Salve da Anna. Jenny aveva proprio ragione: restando in quell'ambiente, gli uomini di potere, prima o poi, avrebbero desiderato la passera della sottoscritta. Restai sorpresa quando Tom Rockford comiciò a cercarmi con insistenza. Non immaginavo che si trattasse, addirittura, del cliente più importante della società presso cui lavoravo. Durante il primo approccio mi chiese solo di scoprire il sedere e lo accontentai. Poi ci rivedemmo il giorno dopo. Inizialmente, pensai di poterlo accontentare con un semplice spogliarello ma mi sbagliavo! Le sue mani viscide sul culo mi davano quasi fastidio, almeno finchè non pronunciò la parolina magica che apre tutte le porte, ossia "soldi". Mi offrì una roba pazzesca: 2000 euro mensili per appena due giorni nel suo ufficio! Con quello che già racimolavo, da segretaria alle prime armi, sarei arrivata agevolmente alla fantastica cifra complessiva di 3.000 euro al mese! Mi bagnai solo all'idea di tutto ciò e lui ne approfittò per succhiarmi il clitoride come un forsennato. Non avevo mai considerato seriamente il sesso con gli uomini, fino a quel momento, essendo prevalentemente lesbica. Ma Tom si propose in un modo deciso e generoso che fecero largamente breccia nello scudo che indosso ogni giorno per respingere gli attacchi dei maschi. Con un'offerta così allettante sul piatto, mi venne spontaneo succhiargli l'uccello tutta nuda in tacchi, accarezzando poi la cappella a colpi di lingua. Tom andò in estasi! Salì sfacciatamente sopra di lui lasciando che mi impalasse a piacimento con quel cazzone grosso e duro. Godevo, lo ammetto, e lui gemeva di piacere nel trombare una deliziosa ragazza lesbica. Mi ripassò a pecorina, poi pretese ancora di più. Affermò che potevamo rendere quell'incontro davvero speciale. Si riferiva, evidentemente, ai rapporti anali. Intrigata a mille dalla situazione torbida, lasciai che spostasse il pene dalla vagina al sedere, puntando la cappella contro l'ano. Ci furono degli attimi di palpitazione, dopodichè infilò, con decisione, il randello duro nel mio culo! Ero abituata ai dildo, non ai piselli di carne. Ma, per fortuna, i primi avevano già "tracciato" la strada, per cui l'impatto con il cazzo fu meno traumatico. Lo sentì comunque dentro a fondo, godetti parecchio e venni. Percepì che l'uomo stava per arrivare all'orgasmo. A quel punto disse di voler eiaculare tra le mie labbra. Come negare un piacere simile a chi ti offre tanti soldi? E allora Anna, la lesbica confusa dai facili guadagni, acconsentì anche a questa richiesta: aprì la bocca e accolse gli schizzi abbondanti di sperma di quel maschio arrapato. Vi starete chiedendo se gradisco la sborra... bhè, devo ammettere che il sapore del seme non è affatto male! Fu così che svuotai perbene i coglioni, per la prima volta, al cliente doc e, naturalmente, questa pratica proseguì molto a lungo...
Successivamente...
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