lunedì 21 novembre 2022

Assunzione a luci rosse

Il mio nome è Amanda. Dopo la separazione da mio marito Gaspare, versavo in condizioni di difficoltà economiche. Lui sparì all'estero senza lasciare traccia nè versare gli alimenti. I risparmi sul conto stavano per esaurirsi e dovevo assolutamente trovare un modo per introitare rapidamente. Risposi ad un ambiguo annuncio di lavoro. Fissarono il colloquio dopo una settimana. Mi trovai di fronte ad una elegante signora bruna. La donna, di nome Claudia, chiarì subito che le assunzioni della società riguardavano il settore dell'intrattenimento per adulti. I primi istanti fui tentata di alzarmi e andar via ma l'istinto di sopravvivenza, in primis, e la curiosità prevalsero. La donna fece cenno di andare dietro una struttura in modo che potessi spogliarmi e vestirmi da camerierina sexy. Provavo imbarazzo, non lo nego, ma pensai di non correre rischi di alcun tipo al cospetto di una donna che, superficialmente, valutai professionale. Realizzai che la situazione stava prendendo una piega molto diversa da come avrei lontanamente immaginato nel momento in cui Claudia mi baciò in bocca con disinvoltura e sensualità. Da direttrice seria e posata, con un improvviso sdoppiamento radicale di personalità, si trasformò, in pochi istanti, in una ninfomane arrapata con indole dominante. Non ero mai stata intimamente con una donna, prima di quel giorno. Claudia, invece, mostrava palesemente le proprie inclinazioni saffiche. Nonostante lei non fosse tra i soci proprietari del business, la sua figura contava molto, a livello decisionale. Le assunzioni necessitavano della sua approvazione. Se non ci fossi stata, avrei perso quell'opportunità di guadagnare. E così, mio malgrado, quasi rassegnata, appoggiai le mani sul tavolo. Lei mi aveva già abbassato le mutandine e potevo sentire quelle mani estranee sul mio culo. La monella alternava schiaffi a carezze. Mi allargò con calma le natiche e, con la lingua vogliosa, puntò dritta al buco del culo! Ormai troppo abituata agli uomini, provai una sensazione strana ad essere leccata da una donna, per giunta proprio nel varco più proibito, l'ano! Ero più che altro sorpresa e incredula e, in parte, eccitata. Ciò non fu sufficiente affinchè raggiungessi l'orgasmo anche se, alla fine, mi bagnai un bel pò. Claudia ci provava gusto a sottomettermi. Mi infilò la mano in bocca più di una volta incitandomi a succhiarla. Poi proseguì con gli schiaffetti sul culo. Naturalmente la troiona non vedeva l'ora di ricevere attenzioni. Si sentì in diritto, in quanto datrice di lavoro e manager, di pretendere che la leccassi. Appoggiò le mani sulla sedia assumendo la posizione della pecorina. Ormai in preda alla libidine, le calai le mutandine e slinguazzai il suo clitoride. Gradì quel sapore di fregna, per me totalmente nuovo. Feci scorrere la lingua in alto in modo che incrociasse il suo ano. La mora non si aspettava che fossi già così sfacciata e apprezzò l'iniziativa sussultando di piacere. Si girò davanti, allargò le gambe, pronta a farsi slinguazzare perbene la patata. Non mi lasciai pregare più di tanto e assaporai la sua passera in lungo e in largo fino a condurla ad un bollente ed intensissimo orgasmo durante il quale urlò come una matta. Una volta ricomposte, ci sedemmo nuovamente. Claudia, con estrema cortesia, mi passò il contratto triennale di lavoro da firmare con opzione di rinnovo per altri due anni. Crederete che sono strana ma, proprio in quel momento, per la gioia, ebbi un profondo orgasmo proprio davanti a lei che sorrise e osservò: "Vedo che sei particolarmente euforica, se hai bisogno di una mano..." alludendo ad un ditalino. Le risposi: "No grazie, per oggi va bene così". Mi alzai, le strinsi la mano, salutai e lasciai quell'ufficio soddisfatta.                      





















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