partire con il piede giusto e così mi presentai con un vestitino rosso scuro che era tutto un programma: più corto di una minigonna e lasciava scoperte le gambe al punto che si potevano scorgere perfino le balze delle autoreggenti. Un look da zoccola in piena regola che aumentava al massimo le chance di convincerlo ad ordinare grosse quantità di farmaci all'azienda presso cui lavoro. Entrai nel suo ufficio. Dopo pochi minuti di conversazione, feci intendere al dottore che gliel'avrei data se avesse richiesto un quantitativo elevato di prodotti. Brunetti faceva il prezioso, diceva di non poter acquistare tutti gli stock da me, che c'erano anche proposte di altre case farmaceutiche. Intanto ci baciammo e le sue dita si spinsero subito sopra le mie mutandine. Me le tolse in un baleno! Poi si mise a leccarmi l'ano con foga. Dopodichè fu pronto a spingere il suo cazzone duro dentro la passera. Mi piegai sulla scrivania ricevendo quell'uccello duro e voglioso nella figa in posizione pecorina. Davide era un osso duro, sembrava non esser disposto a cedere a compromessi. Ma una favolosa succhiata di testicoli, da parte della sottoscritta, cominciò a far vacillare decisamente le sue convinzioni. Ero di nuovo pronta, calda e bagnata per farmi sbattere sulla medesima scrivania, stavolta a missionaria però. Spalancai le gambe e lasciai che il grosso uccello del dirigente facesse il suo dovere. Poi passammo alla poizione a candela, prima seno contro il suo petto e poi al contrario, per intenderci. In questo frangente tornai alla carica: sarei venuta a trovarlo spesso e gliel'avrei data ancora e ancora, qualora lui avesse autorizzato il suddetto ordine di medicinale. A furia di prenderlo, e con le sue mani che mi sditalinavano da dietro, raggiunsi un bell'orgasmo profondo. Il dottore, al culmine del piacere, sfilò il cazzo dalla figa. Mi girai di scatto pronta a usare le mani: poche rapide smanettate e il suo uccello eiaculò a fiume scorrendo in parte dentro la mia bocca ed il resto giù per il collo, fino a colare e inondare le tette. Brunetti a quel punto, pur di rivedermi e riprovare certe sensazioni, cedette alla richiesta dell'ordine. Inzuppata di sborra, sorrisi compiaciuta per il magnifico risultato raggiunto. Che dire: gli uomini mi scopano, è vero, e dunque mi ottengono fisicamente... ma io me li faccio doppiamente, fisicamente e pure mentalmente eheh.                 

figa



















2 commenti:

x-maurizio_x ha detto...

Fantastico racconto

EVA ha detto...

Grazie!

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