martedì 25 giugno 2024

Fottuto playboy!

Mi chiamo Amalia. Sono una donna matura. Impossibile avere l'esclusiva con un tipo aitante come Clay. Eppure sono una signora decisamente attraente. Provai ad accontentarlo in tutti i modi, a farmi dare della zoccola, a prenderlo nella figa, nel culo, a farmi schizzare in faccia come una puttana ma questo non bastò a distorglielo dal suo obiettivo principale: le ragazze giovani. E' bravo a manipolare le donne, ad ottenere ciò che vuole. Sapevo che la nipote, Adele, quella biondina, gli faceva gli occhi dolci. Clay la corteggiò alla larga, le chiese prima di presentargli un'amica, Floriana. Durante quell'incontro a tre, Clay riuscì a metterlo nel culo di Floriana ma anche la nipote, intrigata, cedette alla tentazione. Del resto lui è un uomo prestante, affascinante, ha un bel fisico e un gran cazzo. In un colpo solo, quel zozzone spaccò il culo ad entrambe e le schizzò copiosamente in faccia. Ed io spiai in silenzio umiliante tutta la scena. Ma la sete di Clay è insaziabile. Non si accontentò mica! E no! Fece pressione pure su mia figlia Claudia, dicendole di essere tornato single. Purtroppo anche Claudia cedette e prese il tarello nel culo a pecorina, dopo averlo succhiato perbene. Raccontai la verità a mia figlia, mentre la sborra le spruzzava copiosamente in faccia. Bhè con lui, come dicevo, è impossibile avere l'esclusiva. Dovrò mollarlo oppure tenermi una vagonata di corna, di tutte le giovincelle che incula senza pietà, compresa mia figlia!   


Il divano delle trasgressioni

Mi chiamo Alma. Io e la mia amica Manuela avevamo in comune l'elevato numero di corna che ci propinavano puntualmente i nostri rispettivi fidanzati. Ne parlavamo spesso, sedute sul divano. Ma non mi aspettavo certamente che lei volesse risolvere il problema con un approccio intimo tra di noi. Me ne accorsi quando mi accarezzò con insistenza una gamba mentre le tenevo accavallate. Potevo sentire il suo respiro affannoso contro il mio viso, quello di una persona eccitata. Mi coinvolse con un libidonoso e avvolgente lingua a lingua. Da lì fu un'escalation di reciproche leccate di fica, finchè tirai fuori il dildo per spanarle la figa e il culo sia in alternanza che contemporanemante, utilizzando ben due oggetti. Il suo orgasmo fu inebriante e dopo mi ricambiò con la stessa "moneta". A me bastò riceverlo in modo prolungato nella figa per arrivare all'intenso amplesso. E' proprio un bel modo di consolarci il nostro. Così non ci pesano proprio i tradimenti dei nostri infedeli partner.  



venerdì 21 giugno 2024

I dubbi prolungati di Riccardo

Mi chiamo Cristina. Probabilmente quando si ama si è disposti a tutto per rendere felice il partner. Forse questo vi chiarirà alcuni dei miei comportamenti. Quando incontrai Riccardo non avrei mai immaginato di vivere determinati risvolti, specie al termine della nostra relazione. Si invaghì di una troia di nome Futura ma io restavo sempre la sua migliore confidente. Facemmo un giro in auto e mi rivelò le sue ambigue sensazioni mentre lo segavo e gli facevo un pompino. Lo eccitava da matti l'idea di fare sesso a tre con Futura ed il suo miglior amico, Cristiano. Temeva che la donna si rifiutasse per cui gli suggerì di bendarla. Scopammo in auto e mi sborrò nella fica. Gli dissi che io ci sarei sempre stata per lui. Fecero sesso in tre ma alla fine lui "cedette" lei a Cristiano, sapeva che ciò avrebbe reso felice l'amico. Decisi di alimentare la fantasia di Riccardo e così portai un amico di nome Vittorio, in modo che Riccardo beneficiasse di una compagnia maschile. Il triangolo, a base di pompini e doppia penetrazione, fu estremamente piacevole e ricevetti abbondanti dosi di sborra addosso. Riccardo cercava sempre più la complicità di un maschio. Venne a trovarmi a casa mentre stavo in compagnia di due amiche e un amico. Le donne erano carine e provarono a stimolare Riccardo sia oralmente che scopando ma lui sembrava concentrato sull'aspetto fisico di Walter, il maschio con cui stavo trombando. Chiese esplicitamente un triangolo tra lui, me e Walter e le ragazze dovettero "arrangiarsi" a lesbicare. Rizzo' soprattutto a causa della presenza di Walter e finì con una doppia penetrazione intensa. Ma, osservando le girls in azione, affermò anche che, se le donne fanno certi giochini, allora possono riuscirci pure gli uomini. Fu come un coming out tondo tondo. Non aveva più senso illudermi che potesse essere il mio ragazzo e così decisi di presentargli tre amici che sugli uomini hanno le idee chiare. Sostanzialmente, lo spinsi in una sorta di orgia gay a 4 della quale fui testimone. Era quello l'habitat ideale per Rick, tra succhiate di cazzo e inculate, seppur da attivo. Ma non mi andava giù che quella stronza di Futura fosse felice con Cristiano, dopo che ero rimasta fregata. E così applicai il detto: niente per me, niente per nessuno! Andai da lei e la ricattai. Dopo averle raccontato di Riccardo e della scelta 'omo' che aveva intrapreso, le dissi che avrei portato Cristiano dove stava Riccardo. Così, probabilmente, anche Cristiano si sarebbe intrigato al cazzo, circondato da altri focosi giovanotti. Lei mi pregò di non farlo e io, in cambio, le chiesi di ubbidire ai miei desideri più perversi. Oltre al dirty talking, la obbligai a leccarmi la figa. Fu inebriante farsi slinguazzare da una troia etero e renderla sottomessa. Ma la umiliai anche urinandole in bocca: doveva essere il mio cesso quella zoccola. E la costrinsi pure a bere la sua di piscia, oltre alla mia. Le sputai addosso, la sculacciai. Dopo un giorno intero ed una notte, quella donna era totalmente in mio potere. A quel punto, esausta, mi supplicò di portare Cristiano dagli altri ragazzi purché la lasciassi in pace risparmiandole ulteriori angherie a sfondo psicopatico-sessuale. Era proprio ciò che desideravo! Portai con me anche lei. Doveva guardare con i suoi occhi il modo in cui il suo ragazzo diventava progressivamente frocio, attimo dopo attimo, esattamente come era capitato a me. A quel punto, io e lei eravamo pari. Lo so, fui decisamente cattiva ma l'amore perduto con un individuo può generare, perversamente, l'odio verso altri soggetti. Chissà se io e Futura, un giorno, potremo mai diventare amiche, dopo aver messo da parte le reciproche acredini e i rancori. Di sicuro io e Riccardo saremo sempre amici ma senza scopare come prima.



giovedì 20 giugno 2024

Lezioni d'Inglese per mamma e figlia

Mi chiamo Alessia. Mia madre Martina è una donna molto bella, affascinante. Ha sempre avuto corteggiatori sia prima che dopo la separazione da mio padre Luigi. Ma posso affermare con certezza che la sua vera passione sono le donne. Lo verificai di persona quando ero ancora una studentessa. Prendevo lezioni di Inglese a domicilio dalla d.ssa Sandra Lee, una donna di origini asiatiche. Sandra mi reputava scarsa nella lingua internazionale ma ciò è marginale rispetto a quello che sto per narrarvi. Sandra subì il fascino di mia madre, le baciò addirittura la mano. Tra le due, con mia grande sorpresa, si innescò una chimica pazzesca. Nonostante le mie proteste, il dissenso che espressi con veemenza, Martina leccò la figa di Sandra con gusto, prima di baciarla. Le due donne si ritrovarono rapidamente nude con la prof intenta a leccare dapprima le natiche di mia madre e poi addirittura il buco del culo. Ero sconvolta dalla situazione. Sandra leccava con gusto la topa di mia madre ed entrambe affermavano che io ero chiusa a certi piaceri. Ci pensò quella porcella della Lee a sciogliermi, palpandomi le tette da dietro. La prof si inginocchiò per leccarmi la figa e lì cominciai a perdere la testa. Martina sembrava pensierosa ma felice, tutto sommato, di tale svolta. La prof mi mise praticamente la fica in bocca e così io ricambiai mentre loro due si baciavano. Poi mia madre sfatò uno dei maggiori tabù, quello incestuoso, in tal caso tra madre e figlia. Martina, incitata da quella porcona della prof, mi leccò con gusto la Bernarda ormai bagnata e mi portò all'orgasmo. Il finale fu strepitoso, una sorta di trenino saffico: leccai a perdifiato la passera di mamma che arrivò meravigliosamente all'orgasmo. Contemporaneamente, se ne venne pure Sandra slinguazzata, a sua volta, dalla mia genitrice. Dopo gli amplessi, eravamo tutte molto rilassate ed io scoprì quanto è stupendo lesbicare. Quell'anno presi insufficienze a ripetizione in inglese tuttavia, sia la prof che mia madre, possono essere orgogliose di come ho imparato a leccare la patata.


Il figlio stallone

Mi chiamo Marcus. Con mia madre Angela ho un rapporto di amore-odio, anche se dovrei avercela più con mio padre Arnold. Fu lui a combinare casini perdendo svariati milioni a poker. Per poter ripagare i creditori, mia madre dovette sostanzialmente prostituirsi, divenendo la mignotta di turno, pronta a prendere svariati cazzi anche contemporaneamente. Da un lato la capisco, dall'altro ce l'ho con lei perché avrebbe comunque potuto rifiutarsi di fare la sgualdrina. Angela cominciò per necessità ma poi cadde preda del vizio. Desiderava prendere i cazzi di quei signori che la umiliavano e soprattutto che coprirono mio padre di vergogna. Col tempo, lavorando sodo, riuscì a metter su un ranch in Arizona e portai lei con me. Mi dedicavo ai cavalli e lei stava lì. Mi passava davanti in modo provocante ed io cominciai a fare pensieri erotici proibiti su di lei. Non che non mi piacesse già da prima ma a quel punto stavamo da soli in tranquillità, con pochi altri lavoratori part time. Io e lei abbiamo sempre scherzato. Non si scandalizzava quando le davo della figa. Ma quel giorno fatidico, il cazzo mi scoppiava letteralmente nelle mutande. Cercai il contatto con lei. Indurì tantissimo strofinandolo sul suo culo da sopra al vestito. Poi le palpai spudoratamente le natiche. Era eccitata ma cercava di fermarmi. Glielo piazzai in mano senza esitazioni. Turbata, affermò che si sarebbe limitata a una sega, giusto per calmarmi, ma io glielo sbattetti nella fregna senza pietà. Volevo farla godere, essere il suo stallone. La chiavavo con gioia ma la odiavo un po', nel contempo, per quanto si era concessa agli uomini in passato. Avrei fatto pace con lei solo se mi avesse dato il culo ogni volta che lo desideravo. Glielo ficcai con forza nel sedere. Il percorso era già ben avviato, sembrava comodo quasi come una figa. La scopai nel retto con foga fino a giungere al copiosissimo orgasmo. Le schizzai a fiume in faccia e in bocca come si fa con le zoccole. Bevve tutto il seme la troia. Poi mi disse che la situazione le pareva strana. Risposi che si sarebbe abituata in fretta. La stuzzico tutti i giorni e, dopo il lavoro, la castigo perbene. Mi dice sempre che sono un porco ma intanto il randello lo becca puntuale senza lamentarsi. Gode come una matta nella figa e soprattutto nel culo. Non sarà giovanissima, non avrà grosse tette ma è carina e mi fa regolarmente svuotare i coglioni. Bhe, da quando me la trombo la amo molto più di prima!

incesto

mercoledì 19 giugno 2024

Sorelle caldissime

Mi chiamo Giuliana. Sono sempre stata affascinata da mia sorella Giada. Lei attira molti più ragazzi rispetto a me e trovo che sia decisamente femminile. In realtà, dato lo stretto legame di parentela, non le dissi che provavo emozioni forti per lei. Ma poi, un giorno, trovai lo spunto per agire, così, per puro caso. Giada si lamentò per un post sgradevole caricato sul web dal suo ex fidanzato. Ne approfittai per sottolineare che di me poteva fidarsi. Ci ritrovammo vicinissime sul lettone e il bacio fu praticamente inevitabile. Non mi sembrò vero di avere una chance con lei. Ci ritrovammo nude. Mi leccò la figa ed io la leccai a lei con grandissima foga. Avevo già avuto un'esperienza ma mia sorella mi attraeva decisamente di più. Era tutto splendido! L'eccitazione mi portò a leccarle il buco del culo e anche lei lo fece a me. Concludemmo con una proverbiale strofinata di passere al cardiopalmo che ci condusse ad impagabili orgasmi. Ci ripromettemmo di mantenere quel rapporto intimo anche se ci fossimo sposate. Sono passati anni, ormai siamo entrambe maritate ma non resistiamo al desiderio di un'amorevole leccatina tra sorelle, almeno una volta a settimana, vi pare? 


Castigato dal Capo Operaio

Mi chiamo Luisa. Questa è la classica storia in cui "tra i due litiganti il terzo gode". Io e la mia amica Viviana abitavamo nello stesso edificio, così come il nostro vicino di nome Aldo. Eravamo entrambe invaghite di quel tipo. In una sorta di competizione sessuale, ognuna di noi voleva prevalere sull'altra e portarselo per prima a letto. Si delineò un'autentica sfida a colpi di seduzione sfoggiando lingerie provocante. Chi poteva immaginare che avremmo perso entrambe? La disfatta iniziò quando cominciarono i lavori di ristrutturazione a casa di Aldo. Lui e Giacomo, il capo operaio, presero molta confidenza discorrendo del modo di procedere al ripristino delle mura dell'abitazione. Quei due trascorrevano molto tempo insieme. A dire il vero, notai anche dei sorrisi complici tra loro bevendo caffè ma credevo che si trattasse di amicizia, più che altro. Era notte fonda quando Viviana mi bussò all'improvviso alla porta. Le chiesi il motivo di ciò e mi rispose che sentiva delle voci provenire dall'appartamento di Aldo. Incuriosita al pari di lei, la seguì per scoprire cosa stesse accadendo. La porta esterna, per via dei lavori, non era chiusa a chiave. Ci intrufolammo nell'appartamento e restammo sconvolte quando sbirciammo in camera da letto. A luci soffuse, Giacomo stava castigando Aldo di Santa ragione affermando: "Oltre alla ristrutturazione, do una bella passata anche a te!". Ci guardammo in faccia basite. L'uomo che piaceva ad entrambe si stava vergognosamente facendo rompere il culo da un maschio arrapato. Guardammo la scena osservando fin quando entrambi raggiunsero il piacere. L'attivo schizzò copiosamente sul culetto del passivo. Poi andammo via di lì. Dissi a Viviana: "Cavolo, ho proprio bisogno di bere qualcosa di forte per mandar giù questa storia assurda!". Viviana rispose: "Ti spiace offrire qualcosa anche a me?" E così ci recammo a bere whisky nella mia abitazione. Agitate, ci scolammo una bottiglia in tempi brevi. Puzzavamo d'alcol e trasparivano in modo evidente le nostre voglie represse, inappagate. Quando hai fame, va bene qualsiasi pietanza per placarla. Analogamente, se il desiderio sessuale è forte, si cominciano ad elaborare strane ed insolite idee. Decidemmo prima di posare in lingerie per darci un tono, per confermare a noi stesse quanto fossimo fighe, nonostante la recentissima delusione. Poi ci addormentammo tra mille dubbi. Ma, al mattino, la miccia era ormai già innescata. A colazione la imboccai in modo provocatorio con della frutta. Poi, in camera da letto, le tolsi le mutandine e la leccai da dietro. Quella patata bollente fu un nettare afrodisiaco per la mia bocca affamata di sesso. Ciò non poteva non risvegliare i sensi della biondina che, nonostante delle normai perplessità, contraccambiò alla grande. Ci leccammo a vicenda con foga raggiungendo orgasmi intensi e meravigliosi. Dopo essere venute svariate volte, fummo raggiunte nell'abitazione da quel coglione di Aldo che voleva confidarsi. Naturalmente noi già sapevamo tutto e così lo prendemmo un pò in giro mentre ci baciavamo soddisfatte e sicure di non aver alcun bisogno di lui per appagare i nostri ardenti desideri.



La tettona scopre i segreti della famigliola

Mi chiamo Samantha. Sono una donna molto prosperosa. Durante il periodo estivo, nei pressi di un albero di mele, beccai due maschietti che fottevano nella boscaglia. L'attivo era di colore. Spiandoli e sentendo le loro conversazioni, mi resi conto che il passivo, Luca, temeva di essere beccato dal padre. Usai quella paura come mezzo di ricatto. Avrei spifferato tutto se non mi avessero permesso di guardarli da vicino. La chiavata proseguì solenne. I due si conoscevano da poco e il passivo aveva subito concesso il culo. Il neretto schizzò in bocca all'altro e si svuoto' I coglioni. Proprio in quel momento, arrivò Flavio, il padre del ragazzo bianco. Mi spiaceva che il giovanotto si facesse beccare, così suggerì al nero di sparire. Poi, affermai che stavo facendo sesso con Luca. Flavio si stava convincendo che il figlio fosse etero ma, preso dall'eccitazione, tirò fuori il modesto pene per segarsi sulle mie tettone. Luca, d'istinto, incollò lo sguardo al pisello del genitore che così ebbe la prova lampante dell'omosessualità del figlio. Ciò nonostante, si masturbo' fino a venire, osservando il mio corpo, sotto lo sguardo attento del figlio che godette a sua volta. Bhe, se Luca era gay, il padre non appariva certo come uno sventrapassere. Il figlio propose al padre di andare sotto la doccia ed io assecondai la situazione lasciandoli interagire tra loro. Dopo la ritrovata "armonia" tra padre figlio, pensai bene di occuparmi della trascurata signora di casa. E allora, da brava bisex, decisi di andare a consolare io la moglie dell'uomo. Caterina, in realtà, non vedeva l'ora che qualcuno si occupasse finalmente del suo piacere per cui interagimmo tra donne in men che non si dica. Anche lei è una bella bionda tettona come me. Dopo i baci preliminari e strusciate varie, le leccai amorevolmente la figa, prima di spanarla adeguatamente con il dildo. Bhè, se Caterina ha perso le attenzioni del marito, di sicuro ha guadagnato quelle di un'amica porca come la sottoscritta!


venerdì 14 giugno 2024

Complicità estrema tra madre e figlia

Mi chiamo Ellen. Quando abitavo con mia madre Irina, io e lei trascorrevamo molte ore insieme. Il nostro sembrava un rapporto pseudoamichevole ma, ad un certo punto, probabilmente, entrambe sentimmo l'esigenza di esprimere qualcosa di più e di diverso. Il rapporto stretto di parentela ci aveva frenate, fino ad allora, ma la voglia di "esplodere", che tenevamo dentro, si dimostrò superiore a qualsiasi cosa. Iniziammo con un gioco innocente. Lei si mostrò come una sorta di modella ed io la sua ammiratrice. Poi, parlando sul divano ci rendemmo conto, seppur non senza esitazioni, di poter andare oltre. LE tolsi il vestito, lei tolse il mio. Restammo in lingerie sexy, mutandine e autoreggenti. Che voglia che prese! LEi mi baciò sul corpo, prima che ci mettessimo a fare le maialine a 69. Sentì le sue dita penetrarmi ed io facevo lo stesso, inserendo volentieri pure la lingua. Mia madre era partita del tutto per la via del piacere. Spalancò le cosce sul divano ed io la feci arrivare fistandola assiduamente con due dita. Mi baciò in petto, quasi per mostrare riconoscenza. Poi decise di prendermi a pecorina con lo strap-on. Da quel giorno, i pomeriggi in sua compagnia furono davvero esaltanti!  


Provando il vestito

Mi chiamo Diana. Non immaginavo che la mia amica Karen trovasse la scusa di farmi vedere come le stava un vestito rosso per provarci con la sottoscritta. Sono di mentalità aperta, anche se preferisco gli uomini. Ad ogni modo, Karen insistette affinchè mi spogliassi. La lasciai fare ma poi mi opposi restando in reggiseno e mutandine. Compresi la sua eccitazione e così cercai un compromesso: guardare insieme un porno. Ma lei era troppo gasata per accontentarsi e troppo vogliosa del mio corpo. E così mi ritrovai nuda mentre lei mi leccava con gusto la bernarda. Compresi che quel pomeriggio sarebbe andato in un certo modo e così cercai di sbollire la sua libidine acuta, rilassandola con la lingua. La sua figa calda e bollente accolse con gioia il "massaggio linguista" e sbrodolò fino all'orgasmo. Ormai eravamo pronte per una proverbiale strofinata tra passere e così godetti anch'io intensamente, mentre lei assaporò splendidamente il bis.


African Dream

Mi chiamo Marco. I rapporti tra i miei genitori erano tesi. Tutto lasciava presagire ad una fine imminente della relazione. Dopo il divorzio, mia madre Marika organizzò un viaggio in Africa con me e mia sorella Cristina. Una volta giunti in quel luogo, mia madre abbandonò ogni sorta di inibizione e si diede alla pazza gioia interagendo coi maschi locali dotati di grossi randelli. La mia genitrice lasciò che quegli uomini le spanassero perbene non soltanto la figa ma pure il buco del culo. Constatando ciò, inizialmente, mia sorella rimase sconvolta ma poi si comportò esattamente allo stesso modo e lasciò che quei neri cazzuti la penetrassero a dovere. Ed io? Bhe, Sapere di avere madre e sorella troie mi trasmetteva una certa inquietudine ma poi la curiosità prese il sopravvento. Cosa provavano quelle due maiale a farsi sfondare in quel modo? E così caddi anch'io preda della tentazione e interagì con un maschio di colore che, dopo gli eccitanti preliminari, me lo ficcò beatamente nel culo. La vacanza si concluse ma si può senz'altro affermare che certe abitudini viziose restano. Posso dire che io, mia madre e mia sorella, i cazzi neri li becchiamo spesso pure in Italia!

africa


sabato 8 giugno 2024

Divorziato inculato

Mi chiamo Lucia. Mia madre Rosalba e mio padre Fulvio non andavano molto d'accordo. Immaginavo che, prima o poi, i continui litigi, avrebbero portato ad un lento ed inesorabile distacco. Il divorzio è sicuramente un momento destabilizzante per una coppia. Se Rosalba trovò facilmente un altro uomo, Corrado, che le stesse accanto, non si può dire lo stesso di mio padre che, invece, rimase da solo, almeno per i primi tempi. Scelsi di restargli accanto perché sapevo che aveva più bisogno di affetto, rispetto a Rosalba. Eh sì, convivevo con mio padre. All'inizio la situazione andò avanti in modo tranquillo, io mi occupavo delle faccende di casa e lui si recava al lavoro. Gli suggerì di frequentare altre donne ma lui disse di aver chiuso con il gentil sesso, dato che tutte le ricordavano, in qualche modo, mia madre. A questo punto, cominciò la seconda vita di mio padre. Mi sembrò strano che invitasse a casa uomini di vario genere, compresi il macellaio e il salumiere, gente con cui non aveva mai avuto eccessiva confidenza. Affermò di intrattenersi con loro a scambiare quattro chiacchiere e, alle volte, a guardare le partite. Fui contenta, sapendo che stava in compagnia e non potevo certo immaginare quale fosse la reale situazione. Finché, un giorno, tornando in anticipo dall'Università, Entrai in casa e sentì tutto tranquillo nel corridoio. Poi, mi avvicinai alla porta socchiusa della camera da letto e riconobbi il tabaccaio che stava montando mio padre a pecora con foga sul letto. Situazioni analoghe si ripetettero con altri commercianti della zona. Insomma, mio padre lo prendeva dietro e pure parecchio! Non vi nascondo che, a furia di guardare, mi tirai pure qualche ditalino. Quella sortat di schifezze, in qualche modo mi eccitavano. In ogni caso, le voci corrono, si sa. Queste stesse persone che andavano a letto con mio padre, mi sorridevano ironicamente per strada. A volte li sentivo parlare tra di loro e affermare frasi tipo: "Da quando ha divorziato si è dato alla pazza gioia. È bello avere una puttana calda in zona col buco del culo sempre disponibile". Ormai sapevo tutto ma quelle parole mi gelarono il sangue: mio padre divenne la troia del quartiere! È evidente che a quegli uomini facesse comodo andare a sfogare le voglie a gratis. Non riuscivo a tenere questo peso dentro e così decisi di andare a parlarne con mia madre. Non si sorprese affatto, anche lei era al corrente della situazione. Mi disse: "L'ho saputo anch'io che tuo padre si fa rompere il culo dagli uomini". A quel punto esclamai: "Ora mi sento davvero sola, tu hai un uomo e sei tranquilla e papà ha i suoi discutibili giri... e a me non mi caga più nessuno!". Mi intrigò osservare Corrado mentre scopava con mia madre. Confesso che avrei desiderato il suo cazzo ma mia madre non l'avrebbe mai permesso. Ad ogni modo, Corrado affermò che mi poteva far bene conoscere sua figlia Clara. Seppur non troppo portata verso le donne, trovai la ragazza splendida. Riuscì a stabilire una chimica con lei e arrivai perfino a leccargliela un pò. Ma sul più bello, arrivò proprio Corrado e se la scopò. Ignoravo che i due intrattenessero rapporti incestuosi da anni. Quel porco mi aveva mandato apposta da lei per poi subentrare. E così si scopò anche me e mi venne nella fica. Godetti, anche se odiai essere stata presa con l'inganno. Delusa dagli uomini, mi rivolsi a Vanessa, una bionda lesbica incallita. Volevo che mi iniziasse alle vie saffiche. Per un pò funzionò ma mi ritornò presto la voglia di cazzo. Decisi di parlare apertamente a mio padre, gli dissi chiaramente che conoscevo i suoi intrallazzi, che lo spiavo da tempo, e mi venne l'idea di stargli accanto proprio mentre scopava con un tizio, il sig. Carmine. Io avrei potuto concedermi al figlio Giacomo, così saremmo stati vicini io e mio padre e, infondo anche loro due, i nostri ospiti. Mio padre lo prese nel culo e, contemporaneamente pure io lo beccai da Giacomo. Al momento delle eiaculazioni, notai un interesse latente del padre verso il figlio. Fu il momento adatto affinchè i due interagissero. Con mia grande sorpresa, Giacomo sbocchinò il padre con cura, prima di farselo mettere beatamente nel culo. Poi, i due si segarono l'uno accanto all'altro venendo assieme copiosamente. Fu eccitante vedere un rapporto intimo tra padre e figlio. Mentre li stavo osservando, irruppe con foga Corrado nell'abitazione e mi chiavò a pecorina. Non mi aspettavo di certo la sua visita. Si vede che non mi aveva dimenticata. Dopo pochi colpi, sborrò a fiume nelle mie parti intime. Bhè, non posso proprio rinunciare al cazzo ma, a quanto pare, nemmeno mio padre e i suoi amichetti...   


venerdì 7 giugno 2024

Nuove chance per zia e nipote

Mi chiamo Marta. Sono vedova. Dopo di ciò, iniziai una relazione con don Peppe. Lui era un pensionato mandrillo che aveva messo gli occhi addosso a mia nipote Martina. Quando lei e Jacopo, il suo ragazzo, vennero a casa mia, Peppe ne approfittò per provarci con lei. Gli stavo facendo un pompino ma lui andò a stuzzicarla mentre lei si stava facendo il bagno. Sembrava intenzionato ad ottenerla nonostante lì ci fosse il fidanzato (che però, in quel momento, dormiva nella camera degli ospiti). Anche Martina corrispondeva le avances del maturo. A un certo punto, uscì dalla vasca da bagno e si mise a gambe aperte per fargli osservare bene la passera mentre io spompinavo Peppe. L'uomo capì di avere una chance e corse a leccarle la fica, prima di scoparsela di santa ragione, prima a missionaria e poi a candela. Nonostante la scopata e i miei bocchini complementari, Peppe non arrivò all'orgasmo. Intanto, subentrò Jacopo, il ragazzo di Martina che, resosi conto della situazione trasgressiva, ne approfittò per piantarmi il suo cazzo tra le cosce. Peppe non si lamentò affatto, anzi, cominciò a riempire il ragazzo di complimenti, in riferimento soprattutto alla bellezza del suo viso, atteggiamento che risultò molto insolito a me e a Martina. Jacopo gradiva quei complimenti mentre mi fotteva. In pratica, i due flirtarono palesemente. Jacopo mi schizzò sulla fica. A quel punto, accadde l'incredibile. Don Peppe si mise il ragazzo sulle gambe e lo impalò a candela. Io e Martina eravamo sconvolte e assistemmo impotenti a quella insolita quanto intrigante chiavata. Finalmente, Peppe eiaculò soddisfatto nel culo del giovane. Tra i due nacque una complicità sempre maggiore per cui finirono per intrecciare una vera e propria storiella (il pensionato sapeva come accontentare Jacopo anche sul piano economico). Io e Martina restammo fregate, come si suol dire. Presa dalla disperazione, mi confidai con mio figlio. Volevo che stesse un pò vicino a Martina, in quel momento difficile, ma lui affermò chiaramente di preferire la sottoscritta. A quel punto, da vera maiala degenerata, trovai conforto nel suo cazzo e facemmo una scopata incestuosa da paura. La sua sborra mi farcì splendidamente le natiche. Così, iniziai una relazione segreta con mio figlio Paolo. Ero la sua amica, cuoca, amante e puttana e fottevamo alla grande all'oscuro della gente. E Martina? Bhè, la ragazza non volle più ricevere sorprese dagli uomini e così andò a cercare un gruppo di gay di colore e convinse alcuni di questi a fare sesso con lei. Riuscì a coinvolgere tre maschioni a darle i loro cazzoni e se li godette in tutti i buchi, prima di ricevere copiose innaffiate di sborra in faccia e in bocca. Come si suol dire, se si chiude una porta, si apre un portone.       


giovedì 6 giugno 2024

I colleghi gay di mio marito

Mi chiamo Marcella. Sono una donna sposata. Quel giorno non lo dimenticherò mai. Era il compleanno di mio marito Marco. Invitò a casa Fabio e Paolo, due colleghi gay del suo Ufficio. Sono una donna abbastanza aperta di mentalità per cui non mostrai segni di insofferenza quando vidi Paolo spompinare Fabio in cucina di gran carriera. E non mi alterai nemmeno quando notai che stavano scopando spudoratamente. So che Marco tiene molto ai suoi amici ma restai basita quando li trovai appartati in una camera della casa a fare sesso a tre. In pratica, Paolo stava in mezzo: succhiava la fava di Fabio e lo prendeva in culo da mio marito. Bhè, sono aperta ma non così tanto da ammettere che Marco si dia da fare con gli amici. In quel momento stava per venire. Scioccata, osservai Fabio e Marco sborrare copiosamente in bocca a Paolo. Poi andai via. Mio marito mi rincorse tentando di giustificarsi in malo modo. Intanto, Fabio e Paolo stavando scopando comodamente in camera da letto. D'istinto li raggiunsi, misi tacchi e autoreggenti e chiesi loro un parere riguardo al fatto che mio marito mi aveva tolto attenzione. Ipotizzai che fosse perchè non indossavo spesso le autoreggenti. Ma quei due finocchi non mi seppero rispondere adeguatamente. Anzi, forse Paolo disse la verità e cioè che, sotto sotto, mio marito è proprio un gran frocio! 



Le amiche al momento giusto

Mi chiamo Wanda. A volte, gli eventi si combinano in modo tale da portare a determinate situazioni. Le mie più care amiche sono Abigail e Simona. In quel periodo, nessuna di noi era messa bene con gli uomini. Partiamo dalla sottoscritta. Credevo che il mio rapporto con Giacomo, un uomo d'affari, funzionasse ma mi sbagliavo di grosso. Le sue confidenze improvvise giunsero come un fulmine a Ciel sereno. Stavamo seduti camera da letto quando mi raccontò di aver avuto rapporti intimi con un collega d'Ufficio. Non c'era molto da commentare se non sbattergli la porta in faccia. E pensare che volevo pure sposarmelo! E passiamo alle mie amiche, le cui vicende personali conobbi solo in seguito. Il compagno di Abigail, pensò bene di farle trovare un'altra donna nel letto, una segretaria con cui chissà da quanto tempo scopava. E la mia povera amica provò pure a trovare spazio nel triangolo interagendo anche con l'altra ragazza, ma non riuscì proprio ad accettare quel rapporto in cui il fidanzato si sarebbe sbattuto contemporaneamente lei e la segretaria. E che dire di Simona? Lei interagiva con un uomo più grande che, per la differenza di età, non si sentì più in vena di portare avanti la relazione. E così Simona lo lasciò e pensò di trovare la soluzione portandosi due neri a letto. Peccato per lei che quei due uomini erano più portati a stare tra di loro che con una donna. Un giorno, quando io e Abigail arrivammo a casa di Simona, la trovammo presa dalla visione di materiale pornografico saffico. Chiaramente ci parve strano e cercammo di chiederle spiegazioni. Ci raccontò le sue disavventure e noi esternammo le nostre. A quel punto, Simona, gran sostenitrice del sesso lesbico, coinvolse Abigail, che dopotutto non era nuova a certe pratiche, avendo già sperimentato qualcosa con quella famosa segretaria. Mi turbò vedere Simona che leccava di gran gusto il seno di Abigail. Poi però toccò a me. Quando Abigail mi baciò, cominciai a perdere i sensi. Si, quel pomeriggio facemmo l'amore tutte e tre e ammetto che fu davvero stupendo. Per la prima volta, sentivamo di poter contare l'una sull'altra e di poter dare e ricevere affetto senza limitazioni. In realtà, in quella girandola erotica, fui io ad assaporare gli orgasmi di entrambe, prima la venuta di Simona e poi quella di Abigail. Ma loro mi riservarono l'amplesso migliore: adorata intimamente da due calde lingue, quella di Simona nel culo, e quella di Abigail nella fica, esplosi letteralmente di piacere raggiungendo l'estasi profonda. Bhè, adesso siamo molto unite, come le Charlie's Angels. Bhè, non proprio, perchè quelle dei telefilm non godevano tra loro!    



Sconfitta bruciante a poker

Mi chiamo Mirella. Talvolta, nella vita, si può andare incontro a periodi di difficoltà economica. L'unica possibilità per rimediare soldi me la offrirono due pseudo amiche, quelle sadiche lesbiche incallite di Sara la mora e Martina, tramite una partita a poker in tre. Se avessi vinto, avrei risolto tutti i miei problemi finanziari. Partivo svantaggiata, essendo una contro due ma non mi restava altro che tentare la sorte. La partita a tre comincio', mentre mi offrivano roba forte da bere. Qualche mano riuscì a vincerla, all'inizio, ma poi cominciai a perdere piuttosto brutalmente. Rimaneva un'ultimo "giro", dove rischiai il tutto per tutto, ci misi dentro ogni banconota che possedevo: all in! Il tris di Re, che realizzai e mostrai alla loro attenzione, portò momenti di speranza e conforto ma il sangue mi si gelò poco dopo osservando i loro punteggi nettamente superiori: full di 10 e poker d'assi. Era finita! Ovviamente, non potevo restituire le somme perse, per cui si sentirono automaticamente in diritto di disporre del mio corpo come meglio credevano. Non posso dire che mi sentissi perfettamente a mio agio ad essere sculacciata energicamente sopra al tavolo da gioco in tacchi e autoreggenti come una mignotta. Fui costretta a leccare il seno di Sara che poi mi tenne ferma in modo tale che l'altra mi fistasse comodamente con le dita. Vi confesso che, specie in quel frangente, le odiai ma non posso negare che quella maiala di Martina mi fece arrivare di brutto. Sbrodolai a fiume mentre lei soddisfatta, mi dava della troia etero. Poi, legata mani e piedi al letto, fui costretta a leccare a lungo le loro fessure roventi, sia la fica che il culo, in modo che raggiungessero l'orgasmo. Quella sera furono clementi e mi lasciarono andare a casa sconvolta e mezza sbronza. Ma precisarono che, dato l'elevato importo del debito, avrebbero continuato ad "incassare" a lungo il risarcimento riservandosi di sfondarmi i buchi intimi a dovere. Vi confesso che, dopo due anni, sto ancora "pagando" un conto salato e si può dire che mi sia abituata a questo schifo.


mercoledì 5 giugno 2024

La candidata seduce la selezionatrice

Mi chiamo Veronica. Il mio sogno era diventare una modella. Quel giorno, al provino, si presentarono decine di ragazze. Poi, man mano, dopo essere state esaminate, andarono via. Restavo soltanto io. Non mi aspettavo di trovare una donna addetta alle valutazioni. Con la sfrontatezza e la mancanza assoluta di freni inibitori, che mi contraddistinguono, non ebbi certo timore di affrontare quella signorina dai capelli rossi che, inzialmente non dette troppe speranze per ciò che concerne intraprendere il lavoro di modella, essendo la concorrenza spietata in tale ambito. Ad ogni buon conto, capì subito di non esserle indifferente, anche se cercava di non darlo a vedere. Provai una serie di indumenti, poi, a un tratto, lei disse che con quella minigonna a quadretti stavo bene. Mi pareva una mezza cagata, onestamente, ma non volli scontentarla, anche perchè capì che il suo giudizio poteva risultare determinante nella valutazione complessiva. Rincarai la dose, alzando l'indumento e così lei scoprì che non portavo le mutandine. Marilena, in quel momento, era fin troppo incuriosita ed eccitata per respingermi e così mi incollai sapientemente alla sua fica e le presentai il biglietto da visita che preferisco, la lingua! Poi, usai anche le dita, slinguazzando il suo invitante seno. Marilena non stava più nella pelle e mi leccò la figa a sua volta. Poi, ci mettemmo a 69 ma lì leccai principalmente io, portandola quasi ad impazzire di piacere. La forbice è la pratica tra donne che prediligo. In quella specialità, riesco a fottere le femmine meglio degli uomini. Fu così che la rossa arrivò intensamente, sbrodolando come una maiala. Bhè, dopo un trattamento del genere, dovrei essere in "pole position" per quanto riguarda la carriera di modella.    


Il benestare della direttrice

Salve da Valentina. Tutto girava a gonfie vele, dal momento che stavo insieme ad Emma. Tuttavia, prima o poi, madame Claire, la direttrice del Centro, si sarebbe accorta dell'ammanco di capitale, dovuto al mancato pagamento di quelle due troie di Caterina e Katia. Se gliene avessi parlato a freddo, sarebbe andata su tutte le furie. Correva voce che fosse una nota bisex e così pensai bene di sedurla e di tirare fuori il rospo soltanto al momento giusto. Con fare da zoccola, la provocai fingendo di pulire un tavolino di vetro nel suo Ufficio. E così cadette in tentazione e finimmo per lesbicare alla grande. Mi leccò e fistò la figa ed io assaggiai quelle sue tettone da urlo. Gliela leccai con gusto e ci sditalinammo a vicenda come due maiale. Poi, finimmo in una prolungata strofinata tra sorche memorabile. Godetti davvero tantissimo e pure lei assaporò appieno il piacere. Giunte all'orgasmo, finalmente le raccontai la storia del triangolo saffico in azienda con le clienti. Claire era troppo appagata per andare su tutte le furie e, per fortuna, quella volta mi graziò. Tuttavia, se l'inconveniente si dovesse ripetere, credo che non potrò evitare il licenziamento. Dovrò stare molto attenta o, al messimo, la darò soltanto a Claire . Ma mi raccomando, non ditelo ad Emma, quella ragazza è così sensibile! 


Coincidenze fortuite

Ciao da Valentina. Raccolto il consiglio di Caterina, pensai ad un'amica di nome Emna. Quella ragazza aveva ripetuto più volte di provare dei sentimenti forti nei confronti della sottoscritta. Tutto era rimasto però a livello deciamente platonico, dato che io andavo dietro agli uomini. Inoltre, lei conviveva con un ragazzo. Combinazione volle che, proprio in quel periodo, lei decise di chiudere col fidanzato. Quando ci incontrammo, le raccontai l'episodio accaduto al Centro, il tresi, lesbo e lei mi confidò di aver rotto col ragazzo. Pensai che si fosse creata la giusta congiuntura di fattori per rendere quel rapporto fisico. Sapevo che Emma, di natura timida, diversa da quelle due, non avrebbe mai fatto il primo passo e così dovetti prendere io l'iniziativa baciandola e leccandola fino a che lei, finalmente si sciolse e fu capace di contraccambiare leccandomi con ardore la passera. Ma io avevo qualcosa di davvero stimolante in serbo per lei: dildo sul clitoride, uno più grande in vagina e lingua nel culo. Bhè, quel trattamento la mandò completamente in estasi, per non parlare della strofinata tra fighe che ne seguì. In realtà, il fidanzato, o per meglio dire, l'ex, ci beccò proprio mentre frugavamo amorevolmente le passere e di sicuro si rese conto che, in quel momento, di platonico non c'era proprio nulla! 


Insospettabili leccapatate

Mi chiamo Valentina. Lavoro come massaggiatrice in un Centro Benessere. Per anni ero stata una professionista impeccabile ma poi cedetti al fascino della lussuria e della perversione. In realtà, in quel periodo ero piuttosto nervosa per via della crisi nella relazione col mio fidanzato. Combinazione volle che, due conoscenti, due tipe incontrate per caso in un bar, mi chiesero di essere massaggiate. Le signorine non disponevano di adeguata liquidità ma la loro faccia da zoccole mi intrigò non poco e così decisi di accontentarle gratuitamente sapendo bene che, in seguito, ne avrei risposto personalmente all'esigente direttrice, Madame Claire. Nonostante il mio sesto senso, in teoria, Caterina e Katia erano due insospettabili leccapatate dal momento che ammisero chiaramente di avere entrambe un compagno. Per la precisione, affermarono di volersi rendere più toniche proprio per i rispettivi partner. Ma, quando cominciai a massaggiarle, capì subito di che stampo erano fatte. Chiesero della mia vita privata senza farsi troppi scrupoli. Gira e rigira, affermarono di aver trovato un metodo per pagarmi. Non riuscivo a capire bene ma fu tutto chiaro quando si baciarono tra di loro. Ormai, l'atmosfera era fin troppo carica per non finire in un bollentissimo triangolo saffico. Katia, la brunetta mi leccò la figa da paura, credetti quasi che me la mangiasse. Cercai di stare al passo ma quelle erano davvero due demoni a letto e questo giovò al piacere di tutte. Si vedeva che loro avevano una relazione segreta da chissà quanto tempo, dato che mostravano un feeling incredibile. Il momento più esaltante arrivò quando Caterina mi coinvolse in una strofinata di passere mentre leccavo la figa di Katia. Sbrodolai a più non posso e toccai il Cielo con un dito. Una volta rilassate, dopo gli amplessi, Caterina mi suggerì di trovare un'amica per essere felice.     


martedì 4 giugno 2024

Girandola interminabile

Ben ritrovati da Irina. In realtà, non ho solo un figlio ma anche una figlia di nome Daniela. A lei piacciono le ragazze e infatti intratteneva da un pò una relazione con una sua coetanea di nome Paola. Cercava di tenere la storiella nascosta spacciando l'amica per una semplice compagna di studi. Ma io entrai all'improvviso nella cameretta e le beccai nude. Invitai Daniela a lasciare la stanza per poter parlare con Paola. In realtà, ne approfittai per farmela e la pregai di tenere segreto ciò che era accaduto tra noi. Mio figlio, intanto si era allontanato da casa per un pò, con l'intento di vivere da solo. Quando ritornò, mi trovò impegnata con un uomo di nome Lorenzo. Avevo nostalgia del sesso con mio figlio e provai a sedurlo mentre giocava alla playstation. Naturalmente, correvamo il rischio che Lorenzo ci sorprendesse all'improvviso e così fu! Conoscendo il soggetto fumantino, la situazione sarebbe potuta faceilmente degenerare in tragedia. Per fortuna, però, intervenne mia figlia Daniela che, con il suo corpo avvenente, riuscì a distrarre Lorenzo. Bhè, questo le costò il buco del culo. Lorenzo, superdotato, le spanò totalmente il retto, mentre io e Luigi scopavamo. Tutto è bene quel che finisce bene, si potrebbe dire, salvo il fatto che Luigi non seppe tenere il segreto del flirt tra me e Paola, rivelandolo maldestramente a Daniela. Per fortuna, mia figlia si stava già orientando verso i maschi per cui l'impatto del danno fu decisamente attenuato. Paola, intanto, venne a casa, non si sa bene se in cerca di me o di Daniela. Fatto sta che trovò Daniela che trombava con Lorenzo. In più mia figlia le disse che io stavo di nuovo dietro a mio figlio. Rimase praticamente tagliata fuori. Daniela provò ad indirizzarla verso uno suo conoscente di colore, Yabo, ma lei, troppo presa dalle donne, non riuscì ad andarci a letto. Per sua fortuna, durante un ritrovo con 3 sue care amiche, riuscì a fare sesso con la più carina di queste, Mariella. Fu vero amore? Non credo, perchè Mariella ci stette principalmente per rimediare il contatto di Yabo. A Mariella andò poprio bene dato che, quando andò a trovare Yabo, lo trovò in compagnia del suo amico Kim e così colse l'occasione di prendere due grossi cazzoni neri in un colpo solo. Povera Paola, non riesce proprio a trovare l'anima gemella!



La madre disponibile col figlio

Mi chiamo Irina. Restavo spesso da sola in casa con mio figlio Luigi. Come molti giovani, lui stava sempre infuocato e si smanettava per ore davanti a svariati film porno. Cercavo di assecondare certe abitudini ma, ad un certo punto, sentì tutta la sua calda libidine nei miei confronti. Mi riempì di complimenti, disse che ero una gnocca all'altezza di quelle di internet, se non meglio. Di fronte a tanti elogi, di solito mi sciolgo e così finì per cadere preda delle sue insane voglie. Ci baciammo. Poi volle ammirarmi nuda, prima di leccarmi sapientemente la figa. Io gli feci un gran pompino, poi lasciai che mi scopasse a candela, a pecorina e a missionaria. Ricevetti un fiume di sborra calda in bocca e sulle tettone.  


lunedì 3 giugno 2024

Compleanno anomalo

Mi chiamo Viviana. L'ultimo compleanno dovrò per forza ricordarlo per la serie di avvenimenti particolari che si verificarono. Frequentavo assiduamente due amici di nome Aldo e Andrea. Insieme condividevamo gli studi Universitari e anche delle uscite. Erano di sicuro più presenti nella mia vita rispetto al fidanzato di nome Marco. Il giorno del mio compleanno, invitai Aldo e Andrea a casa mia. Si presentarono con una borsa come regalo. Apprezzai molto il gesto. Dialogammo un pò, poi consumammo della carne alla griglia accompagnata dalla birra, prima di divorare la torta. Si fece un pò tardi, così pensai di farli dormire a casa mia. Quando gli diedi la buonanotte, in provocante lingerie bianca, non si degnarono nemmeno di uno sguardo al mio outfit. Questo mi insospettì notevolmente. Lasciai passare giusto un quarto d'ora, poi, dubbiosa, decisi di spiarli dal buco della serratura. E così scoprì la verità che mi avevano nascosto a lungo. Erano entrambi nudi. Aldo, quello con gli occhiali, stava spompinando di gran gusto l'amico. Poi, li vidi impegnati in un 69 focoso. Ci rimasi un pò male, sul principio. Perchè avevano nascosto certe tendenze alla loro migliore amica? Bhè, mi rendo conto che non è facile esternare certi segreti. Con un letto matrimoniale a diposizione, potettero dare sfogo agli istinti repressi. Ho una seconda copia della chiave di quella stanza per cui, a un certo punto, decisi di aprire la porta e li colsi nel preciso istante in cui Andrea stava impalando Aldo a pecorina. Li incitai a proseguire. Volevo trarre piacere anch'io da quella situazione. Desideravo che scopassero dinanzi a me e loro non si tirarono indietro. Sul più bello, la sborrata in culo, sbrodolai anch'io. Il tempo era volato fino al mattino seguente. I due si vestirono e andarono via. Poco dopo, bussò alla porta una mia amica, di nome Elena. Mi dette gli auguri in ritardo e ne approfittò per spanarmi la figa con tutta la mano! Eh si, è proprio una gran maialina. Le raccontai dell'accaduto con Aldo e Andrea e lei mi suggerì di tacere con il boyfriend che, di sicuro, avrebbe equivocato la mia versione dei fatti. In effetti, qualche giorno dopo, venne a trovarmi il ragazzo. Con la scusa dei suoi impegni, se ne era altamente fregato sia di farmi gli auguri che il regalo. Ad ogni modo, cominciammo a fare sesso. In un rapporto di fiducia, non ci si dovrebbe nascondere nulla per cui pensai bene di raccontargli dei miei amici gay. Naturalmente, lui non ci credette, era convinto che avessimo scopato in tre. Durante tutta la scopata, mi diede della bugiarda e chiese di poter parlare con i miei amici per togliersi ogni dubbio. Odio non essere creduta e così elaborai, d'impulso, la mia vendetta. Dopo aver fatto sesso, Marco mi schizzò in faccia soddisfatto. Proprio in quel frangente, bussarono alla porta. Ovviamente erano quei due. Marco mi chiese di prendere tempo per rivestirsi ma io andai ad aprire e mandai subito gli amici da lui che lo trovarono in posizione succulenta. Andrea lo bloccò da un lato, mentre Aldo si mise a leccare il culo di Marco a pecorina. Provai un brivido di torbido piacere. Quello stronzo doveva pagare per non avermi creduta. Aldo, dopo essersi segato, lo ficcò in culo al mio ragazzo. Poi, i due amici lo presero addirittura in doppia penetrazione. Per Marco fu una punizione davvero severa prendere contemporaneamente due cazzi nel culo. Ma, in realtà, non si lamentò solo, provava decisamente piacere, il che gasava i due "attivi" a proseguire senza esitazioni. Andrea gli diede i colpi finali, prima di sborrargli copiosamente nell'ano. Anche Marco arrivò all'orgasmo ed io ne approfittai, a mia volta, per raggiungere l'appagamento sia con un dildo che con le mani. Dopo quell'esperienza, Marco non fu più lo stesso. A dire il vero, i miei amici continuano a "ripassarselo" tutt'ora. Ed io sono di nuovo single, pronta a vivere nuove e inebrianti esperienze.


sabato 1 giugno 2024

La prima ebbrezza saffica

Mi chiamo Terry. Sono sempre andata con gli uomini anche se, talvolta, immaginavo di avere rapporti saffici. Si trattava più che altro di fantasie, peraltro mai realizzate, almeno finchè non conobbi un'amica di nome Viviana. In quel periodo, frequentavo un uomo maturo piuttosto geloso di nome Marco. Fu lui a marcare l'accento sull'interesse di Viviana nei miei confronti. Me ne ero accorta anch'io ma cercavo di stemperare la questione conoscendo quanto lui fosse pusillanime. Quando me lo fece notare per l'ennesima volta, decisi di calmarlo con un glorioso pompino e poi prendendolo nel culo. Mi sborrò copiosamente in bocca e si rilassò ma non abbandonò affatto i suoi dubbi. Nei giorni seguenti, Viviana venne a trovarmi e lui mi telefonò. A quel punto mentì affermando che lei, quel pomeriggio, non stava a casa mia. Marco desiderava che ci incontrassimo subito. Con la scusa dello studio, lo rimandai alla sera o, in alternativa, al giorno successivo. Intanto, mentre parlavo a telefono, quella troietta di Viviana sfoderò un intrigante spogliarello per sedurmi. In realtà, non stavo più nella pelle. Quando chiusi la telefonata, lei mi saltò addosso sul letto e mi leccò focosamente i capezzoli. Dopodichè mi slinguazzò accuratamente la figa ed io raggiunsi un appagante orgasmo. Da neofita, cercai di ricambiare e devo ammettere che ci riuscì al meglio. Le leccai con passione la figa, poi la feci girare a pecorina e la fistai splendidamente con due dita nella topa. Viviana sbrodolò tutta. In più, le detti un'altra ripassata al clitoride con un oggettino vibrante acquistato su internet (che di solito utilizzavo per raggiungere il piacere in solitaria). Proprio sul più bello del rilassamento successivo agli amplessi, piombò in camera Marco che divenne verde dall'incazzatura vedendomi nuda sul letto con Vivy. In realtà, lui possedeva una copia delle chiavi dell'appartamento e, siccome è un tipo invadente, ne approfittò per venire a casa all'improvviso a controllare eventuali tradimenti in corso d'opera. Con due donne nude abbracciate sul letto, c'è poco da spiegare per giustificarsi. Bhè, dovette farsene, volente o nolente, una ragione, il cornuto!     

vivy