giovedì 9 febbraio 2017

Triangolo antidepressivo

Mi chiamo Vanessa (quella vestita di nero nelle foto). Per raccontare questa storia è necessario partire dal rapporto di amicizia che lega me a Valeria (quella col vestito bianco). Io e lei ci conosciamo da circa cinque anni. Siamo colleghe di lavoro in un centro estetico dove naturalmente i clienti non sono soltanto le donne. Fu proprio lì che conobbi un ragazzo di nome Dario e lei un altro tipo di nome Riccardo. Valeria fu decisamente più fortunata col suo boyfriend, mentre la mia relazione terminò piuttosto rapidamente e in malo modo. Dario si innamorò di un'altra e mi lasciò di punto in bianco. Ma facciamo un piccolo passo indietro. In realtà io e Valeria, durante le pause al centro, dialogavamo spesso. Lei è simpatica ma ha sempre avuto un modo molto singolare di porsi nei miei confronti. Faccio alcuni esempi: tra il serio e lo scherzo diceva alcune cose imbarazzanti, del tipo:"Se rimaniamo da sole ci mettiamo insieme che dici?". Io non la prendevo sul serio e rispondevo a tono:"Ma certo tesoro". Tuttavia queste frasi diventarono immancabili e con frequenza giornaliera. Continuai a stare al gioco. Un'altra volta mi disse all'improvviso:"Te la faresti leccare la fica?", e io risposi:"Puoi giurarci! Da un bel ragazzo!". Ma lei precisò:"Da una donna no?". Questa puntualizzazione mi lasciò perplessa, arrossì e non le risposi. I giorni passavano e lei mi guardava sempre con dolcezza, una volta mi disse:"Stai tranquilla, se qualcosa andrà storto ci sarò sempre io con te" e mi accarezzò il viso sensualmente. Risposi:"Grazie, comunque anche io ti voglio bene". La vita scorreva in modo regolare, senza grosse novità, finchè ci fu la doccia gelata, la rottura con Dario, invaghito di un'altra, assai più brutta di me! D'improvviso mi rabbuiai, passai dalla felicità alla delusione arrivando rapidamente alla depressione. Cercai distrazione al lavoro per non pensare a ciò che era successo ma il pensiero tornava sempre lì a quel tipo che mi aveva mollata! Naturalmente ciò non passò inosservato agli occhi attenti di Valeria che mi diede subito qualche parola di conforto. Poi propose:"Dai vieni a casa mia dopo il lavoro, magari ti sfoghi un pò, chiacchieriamo e beviamo un drink, ti và?". In effetti non ero dell'umore giusto per stare in compagnia ma infondo Valeria era sempre stata cara con me e mi sembrò brutto rifiutare solo perchè stavo incazzata e depressa. E così cercai di tirarmi su e vestì in modo sexy, indossai un vestitino nero, le autoreggenti dello stesso colore, e i tacchi. Direte voi, ma perchè vestirsi sexy per incontrare un'amica? Bhè, non lo sò, volevo mostrarle che tanto male non stavo, che ero in tiro, pronta, forse, a sedurre qualcun altro...chissà! La sorpresa fu che trovai anche lei vestita in modo molto provocante. Indossava un vestitino bianco ed aveva pure lei i tacchi. Notai anche le sue calze, di colore più chiaro delle mie (un bel marroncino). Ci sedemmo in salotto sul divano e bevemmo un drink. Esternai la delusione per la relazione appena finita e lei disse di avere una valida soluzione a riguardo. Mi invitò ad attendere alcuni minuti in cucina e disse che poi mi avrebbe chiamata lei. Mi sembrò strano ma feci come desiderava. Dopo una decina di minuti sentì la sua voce dal salotto proferire queste parole:"Vanessa vieni!". Tornai in salotto e qui ebbi la sorpresa: C'era anche il suo ragazzo (che conoscevo solo di vista) tutto nudo col cazzo (un gran cazzo!) in tiro! Anche lei si era mezza spogliata sfoggiando il reggicalze che prima non potevo vedere. Mi disse: "Accomodati..." e non si trattava certo di un invito a cena! Eccitata dalla situazione anomala leccai e succhiai la cappella di lui mentre lei si dedicava alle palle. Riccardo non perse tempo a scoparsi Valeria a pecorina. Lei però non prendeva solo il cazzo ma si fiondò sulla mia figa leccandola perbene. Con la sua lingua tra le cosce ripensai a quello che diceva nelle pause lavorative e mi bagnai sempre più. Non mi ero mai fatta leccare da una donna nè ci avevo fantasticato su però in quel momento risultò stupendo farsi coccolare dalla sua calda lingua. Valeria leccava con grande passione, segno che aveva sempre desiderato soddisfare questa fantasia con una donna in generale e, probabilmente, con me in particolare. Poi Riccardo mi fu addosso e mi chiavò mentre lei, eccitata, si trastullava la fica facendo la spettatrice in prima fila. Fu fantastico ricevere quel cazzo duro dentro la fregna lubrificata dalla saliva di Valeria oltre che dai miei liquidi. Poi la cara amichetta mi offrì la sua passera. Esitai qualche secondo di fronte ad un "articolo" per me del tutto nuovo, ma non volevo certo deluderla. E così osai e leccai, leccai il suo clitoride. Ma Riccardo non vedeva l'ora di fottermi ancora ed entrò nuovamente dentro di me mentre lei me la leccava. Ci mise dentro anche le dita, la porcellina, a quel punto avevamo ormai superato ogni freno inibitorio. Continuò a fistarmi mentre il ragazzo mi scopava il culo senza pietà. A quel punto andai davvero in estasi, lo ammetto, e venni intensamente. A candela presi ancora il cazzo mentre leccavo i capezzoli di Valeria. Lui intanto, oltre a farsi me, leccava la figa della sua compagna che venne. Riccardo mi inculò a ritmo crescente e sborrò copiosamente nel mio culo una parte del seme, il restò finì in bocca a quella maialina di Valeria... Dopo esserci rivestiti Valeria mi invitò a restare con loro a cena; in realtà il dessert lo avevo già preso... e in ampia dose!
















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