martedì 8 novembre 2022

Ossessionato dal lavoro

Mi chiamo Eveline. Conobbi Frank ad una festa. Nacque una simpatia reciproca e così, qualche giorno dopo, ci rincontrammo per sorbire un caffè al bar. Da lì, uscimmo a cena alcune volte, dopodichè ci fidanzammo. Passò qualche mese e il nostro rapporto divenne più impegnativo al punto che passammo al livello successivo, la convivenza. Stavo bene nella sua casa lussuosa, lo riconosco. Tuttavia, Frank, sempre più ossessionato dal lavoro, mi trascurava nettamente. Scopavamo un paio di volte al mese, quando lui si liberava dai molteplici impegni, alcuni dei quali fuori città. E così pensai bene di prospettargli un "out-out", come si suol dire. Gli scrissi un bigliettino romantico e lo lasciai sul tavolo del soggiorno. Aspettai che rientrasse dal lavoro. Sul foglio c'era scritto che lo attendevo in bagno e infatti ero proprio lì in raffinata lingerie e tacchi. Ma lui potè osservare soltanto la mia sagoma, dal momento che stavo nascosta dentro la doccia a vetri opachi. La vasca da bagno era pronta, riempita con acqua calda, sapone e sali minerali benefici. Lo invitai ad entrare lì e a chiudere gli occhi. Si stese. Trovò confortevole la temperatura dell'acqua. Gli suggerì di toccarsi per rendere l'esperienza più confortevole, tenendo sempre gli occhi chiusi. Notai la sua erezione. Quando gli permisi di aprire gli occhi, mi vide in autoreggenti nere e reggiseno e mutandine rossi. Per stimolarlo ulteriormente, e fargli capire di essere sua complice fino in fondo, mi mostrai disposta ad ascoltare le sue vicende lavorative. Ammise chiaramente che, ripensare di aver chiuso dei contratti con successo, gli rendeva il pene duro. Non mi stupì affatto tutto ciò. Passai all'azione, tolsi gli indumenti intimi, entrai in vasca, mi chinai e lo sbocchinai perbene. Poi lui mi leccò la figa, prima di infilarci il cazzo dentro afferrandomi da dietro. Disse che a me non piace lavorare e che, forse, gli opposti si attraggono. Gli risposi che io faccio altri tipi di lavoretti e misi il suo cazzo tra le mie tettone per una favolosa sega spagnola. Continuammo a scopare piacevolmente ma, durante l'atto, mi resi conto che lui non avrebbe mai sacrificato gli impegni d'ufficio, anche parzialmente, per me. E così, delusa, elaborai la vendetta che gli spiattellai in faccia senza troppi complimenti. In pratica, avrei compensato le sue assenze e mancanze scopando con altri uomini. L'idea era di invitare gli spasimanti proprio nella casa in cui convivevamo e cornificarlo proprio lì. Probabilmente mi avrebbe trovata intrisa dell'odore e dello sperma di altri maschi. Frank mi dette della bagascia, della troia ma, probabilmente, questa situazione, in parte, lo eccitava pure. Fatto sta che godette e schizzò copiosamente sulle tettone a conclusione di un ricco pompino. Deve abituarsi all'idea di condividermi con altri uomini, l'esclusiva la dò solo a chi mi riserva tutte le attenzioni che esigo... eheh!





















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