sabato 19 giugno 2021

Cornuta e felice

Mi chiamo Rosa. Sono una donna matura sopra la quarantina e mi considero piuttosto sexy. Fino a qualche tempo fa avevo un compagno di nome Alfredo, un capo operaio. In realtà pensavo di vivere con lui un ottimo rapporto di coppia. A farlo crollare ci pensò quella discola di Adele, una giovane massaggiatrice. Probabilmente partì tutto da una sorta di vendetta, di livore suo nei miei confronti. Ametto di essere talvolta una tipa snob, una un pò con la puzza sotto il naso. Ciò evidentemente diede fastidio alla ragazza. Quando si presentò l'occasione, la giovane ne approfittò per rendermi cornuta. Alfredo, in quei giorni, doveva effettuare la manutenzione proprio agli impianti della struttura dove mi reco di solito a fare i massaggi, lo stesso centro dove lavora Adele. La monella sà il fatto suo e non le fu difficile sedurre Alfredo cominciando dai sensuali massaggi a base di oli profumati e finendo, naturalmente, a scopare. Il bello fu che io, poco dopo, ignara della situazione, andai al centro a farmi massaggiare proprio da lei! Adele, mentre mi massaggiava, iniziò un discorso strano, pieno di allusioni. Non riuscivo a capire dove volessere andare a parare, come si suol dire. Alla fine, le sue parole risuonarono come una doccia gelata: disse che Alfredo mi aveva appena fatto le corna con una ragazza. Prese tempo per specificare, poi, che la tipa in questione altro non era che lei. Il senso di rabbia mi attanagliò ma, al tempo stesso, fui intrigata dal suo modo di fare alquanto puttanesco. Sapevo che non avrei mai potuto perdonare Alfredo. Intanto Adele teneva le mani sul mio corpo, massaggiava il collo cercando di farmi rilassare dopo la notizia shock. Accarezzò perfino le mie tette e ammetto che non provai alcun fastidio, piuttosto un senso torbido di piacere. Le comunicai qualcosa di del tutto irrazionale maturato in quel momento. Cosa? Il desiderio di avere rapporti intimi con lei. Adele precisò di non essere lesbica ma che, dopotutto, si sentiva in colpa per avermi cornificata in maniera così perentoria per cui vide quella proposta come un'occasione per scusarsi, diciamo così. Ci salutammo ma prima che andassi via segnò su un foglietto il numero del mio cellulare. Poi spiegò: "Non qui... Aspetti un mio sms". Dopo qualche giorno ricevetti un messaggio con l'indirizzo dell'abitazione di Adele con evidenziate la data e l'ora per un incontro. Ci pensai su parecchio dato che quella proposta era venuta su un impulso del momento e che, in realtà, non mi ero mai sognata di far sesso con una donna in tutta la vita. Ma poi avvertì una sensazione forte dentro di me, quella dannata ragazza emanava fascino e troiaggine da tutti i pori. Così decisi di recarmi all'appuntamento. Bussai il citofono, mi rispose lei, disse: "Salga... al quarto piano senza ascensore, bussi dove c'è scritto Grazioli". Arrivai sopra col fiatone. Scherzando dissi: "Ammazza quante scale, mi sà che alla mia età è meglio l'ascensore!". Adele sorrise, poi rispose: "Ma no, lei è ancora giovane ed è una bella donna". Le risposi ad istinto: "Però ti sei fatta il mio compagno!". Adele replicò: "Acqua passata ormai... è venuta qui per fare polemiche o per vivere un'esperienza nuova?". La pregai di darmi del tu.. Poi mi chiese se lavessi già avuto esperienze saffiche. Risposi di no. Lei, d'altro canto, specificò di prediligere di gran lunga il cazzo. Tuttavia era stata intimamente con alcune sue coetanee. Al centro mi aveva messo varie volte le mani sul corpo ma lì, a casa sua, era diverso, non ci poteva stare l'ambiguità del servizio professionale. Ci baciammo, poi lei mi leccò i capezzoli ed io ansimai. Si spogliò nuda esibendo il suo corpo favoloso quasi a volermi umiliare e ricordare delle recenti corna subite. Ciò nonostante non provai alcuna rabbia ma piuttosto un sottile piacere e sentì di essere umida tra le gambe. Ci baciammo di nuovo, stavolta con più passione e convinzione ma dolcemente, lingua a lingua. Poi lei mi fece stendere e allargò le mie gambe per poter leccare la figa. La lasciai fare, fu una sensazione totalmente nuova e inebriante per la sottoscritta. L'idea trasgressiva di venir leccata da una ragazza triplicò la mia eccitazione. Adele capì che non mi sarei più tirata indietro e ne approfittò per scaraventarmi sul letto, poi si mise sopra coinvolgendomi in una strofinata tra passere al cardiopalmo. Frugava il suo sesso contro il mio a ritmi indiavolati, così raggiunsi il primo bollentissimo sublime orgasmo. Poi mi mise letteralmente la passera in bocca per cui fui praticamente costretta a leccargliela. Da inesperta feci del mio meglio e, a quanto parve, bastò eccome, dal momento che raggiunse l'orgasmo colando il frutto del piacere nella mia bocca. Non paga, si munì di strap-on e mi scopò senza pietà a missionaria. Le strinsi le chiappe mentre lei me la sfondava con quell'oggetto che, oviamente, restava sempre meravigliosamente duro. Il ritmo audace della trombata, unito al suo "dirty talking" con cui non si rispiarmiava affatto di darmi ripetutamente della troia, zoccola e puttana, ebbero un effetto a dir poco devastante sulla mia persona: raggiunsi orgasmi multipli e profondi che non avevo mai provato in vita mia. Dopo un'ora di trapanata ero appagata, sfinita e felice al tempo stesso. Adele era un'amante infuocata e insaziabile e, quel pomeriggio, bruciai di passione con lei. Naturalmente lei continua a scopare occasionalmente con Alfredo ma ciò non mi tange più di tanto. L'importante è che continui a fottere me sempre con lo stesso impeto passionale. Sono strana, ci godo ad esser cornuta o ex cornuta, come dir si voglia, e a farmi "dominare" da una ragazza che ha almeno 20 anni meno di me! Uh!!!














Rosa, ignara delle corna ricevute dal suo uomo con Adele, si lascia massaggiare da quest'ultima...
















Qualche giorno dopo, a casa di Adele, Rosa scopre il piacere profondo del sesso lesbo...















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