mercoledì 15 marzo 2017

Inconfessabili segreti paterni

Mi chiamo Valeria, sono figlia unica. Mia madre Barbara, di professione segretaria, è sempre stata una gran monella. Eh già, lei tradiva mio padre Diego con vari uomini, sia sul posto di lavoro che fuori. Ad un certo punto la separazione della coppia diventò inevitabile. Lei andò a vivere da uno dei suoi amichetti ed io restai a casa sotto la tutela paterna. Diego non si rassegnò affatto a quel matrimonio ormai morto e sepolto, continuava a ripetere:"Tua madre è una gran zoccola!" e io rispondevo:"Si, hai ragione papà, ma io che posso farci?". Cercai in tutti i modi di distrarlo, gli dicevo:"E va bhe dai, concentrati sul lavoro intanto; prima o poi un'altra la trovi no?". Ma lui sembrava come bloccato nella situazione, incapace di cercarsi altre donne. Anzi puntualizzava:"Tanto sono tutte troie come tua madre....". A quel punto gli suggerì:"Bhè, allora coltiva l'amicizia, vai allo stadio con qualche collega di lavoro no?". A quanto pare un certo Enzo, anch'egli separato, cominciò ad entrare positivamente nella vita del mio genitore. Enzo lavorava nella stessa ditta di mio padre. I due presero l'abitudine di andare insieme a vedere le partite e non solo. Tra pizze, panini, passeggiate varie, uscivano particamente ogni sera quasi come due fidanzati! Fin qui tutto normale, o quasi. Di solito stavo poco a casa, spesso ero fuori con amiche. Ma una sera, tornando da uno shopping, ebbi la classica doccia gelata. Credevo che a casa non ci fosse nessuno. Sentì dei lamenti provenienti dalla camera da letto di mio padre. Incuriosita mi avvicinai lentamente alla porta che era socchiusa e osservai ciò che mi resterà impresso finchè vivo. Mio padre era steso sul letto, nudo. L'altro, anch'egli nudo, gli stava sopra e lo montava! In poche parole li beccai nel bel mezzo di una scopata al maschile. A quanto pare a mio padre piaceva farselo mettere in culo dall'amico e godeva come un pazzo. Esterefatta rimasi a spiare finchè "lo stallone" godette riempendo di sborra il buco intimo paterno. Assaporando l'orgasmo Enzo si accasciò su Diego baciandolo in bocca. Avrei voluto gridare dalla rabbia ma notai lo sguardo felice di mio padre e così decisi di non interrompere quel torbido momento. Mi prenderei a schiaffi dato che, in qualche modo, l'ho portato io a quella situazione. Sgomenta andai in camera mia, mi stesi sul letto senza riuscire a chiudere occhio. Il giorno dopo mio padre, con aria serena mi baciò sul viso, poi disse:"Ah tesoro, se non avessi te e i tuoi magici consigli come farei? Ci voleva proprio un buon amico per distrarsi, avevi ragione tu cara...". Per stemperare in parte l'angoscia che avevo dentro risposi ironicamente:"Eh si, papà... altro che donne!".               


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