giovedì 28 dicembre 2023

Vergognosi risvolti extrascolastici

Mi chiamo Serena. Sono una docente di inglese alle Scuole Superiori. Da circa 5 anni intrattenevo una relazione, tramutatasi poi in convivenza, con il collega Ugo Verri, l'insegnante di chimica. All'inizio scopavamo alla grande ma poi, come accade a volte nelle storie, l'entusiasmo, specie da parte sua, cominciò, via via, a calare. Senza adeguati stimoli, il fuoco 🔥 della passione si spense lentamente e noi due diventammo più una coppia di amici che di conviventi. Abitavamo nella stessa casa ma senza avere rapporti intimi. In pratica, non scopavamo più! Per cercare di smuovere le acque, e riaccendere il desiderio, provai ad usare una lingerie provocante e lo aspettai a casa vestita in modo sexy con tanto di tacchi e autoreggenti. Volevo stupirlo ma, in realtà, la sorpresa la fece lui a me! Non rientrò da solo nell'abitazione ma in compagnia di una nostra comune allieva, Sonia. Quella ragazza, per nulla studiosa, è un'autentica serpe. Decise di abbindolare Ugo per il piacere del sesso e per svuotargli, lentamente, il portafoglio. Spiai dalla camera adiacente e ascoltai le conversazioni oltre a guardare la loro intimità. Sonia non faceva altro che screditarmi agli occhi di Ugo che sembrava rincoglionito nei confronti della giovane e avvenente fanciulla. Sonia glielo fece diventare duro in pochi secondi usando le mani, poi coinvolse l'uomo in un lingua a lingua. Successivamente, cominciò a sbocchinare ad arte (devo riconoscerlo) con proverbiali succhiate e suadenti colpi di lingua sulla cappella. Nella posizione del mezzo 69, per così dire (cioè dove si dava da fare solo lei) gli succhiò masgistralmente la fava da sotto tenendolo saldamante per le chiappe. Ugo andò proprio in estasi ed anch'io, pur consapevolmente cornuta, mi bagnai inevitabilmente e sentì il bisogno urgente di un autoappagamento. Ugo si alzò in piedi e la ragazza, imperterrita, proseguì a succhiare l'uccello... e pure i testicoli! Ugo non stava più nella pelle. Sonia si mise a pecorina lasciando ammirare all'uomo le sue grazie. Ugo spinse l'arnese duro nella fica a pecorina ma, poco dopo, fu lei a prendere in mano la conduzione del gioco e cavalcò l'uomo come un'autentica puledrina in calore. La sgualdrinella si sentiva completamente a suo agio nella parte della dominatrice e faceva impazzire Ugo con invidiabili roteazioni del bacino e un sù e giù devastante. Il professore, esausto, le schizzò dritto nella figa e lei, ad occhi chiusi, assaporò, a sua volta, il piacere profondo dell'orgasmo. Ugo dovette lasciare l'abitazione per far fronte ad un impegno urgente e così io uscì fuori e mi ritrovai faccia a faccia (face to face, dopotutto insegno Inglese!) con la ragazza. La scena appena vista mi aveva arrapata di brutto. L'eccitazione superò la gelosia e non fu appagata nemmeno dal ditalino. Vi confesso che non ho mai disprezzato le donne (almeno fisicamente) per cui, perdendo del tutto il controllo, chiesi, sfacciatamente, a Sonia di leccarmi la figa. Ma la mia allieva è una cultrice del cazzo e così ne approfittò per servire un due di picche oltre ad  insultarmi in vari modi. Mi diede della cornuta, della sfigata, etc... Per reazione, la "minacciai" promettendo di affibiarle un voto pessimo come il 2, se non me l'avesse leccata. Dopotutto, il suo rendimento faceva già pietà. Sonia, per pronta risposta, si rivestì e andò via sconsigliandomi di agire negativamente sul suo rendimento scolastico. In effetti, non potevo proprio immaginare ciò che le frullasse nella testa. Ad ogni modo, fregandomene delle sue velate intimazioni, il giorno seguente, la interrogai con domande più difficili del solito, alle quali ovviamente non seppe rispondere, e piazzai un secco due nel registro con tanto di risata e soddisfazione. Credevo di averla spuntata ma quella mafiosetta di Sonia aveva qualcosa di bollente in serbo per la sottoscritta. Alcuni giorni dopo, mi trovavo a casa da sola, in quanto Ugo non era presente. Mi stavo vestendo quando, a un certo punto, suonarono alla porta. Andai ad aprire e comparvero due giovani uomini dalle facce un pò losche. Non avevo idea di chi Diavolo fossero. Dissero di dover effettuare la consegna di un grosso pacco per il professore ma si trattava di una scusa per entrare in casa. Mi spinsero dentro e chiusero la porta intimandomi di non urlare. Non erano armati ma avevo poche chance di difendermi adeguatamente contro due uomini. In breve tempo, ebbero la meglio e mi costrinsero a succhiargli l'uccello. Mi conveniva ubbidire. Poi, con disinvoltura e decisione, mi presero in mezzo in doppia penetrazione. Ero impaurita, sconvolta. Non sarò una santa ma non è che, di solito, la dò così, su due piedi, agli sconosciuti. Sentivo un uccello nella figa e l'altro nel culo che mi pompavano a ritmo. Chiesi spiegazioni a quei due riguardo a chi fossero, a cosa volessero da me. Alla fine, venne fuori che li mandava Sonia. Quella sgualdrina camorristella da quattro soldi, oltre a "tenersi" il professore, sganciava una percentuale a quei tipi usandoli come scagnozzi per minacciare gente in caso di bisogno. Tutto fu dannatamente chiaro! Ormai non potevo che assecondare la situazione, con quei due tarelli dentro il mio corpo. Provai dolore per la loro foga ma anche immenso piacere, lo ammetto. I bastardi, non paghi, decisero di piazzare, contemporaneamente, i loro manici duri dentro il mio culo! In tutta la vita, fino a quel momento, non avevo mai subito una doppia penetrazione, tantomeno una doppia anale! Mi sentì davvero usata come una cagna ma, a un certo punto, godevo come una maiala e raggiunsi vari amplessi. Quella che doveva essere una punizione, inflitta da parte di Sonia, si trasformò in un atto di profonda lussuria. Ma dovevo assolutamente rimediare al voto negativo assegnato alla ragazza, altrimenti quei due delinquenti mi avrebbero spaccato la faccia, oltre al sedere. Frattanto gli "ospiti" vennero di brutto e inondarono di sperma le mie intimità. Dopo di ciò, si rivestirono e andarono via. Mi ritrovai a pecorina con la sborra che mi colava dapperutto. Qualche giorno dopo, a Scuola, mi misi d'accordo con Sonia per effettuare un'interrogazione truccata nella quale lei già conosceva le risposte esatte. La "premiai" con un nove che compensò il brutto voto precedente. Sonia, in seguito, mi approcciò in un corridoio e, con sadica malizia, mi leccò un orecchio. Poi mi sussurrò le seguenti parole: "Ottimo prof, sei stata proprio brava! D'ora in poi voglio vedere solo voti alti, chiaro? A proposito, gli amici mi hanno riferito che, in fin dei conti, la visita non ti è affatto dispiaciuta! Eheh! Se vuoi te li rimando. Lo vedi, non sono così cattiva, infondo, voglio che ti diverta anche tu, vecchia baldracca! ihihih". Risposi: "Bhè, sai com'è, non sono di legno! Mi godo quello che passa il Convento! Peccato che non sei di mentalità aperta come me, altrimenti potremmo divertirci anche insieme..." e la baciai in bocca d'improvviso. Sonia sorrise e affermò: "Miss Serena, you are a great old bitch!". Replicai: "Lo vedi qualcosa hai imparato!". Inutile dire che, quando si cade nel vizio, è bello crogiolarsi. Ricevetti più volte la visita di quegli uomini che, ormai, non avevano più bisogno di scuse per entrare in casa. Purtroppo, da un pò di tempo, non ho più loro notizie... mi sa che sono stati arrestati. E' proprio vero che le belle favole durano poco...

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