mercoledì 16 giugno 2021

Il collaboratore esterno di mio padre

Sono Vanessa. Mio padre Franco gestisce un'importante azienda vinicola. In famiglia filava tutto liscio finchè mia madre Anna non cominciò a sbagliare parecchio nei confronti di papà. Franco, perdutamente innamorato di lei, subì un duro colpo quando si ritrovò pieno zeppo di corna. La porcellina infedele lo tradì ripetutamente con alcuni commercianti della zona. A quel punto mio padre fu inevitabilmente costretto a chiedere la separazione. Anna andò via di casa e restammo da soli io e lui. Franco è un tipo giovanile, spesso per strada ci scambiano per fidanzati, più che per padre e figlia. Ma quella situazione lo aveva distrutto. Nei primi mesi andò in depressione profonda. Poi, pian piano, cercò di tirarsi sù anche se non stava al meglio. Provai a parlargli, a spingerlo ad uscire con nuove donne che gli avrebbero permesso di dimenticare la mamma e di tornare a vivere. Ci provò ma senza ottenere grossi risultati. Mi disse che ognuna gli ricordava Anna e la sua tristezza aumentava. In realtà neanche io sapevo come aiutarlo finchè, un giorno, dialogando, colsì un debole segnale. Mi disse: "Dannazione, la solitudine è davvero orribile. Ci vorrebbe una persona simpatica di compagnia, qualcuno con cui parlare. Anche un amico andrebbe bene...". Detto così non sembrava niente di strano ma mi resi conto che lui, consciamente o inconsciamente, cercava un soggetto maschile. Era più che ovvio, dal momento che con le donne sembrava ormai aver trovato una sorta di muro invalicabile. Avevo intuito qualcosa ma volevo esserne certa e così aspettai ancora un pò, dopodichè, una sera, dopo il lavoro, mentre guardavamo la tv, gli chiesi: "Così, per curiosità, cosa ne pensi dei rapporti tra persone dello stesso sesso?". Mi rispose: "Ma perchè sei lesbica, per caso?". Ribattei sorridendo: "Veramente no, è solo che lo è l'amica di una mia amica ed ha grosse difficoltà a confidarlo ai genitori...". Lui sospirò e disse: "Bhè, se c'è feeling non vedo il problema. Per fare i figli ci vogliono per forza un uomo e una donna ma per fare sesso non è detto che si debba necessariamente verificare questo abbinamento...". Compresi che mio padre era possibilista in quel senso, ci voleva solo la persona adatta che presto sarebbe arrivata. Per lavoro mio padre chiese il supporto di un collaboratore esterno e così, un bel giorno, nel nostro ufficio, si presentò Roger, un aitante giovane di colore. Notai subito che Gerard era decisamente affascinato dalle capacità manageriali di mio padre. Anche Franco provava simpatia e stima per il collaboratore. Pertanto quel rapporto era destinato inevitabilmente a crescere, a consolidarsi, e ciò sia sul piano lavorativo che su quello strettamente umano. Nessuno dei due però si decideva a compiere il primo passo. Molto spesso le persone si lasciano andare a confidenze durante l'intimità. Pensai dunque di prendere due piccioni con una fava. Non mi sarebbe affatto dispiaciuto scopare con Roger e, allo stesso tempo, se fosse stato realmente interessato a mio padre. L'occasione fà l'uomo ladro e, aggiungo io, la donna troia. Quella mattina Franco era uscito all'improvviso per una commissione. Mi trovavo da sola in ufficio quando si presentò Roger. Gli preparai il caffè ma lui, distrattamente, lo versò in parte sul tavolo e, in altra parte, sui pantaloni. Ne approfittai per passargli uno straccio umido tra le gambe fingendo che mi interessasse ripulirlo. Poi lo accarezzai sopra il pantalone e, dulcis in fundo, tirai fuori il suo uccello spompinandolo. Roger non si aspettava tutto questo. E pensare che, fino ad un momento prima, ci eravamo sempre dati del lei. Gli succhiai il cazzo con la precisa intenzione di arrivare a scopare. Roger non era tranquillissimo. La paura che mio padre scoprisse tutto lo terrorizzava. Mi chiese più volte di smettere ma io, da gran troia, lo coinvolsi al punto da farmi trombare a pecorina sul divano dell'ufficio. Mi misi sù di lui anche a candela lasciando che l'asta penetrasse a fondo nella vagina. Fu in quei frangenti, nel pieno del godimento, che cercai di farlo "sbottonare", come si suol dire, e ci riuscì. Roger ammise di provare stima nei confronti di mio padre ma anche altri tipi di sensazioni di tipo fisico. Naturalmente mi pregò di tenere il segreto. Notai che, parlando di mio padre, la sua eccitazione era raddoppiata. Gli leccai nuovamente il cazzo prima che schizzasse nella mia bocca. Promisi che lo avrei aiutato nell'approccio con il mio genitore e così feci. Durante le settimane seguenti finsi scuse una dietro l'altra e rimasi pochissimo tempo in ufficio in maniera tale che loro due restassero da soli il più possibile. Mio padre cercava compagnia e complicità, anche se, fino ad allora, non era mai stato fisicamente con un uomo. Roger molto probabilmente era bisex e invaghito di Franco. Il punto di svolta arrivò quando mio padre mi disse: "Vanessa, cara, questi giorni fà particolarmente caldo, ho pensato di invitare Roger nella nostra Villa con piscina. Staremo più freschi a parlare di lavoro lì". Quando Roger arrivò io trovai l'ennesima scusa per lasciarli da soli. Spiegai a mio padre: "Iniziate voi a fare il punto della situazione, io credo che prenderò il sole in piscina per un paio d'ore". A quel punto i due avevano tutta la calma per lasciarsi andare. Non sò esattamente cosa combinarono dall'inizio anche se posso vagamente immaginarlo. Io arrivai a spiarli dalla finestra proprio nel momento clou del rapporto sessuale. Roger stava scopando mio padre a missionaria e intanto lo segava pure. Pochi istanti dopo eiacularono copiosamente entrambi: Il giovane di colore arrivò nel culo di Franco che schizzò a sua volta. Dopo quella pregevole trombata mio padre è letteralmente rinato psicologicamente e, naturalmente, continua ad invitare il suo "collaboratore" a casa con la scusa di "sbrigare" le pratiche d'ufficio. Roger non ha tenuto la bocca chiusa, gli ha detto di aver scopato con me. Ma Franco non mi ha mai parlato di questo. Ora ha situazioni molto più piacevoli a cui pensare piuttosto che preoccuparsi per la figlia troietta da rimproverare. In realtà è grazie a me che è tornato pienamente a vivere: Oh cosa non farei per te papà eheh.  

coffee break




















Un paio di mesi più tardi...

La complicità tra i due uomini sconfina ben oltre i normali rapporti di lavoro e giunge ad una bollente intimità sessuale...







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