martedì 8 giugno 2021

Il capo soddisfa pienamente i clienti

Sono una segretaria d'azienda di nome Veronica. Andrea, il mio capo è gay ed io lo spio (tramite una spycam collegata al portatile) mentre si intrattiene intimamente con i clienti sconfinando oltre i normali rapporti di lavoro. Si, avete capito proprio bene, lo spio! Perchè faccio una cosa del genere? Ve lo spiego subito: intanto sono curiosa di natura e poi questo mi tutelerebbe nel momento in cui rischiassi, per qualunque ragione, un licenziamento in futuro. Andrea è brillante, coinvolgente e sà entusiasmare i clienti proponendo affari in cui si raggiungono grossi profitti. E' incredibile ma la prospettiva di ottenere tanti soldi funziona come una sorta di 'viagra' mentale per i clienti della nostra società. Tra questi ricordo bene Rosario, un bel ragazzo noto nell'ambiente come infallibile seduttore di femmine. Bhè, anche lui cedette ad Andrea. Vi racconto come. Quella mattina ero appena arrivata in ufficio quando trovai il capo in compagnia di un giovane uomo dall'aspetto avvenente di nome Rosario. Andrea non vedeva l'ora di restare da solo con quel tipo e mi disse chiaramente di sparire. Avrei dovuto ritornare almeno mezz'ora dopo con due caffè. Naturalmente, questo lasso di tempo serviva al capo per scopare con l'altro. Tornai nel mio ufficio rapidamente e accesi immediatamente il notebook per visionare quello che facevano quei due. Evidentemente Andrea era stato molto convincente dal momento che, le prime immagini che vidi, immortalavano Rosario che succhiava l'uccello, già duro, del mio principale. Sentì il bisogno di spogliarmi. Le mutandine divennero ben presto fradice. Dovetti toglierle. Intanto Andrea ricambiò il servizietto orale. Poi, il capo cominciò a farsi Rosario a pecorina: gli spinse il cazzo duro dentro il culo vergine. Rosario soffrì per un pò la penetrazione ma poi, pian piano, si abituò e iniziò a godere davvero. Andrea è un gran porcello e gli piace giocare con le sue 'conquiste'. Voleva prolungare quell'esperienza il più possibile e così smise di scopare per dedicarsi alla libidinosa quanto eccitante pratica della leccata anale. Da quello passò a succhiare nuovamente il cazzo di Rosario che a quel punto andò in estasi. Andrea, non pago, succhiò anche i piedi dell'altro uomo con tutti i calzini. A quel punto la mia figa esplose di piacere. Ma il capo non si fermò e riprese a scopare Rosario, stavolta impalandolo a candela. Osservai il cazzo penetrare dentro il culo fino in fondo al punto che, esternamente, si vedevano astento i testicoli del capo. Andrea, dopo un'ora buona di sesso, stava decisamente per godere: quando sfilò il cazzo, rilasciò un rivolo di seme che colò dall'ano di Rosario. Ma l'intenzione di Andrea era di venire in bocca all'altro ed è proprio lì che spruzzò la crema bianca. Lo sperma schizzò perfino sulla giacca di Rosario. Il capo stava ancora assaporando l'orgasmo ed io ebbi un'idea: erano trascorsi ben più di 30 minuti e potevo benissimo andare da loro. Mi rivestì alla velocità della luce e feci la comparsa nella stanza del capo cogliendoli evidentemente sul fatto. Andrea, avendo ormai perso ogni cognizione del tempo, inizialmente sbraitò vedendomi comparire nel suo ufficio. Poi, però, gli spiegai che era passata un'ora sottolineando di non avere problemi rispetto alla sua omosessualità e che lo avevo già capito da tempo. Esclamai che i caffè erano ormai freddi e proposi un simpatico giochino: "riscaldare" il caffè con lo sperma di Rosario creando così un cappuccino che Andrea avrebbe bevuto. Il capo affermò che ero una gran troia e che non pensava che lo fossi cosi tanto, dopodichè mi diede il suo benestare ad agire. Rosario aveva già goduto parecchio per cui bastarono poche smanettate affinchè cominciasse ad eiaculare a fiume dentro la tazza del caffè. A quel punto la presi e la porsi al capo che mandò giù con soddisfazione la bevanda composta dal caffè misto al frutto intimo dell'altro uomo.

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