venerdì 17 febbraio 2017

Effusioni proibite tra amici

Mi chiamo Gina, faccio la segretaria d'azienda. Gianni e Renato sono due colleghi di lavoro. In realtà mi sono molto simpatici per cui, già da alcuni mesi, ci incontriamo regolarmente anche al di fuori della ditta. Insieme andiamo spesso al cinema e a cena. L'anomalia, rispetto ad altri ragazzi frequentati, è che loro con me non ci hanno mai provato, nemmeno minimamente. Ma c'erano anche altre stranezze. Ad esempio, quando vedevamo avvenenti ragazze in giro, gliele facevo notare e loro spesso rispondevano in tono pacato, quasi distaccato:"Si, carina". Inoltre notai che a volte si guardavano tra loro in modo intenso. Come si suol dire, 2+2 fà 4! C'era qualcosa di particolare in quei ragazzi che però non riuscivo a mettere completamente a fuoco. Poi un giorno ci fu la svolta. La primavera e il relativo sopraggiungere del caldo ci suggerirono di passare il tempo in modo diverso. Invece di andarsi a chiudere in un cinema sarebbe stato molto meglio stare all'aria aperta. Fu così che decidemmo di trascorrere una giornata di relax in un tranquillo habitat con piscina immerso nel verde. La quota d'ingresso a persona era davvero molto vantaggiosa. All'interno il complesso era molto esteso e, considerando lo scarso numero di utenti presenti quel giorno, la privacy veniva salvaguardata abbastanza (o almeno così credevo). Ad ogni modo ci piazzammo nella zona della piscina. Immersi i piedi in acqua per trovare refrigerio mentre Gianni (quello con il costume chiaro), che inizialmente si era adagiato su un materassino gonfiabile, pensò bene di fare il bagno. Renato aspettò che l'altro uscisse, poi entrambi si spostarono alcuni metri lontano da me. Gianni si stese sull'erba a prendere il sole e Renato gli si avvicinò. Renato iniziò a spargere di olio solare la schiena dell'amico e a massaggiarla con cura. Sgranai gli occhi incuriosita dalla scena. Gianni a un certo punto si voltò pancia sopra e le carezze al corpo, nella fattispecie al petto, dell'amico continuarono. E poi accadde ciò che dette un senso a tutte le anomalie citate in precedenza. Renato tirò fuori dal costume il cazzo di Gianni e iniziò a leccarlo. Poi i due si invertirono: fu Renato a piazzare l'uccello in bocca a Gianni. A quel punto, stuzzicata dalla situazione, pensai bene di avvicinarmi ai due. Era evidente la loro omosessualità tenuta nascosta fino a quel momento. Mi intrufolai tra loro dolcemente e presi il cazzo di entrambi, prima quello di Gianni, a candela, poi quello di Renato, alla pecorina. Dopo di ciò Renato mi leccò la fica mentre si lasciava inculare da Gianni. Proseguirono a scopare all'impiedi mentre io ciucciavo il pisello di Renato. Era davvero una situazione eccitante, la fica colava di brutto e dovetti provare a calmarla con un ditalino furioso. Intanto Renato schizzò la crema calda nella mia bocca mentre Gianni gli farciva dolcemente il culo di sborra. Pensavamo di esser soli ma una coppia, seduta su una panchina poco distante da noi, assistette al bollente triangolo. Esser osservata da estranei, mentre "giocavo" in compagnia di Gianni e Renato, mi procurò un orgasmo da paura. Naturalmente con me il loro segreto è al sicuro. Intanto ci aspettano ancora tante piacevoli giornate di sesso a tre come questa.















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