mercoledì 27 dicembre 2023

Mamme troppo estrose

Mi chiamo Anna. Sono divorziata ed ho un figlio a carico di nome Marco. Gisella, la mia amica del cuore ha vissuto una situazione simile alla mia con la separazione dal marito. Anche lei ha un figlio di nome Dario. Marco e Dario sono compagni di Scuola, nonchè migliori amici. Entrambi negati nell'approccio con le ragazze, inziarono a intorbidire il loro rapporto condividendo ciò che, normalmente, due giovanotti non dovrebbero fare, ossia il sesso. Spesso, quando Dario veniva a casa nostra, si chiudeva in camera da letto insieme a Marco e di certo non per studiare! Dai gemiti di piacere che udivo, era evidente che si dessero ampiamente da fare con seghe e pompe. Ovviamente, ne ebbi la piena conferma spiando dal buco della serratura. Insomma, si sfogavano tra di loro. Per parecchi mesi feci finta di nulla e lasciai che queste insane abitudini proseguissero. Ad un certo punto, decisi di parlarne con Gisella ma lei non seppe proporre una soluzione e così, un bel giorno, incapace di vederli proseguire per quella strada, ebbi la sfacciataggine di metterli a conoscenza del fatto che conoscevo la situazione, dopodichè mi buttai tra di loro, dando vita a un bollentissimo triangolo (in parte incestuoso). Succhiai l'uccello di Marco mentre Dario mi scopava da dietro. Poi, a un certo punto, ci mettemmo a fare pure la doppia penetrazione. Dario mi prendeva nel culo e mio figlio nella figa. Vi confesso che era un vero sballo! A volte, durante le scopate, si esternano confidenze. Dario rivelò di aver sorpreso la madre a masturbarsi guardando un porno tra donne. La confessione mi intrigò non poco ma non volevo allarmare il ragazzo riguardo a possibii particolari tendenze della madre e così affermai che magari la donna era stressata e desiderava solo un sano relax. I ragazzi si scambiarono di posto per cui Marco finì per scoparmi nel culo e il suo amichetto nella figa. Eccitati più che mai, aumentarono il ritmo delle penetrazioni ed io raggiunsi un orgasmo molto intenso. Poi, al top della libidine, svuotarono i loro arnesi nella mia bocca riempendomi di parolacce ed io, estasiata, bevvi tutto il seme da gran troia navigata. Mio figlio Marco, gran porcello, mi suggerì che avrei dovuto provarci con Gisella. Cercai di smorzare i toni, affermando che non si sapeva nemmeno se fosse realmente saffica. Ad ogni modo questo pensiero, come un tarlo, cominciò, in modo subdolo, a farsi strada nel mio cervello di etero convinta. Rivolgendomi ai ragazzi, precisai che non avrei potuto "allietarli" in eterno e che, in ogni caso, si sarebbero dovuti dar da fare a cercare loro coetanee disponibili per il sesso. Intanto, la situazione scivolò torbidamente e, le scopate a tre, si ripetettero almeno per un mesetto. Dopo di ciò, non troppo convinta dell'andazzo, contattai Gisella per incontrarla e parlare dell'accaduto. Lei organizzò un'escursione in una zona boschiva isolata con rocce e corsi d'acqua. Una volta lì, affermò che dovevamo spogliarci nude per assaporare la brezza magica del luogo. Pensai che fosse giunto il momento adatto per raccontarle che avevo scopato, da gran mignotta, coi ragazzi e lo feci. Ma lei si preoccupava più di palparmi le tette e il culo che di ascoltare. A quel punto, ebbi la conferma assoluta del suo orientamento saffico! Non mi staccava più le mani dal sedere e così, un pò turbata, e non pronta per quello specifico genere di situazioni, esclamai di voler andar via da lì. Lei restò delusa ma acconsentì alla mia richiesta. Ci rivestimmo e ce ne tornammo a casa. Ma, qualche tempo dopo, Gisella organizzò un picnic, sembra in zona isolata. E stavolta, incuriosita a mille dai suoi atteggiamenti, non riuscì proprio a respingerla e finimmo per baciarci. Gasata a mille, Gisella si stese per leccarmi accuratamente la figa senza sosta! Io stavo sopra e lasciavo che lei slinguazzasse da paura. Cavolo se godevo! Raggiunsi ripetuti oragsmi. Poi cambiammo posizione. Continuò a leccarmela mentre stavo a cosce aperte e a pancia sopra. Ormai venivo a raffica, ero completamente in tilt, preda della sua lingua esperta di "patata". Ma Gisella, non contenta, propose il gran finale: ci mettemmo nella mitica posizione del 69, io sopra, lei sotto. Non avevo mai leccato una fica nella vita ma Gisella era così eccitata che mi bastò pochissimo per farla esplodere picchiettando con la lingua sul clitoride. Ciò nonostante, la signora era ancora piuttosto carica, al punto da volermi slinguazzare da sotto ed io, ormai esausta, raggiunsi l'ennesimo intenso orgasmo crollando sfinita sul pratone. Ormai avevamo abbondantemente rotto il ghiaccio. Gisella si sentì in diritto di organizzare un incontro a carattere più trasgressivo dove lei faceva la padrona ed entrambe vestivamo lingerie in pelle, per così dire. Afferrandomi per i capelli mi forzò a leccarle a lungo la sorca. Quella prepotenza finì per eccitarmi di brutto. Alla fine la frugai pure con un dildo conducendola beatamente all'orgasmo. Poi fu lei ad infilzarmi senza pietà con lo strap-on dildo. Lo fece prima a candela, dove limonammo pure come due troie, poi si riservò di sfondarmi a pecora senza esitazioni, mentre tenevo le mani appoggiate alla parete. Gli orgasmi furono intensi e multipli. Mi sentivo tremendamente sporca ad esser chiavata da una donna perversa ma mi eccitava da morire. Gisella affermò che io e lei dovevamo rifarci una vita insieme dopo i rispettivi fallimenti matrimoniali e mi convinse a non soddisfare più i nostri figli che, in assenza di passera, sarebbero tornati ad "arrangiarsi" tra di loro. Bhè, Gisella mi ha completamente plagiata ma, in compenso, godo come una porca: è questo che conta, no?                      

kiss







 
Tris!


















 
Amica troppo premurosa...








 
Lesbo Picnic

















 
Mistress games...















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