giovedì 20 agosto 2020

Escursione proibita

Mi chiamo Michele. Volete sapere la verità? Bene, ve la dico subito: le ragazze non mi sono mai piaciute tanto. Ho sempre preferito i maschi di gran lunga ma, si sà, non tutti sono gay o bisex e dunque disponibili e inclini a certi discorsi. Con Nicholas (potete ammirarlo già nelle prime due foto in jeans e di spalle col culetto in vista) earavamo amici, anzi di più, migliori amici. Sapevo bene che gli interessavano le ragazze e che, in quel periodo, stava pure con una tipa. Nonostante ciò, non persi mai la speranza di riuscire ad approcciarlo intimamente. Come si dice, 'la fortuna aiuta gli audaci' e infatti un giorno fui così scaltro e intraprendente da realizzare il mio sogno erotico proibito. Gli proposi un'escursione in montagna e lui accettò volentieri ignaro delle mie reali intenzioni.


 

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Giungemmo in quel magnifico luogo boscoso solitario e preparammo due tende per trascorrere la notte. Il mattino seguente lui stava ancora riposando quando mi introdussi, già nudo, nel suo spazio e gli strofinai la punta del pene in erezione contro il sedere. Lui ebbe un sussulto, non si rese subito conto di ciò che stava accadendo. Approfittai del fattore sorpresa per sfilargli le mutande rapidamente e cominciai a sbocchinarlo. Naturalmente per lui era una situazione del tutto nuova ed inaspettata ma la mia bocca glielo fece rizzare piuttosto velocemente e nell'eccitazione, si sà, può succedere di tutto! I suoi freni inibitori erano ormai saltati e non fu difficile piazzargli il mio uccello duro in bocca e farmelo succhiare a mia volta. Non mi sarei accontentato del sesso orale però e infatti lo feci adagiare sul mio cazzo. Essendo vergine lì avvertì un pò di fastidio quando gli affondai dentro il mio tarello ma, pian piano, la goduria superò di gran lunga il dolore e il suo culetto si aprì dolcemente ai massaggi energici e incessanti del mio cazzo ormai durissimo. Ormai era mio! Lo scopai a lungo a candela e a missionaria. Nella foga dell'atto approfittai per mettergli anche la lingua in bocca, cosa che difficilmente sarebbe potuta accadere a freddo. Lo limonai mentre lo inculavo e fu davvero un momento di estasi profonda per entrambi. Si toccava, sollecitato dai colpi che gli affondavo nel culo, e si eccitò al punto da venire. Osservai il suo cazzo schizzare e mi gasai al massimo raggiungendo a mia volta l'orgasmo profondo: gli allagai il sedere di sperma coronando a pieno la mia fantasia erotica tenuta segreta per mesi. Dalla mattina si era fatta praticamente ora di pranzo. Mi resi conto di averlo scopato davvero molto a lungo. Dopo aver mangiato qualcosa continuai a stuzzicarlo in modo soft coinvolgendolo con dei caldi baci. Lo avevo reso il mio fidanzatino allontanando parecchio i suoi pensieri dalle ragazze. Amici lo eravamo già, in più condividevamo il sesso. In realtà non avrebbe avuto motivo di tornare dalla ragazza. Ma, in ogni caso, questa situazione andava tenuta segreta. Nella tenda non ci aveva visto e sentito nessuno ma in seguito commettemmo degli errori che ci esposero allo sguardo di passanti occasionali. Dopo quella memorabile giornata di sesso, e di tenerezze poi, ci riposammo ognuno per conto proprio. La mattina seguente fu lui ad avvicinarsi alla mia tenda. Io, un pò per una sorta di vendetta, perchè mi aveva fatto sudare per ottenerlo, pensai di trattarlo da puttanella. E così gli dissi che sarebbe dovuto restare fuori la tenda, inginocchiarsi e succhiare il mio cazzo che fuoriusciva dalla struttura. In sostanza improvvisai una sorta di 'gloryhole outdoor', se così si può dire. Il gioco era piuttosto eccitante e non mi resi conto che una persona, a distanza piuttosto ravvicinata, lo stava osservando. Si trattava di Monica, una persona a me sconosciuta ma amica di Federica, la ragazza di Nicholas. Non ci volle molto affinchè la notizia trapelasse. Federica era una bella ragazza stronza e vendicativa: riferì ai genitori di Nick, molto bigotti e arretrati riguardo agli orientamenti sessuali, che lui se la intendeva con un altro ragazzo, cioè io. Ovviamente successe il putiferio e io dovetti sparire. Monica dette la pugnalata e Federica affondò il classico 'coltello nella piaga' facendo naufragare definitivamente la nostra storia gay appena sbocciata. Che Peccato! Ma quell'esperienza all'aperto nelle tende resterà sempre tra i miei ricordi erotici più esaltanti.               
 



 


 
 La scopata entra nel vivo...













 
giochi perversi il giorno dopo...


...e qualcuno osserva



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