sabato 29 gennaio 2022

Pissing bollente con la segretaria

Il mio nome è Rosa. Svolgevo la mansione di segretaria presso una ditta privata. Romeo, il titolare della società, mi incuriosì fin dai primi giorni di lavoro. Col tempo entrammo in confidenza e, a un certo punto, mi rivelò di avere difficoltà di approccio con le donne in base ai suoi particolari gusti sessuali. In altre parole, era un patito del pissing, pratica che, naturalmente, non piace a tutte le femmine. Nelle pause di lavoro mi parlava del piacere che gli conferiva la "pioggia dorata" ed era così convincente che, pian piano, alimentò la curiosità nella sottoscritta. Sono affascinata dalle novità, ed ero tentata di cedere alle sue velate avances. Mi trattenevo soltanto per via di Mauro, il ragazzo con cui intrattenevo una relazione. Ma, alla fine, quel rapporto di coppia scivolava sempe più nella noia, nella monotonia più totale, dal momento che Mauro non brillava certo per estro e creatività. Un giorno Romeo si pose in modo più deciso nei miei confronti e fu la volta buona che Mauro si beccò un bel paio di corna. Ricordo ancora quella situazione come fosse ieri. Stavo finendo di mettere in ordine delle pratiche, dopodichè sarei andata a casa quando Romeo, a sorpresa, se ne uscì con un improbabile drink che volle offrirmi a tutti i costi. Accennò alla "limonata calda" e subito realizzai che aveva appena pisciato nella tazza. Intrigata da quel frangente, gli palpai il cazzo da sopra al pantalone. Poi, come una troia navigata, bevvi parte del liquido come fosse stata aranciata. Per Romeo il pissing funzionava meglio del viagra: incominciò a leccarmi la figa con ardore. Poi mi fece stendere e urinò su di me con una precisione a dir poco chirurgica al punto che il getto finì dritto sulla vagina: estasiante! Sgocciolò il resto sulla mia lingua. Surriscaldata a mille, glielo presi in bocca. Poi, su sua indicazione, mi misi ad urinare in un contenitore di plastica per fogli formato A4. Usò la mia urina per farla scorrere sul cazzo mentre lo spompinavo. Romeo, eccitato più che mai, trovò la voglia e la convinzione di fottermi a pecorina e a missionaria. Quando provammo la posizione a candela, mi venne d'istinto di urinare a fiume sul suo cazzo e lui andò in estasi più che se lo avessi preso nella fica. Lui aveva ancora una gran voglia di pisciare: inginocchiata ricevetti un grosso getto di piscia in bocca. Ormai, limiti e tabù erano crollati. Mi piaceva quel gioco sporco a base di urine ma desideravo anche lo sperma. Conoscendo la sua passione per smisurata i dispositivi elettronici, lo spompinai mentre stava steso sulla scrivania accanto al monitor e alla tastiera. Ciò sembrò conferire un valore aggiunto alla sua eccitazione. Dopo un pò ci spostammo in una stanza adiacente dove c'era un letto e lì bastarono pochi colpi di lingua, assestati a dovere sulla cappella, affinchè lui esplodesse totalmente. La sborra copiosa terminò la corsa tra bocca e viso della sottoscritta. Intanto, già eccitata a mille, sditalinai la fica per raggiungere l'orgasmo a mia volta. Soddisfatta, ripulì perbene la cappella e poi ci ritrovammo nudi in un abbraccio complice felici di aver goduto in quel modo. Dopo averlo provato potetti esprimere un giudizio positivo sul pissing e gli rivelai anche di aver messo le corna al mio ragazzo. Mi osservò con aria compiaciuta, poi affermò che una segretaria così non l'avrebbe mai cambiata. Peccato che, molto spesso, gli uomini non mantengono le promesse. Attualmente non lavoro più per lui ma, quella giornata all'insegna del pissing, resta un ricordo davvero estasiante.                          
























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