venerdì 17 novembre 2023

Conclamata prostituta da Ufficio

Mi chiamo Jenny. I miei poveri genitori mi avevano messo in guardia dalle insidie che la vita e certe persone possono presentare. Ma poi, purtroppo, passarono a miglior vita e così dovetti affrontare completamente da sola tutte le avversità, senza la possibilità di ricevere un consiglio al momento giusto. Bando alle chiacchiere, cominciamo questo racconto che mi vide protagonista nell'ambiente lavorativo. Sono una ragazza carina e faccio gola agli uomini arrapati. In realtà, non credevo di riscuotere successo anche tra le fila del gentil sesso! Entrando nello specifico, fino ad un certo punto ero riuscita a svolgere la mia mansione di segretaria senza particolari disagi, compromessi o palpitazioni di alcun genere. Ma la situazione idilliaca e tranquilla non poteva perdurare con un direttore d'Azienda pervertito come il dottore, di origini statunitensi, Josh Gordon. Sapevo che molte impiegate avevano ceduto alle sue avances ma io fingevo di non capire i suoi sorrisetti e cercavo di andare avanti per la mia strada, considerando che, all'epoca, stavo pure con un ragazzo. Gordon, giorno dopo giorno, marcava sempre più il territorio come un cane segugio che, presto o tardi, vuole arrivare allo scopo. Anche Anna, la nuova segretaria, giunta da noi da pochi mesi, me lo fece notare. Diceva che Gordon non vedeva l'ora di fottermi e, indubbiamente, non le si poteva dar torto. Cosa raccontare poi di lei? La ragazza si mostrava dolce ed amichevole ma nascondeva qualcosa, come un interesse piuttosto evidente nei miei confronti. Ad ogni modo, mettiamola da parte per un attimo e torniamo al datore. Gordon non tardò a farsi vivo nel mio ufficio con intenzioni "belliche". Sapevo di non poter dire di no al mio boss, altrimenti sarei finita per strada. Quando le sue avances si fecero più determinate, dovetti soltanto aprire le gambe, adornate dalle mitiche calze autoreggenti, e lasciare che il porco mi leccasse la fica, con ditalino incorporato. Bisogna essere di legno per non gradire certe stimolazioni. Mi bagnai tutta cosicchè fu più facile prendergli quel grosso cazzo in bocca. Quanto gli piaceva essere spompinato. Sperai, solo per qualche per attimo, che mi godesse in bocca, in modo che dopo sarei stata lasciata in pace. E invece no: quel superdotato non sarebbe mai venuto così facilmente! Anzi, cominciò a chiavarmi in tutte le posizioni e, inoltre, pretese pure che concedessi il buco del culo. Nemmeno al fidanzato davo il sedere, anche perchè non aveva neppure il coraggio di chiederlo per paura di un rifiuto. Ma Gordon, persona di potere, uomo d'affari, il sedere se lo prese di forza. Mi ritrovai spanata analmente dal suo cazzone per un tempo interminabile. Alla fine, il maialone mi schizzò sulla figa. Poi propose una breve pausa a base di caffè, giusto il tempo di rifiatare. Sentivo caldo, tolsi pure le autoreggenti. Gordon disse di avere ancora voglia e ricominciò a scoparmi senza batter ciglio: mi sfondò a pecorina, a candela, prevalentemente nel culo, ormai utilizzato a piacimento come una seconda figa. Godetti ancora e anche lui giunse all'orgasmo, sborrandomi in bocca. Assaporai il seme sentendomi una mignotta senza vergogna, esattamente come lui mi dipingeva. Ci fu anche la sorpresina, oltre al dessert a base di sperma. Poco dopo arrivò, beffarda, la sontuosa pisciata calda nella mia bocca che colò, in parte, lungo tutto il corpo a "consacrarmi", definitivamente, come conclamata prostituta da ufficio. Il tempo era praticamente volato, scopando dalle 9 del mattino. Da un'occhiata all'orologio, notai che le lancette segnavano addirittura le 5 del pomeriggio! Il Capo, soddisfatto, andò via. Mi rivestì in fretta. A quel punto sentì la voce di Anna provenire dall'uscio della porta. Le spiegai che mi ero intrattenuta sessualmente con il Capo. Lei, curiosa, voleva conoscere i dettagli ma io la invitai ad andare a casa. Le avrei raccontato l'accaduto soltanto il giorno seguente. Recuperai le forze con una buona dormita, poi, il mattino seguente mi ripresentai, come di consueto, in ufficio. Gordon andò fuori città per un impegno per cui, avendo campo libero, Anna si chiuse subito nel mio Ufficio. La voglia che nutriva nei miei confronti si rivelò persino maggiore della curiosità. Non si trattenne dal piazzarmi la lingua in bocca. E così ebbi la conferma della sua omosessualità. Interagimmo intimamente mentre le raccontavo delle porcate vissute col Capo. Anna, supereccitata, mi leccò la figa piazzando, di atnto in tanto, pure due belle dita dentro. Godetti, lo ammetto. Pur non essendo particolarmente ferrata sulla complicità erotica tra donne, devo riconoscere che trovai un certo stimolo a giocare con lei, anche perchè Anna è davvero molto carina. Le leccai la passera e le infilai le dita dentro la vagina, più o meno come lei aveva approcciato con me. In più, non resistetti al desiderio, dal forte sapore sadico, di spanargliela con un grosso dildo. Gongolavo nel vederla ansimare e non la mollai finchè non ravvisai l'orgasmo delinearsi sul suo volto, ormai stravolto dal piacere profondo. Anna, non del tutto paga, si riservò il piacere perverso di sfondarmi il culo con quel grosso fallo. Del resto, se ne aveva approfittato il direttore, perchè non poteva divertirsi pure lei? Chiaramente, la stantuffata anale mi procurò una sbrodolata paurosa nella figa. Quei due mitici giorni, prima con lui e poi con lei, furono i più intensi, a livello erotico, che ricordi in quel dannato ufficio! In realtà, dopo quelle esperienze, non vidi più nessuno dei due. Un incidente d'auto mi tenne bloccata a lungo a casa con una fastidiosa frattura alla gamba sinistra. Ma so che per Anna vi furono esaltanti novità. Magari sarà proprio lei a raccontarvi questi nuovi risvolti goderecci.























 
Il bis!






 
Interazioni intime tra colleghe...

















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