lunedì 29 novembre 2021

Interrogazione hot con la prof di matematica

Mi chiamo Mauro. A scuola ero un vero disastro. Andavo male in tutte le materie, soprattutto in matematica. Non mi entrava in testa in nessun modo, di quelle ore di lezione mi piaceva soltanto la presenza di quella gnocca della prof, la signora Rosaria. Avevo in mente di farmela dall'inizio dell'anno ma cercavo l'occasione favorevole. La chance arrivò proprio per il mio scarso rendimento. La campanella suonò, tutti gli altri andarono via e miss Rosaria si trattenne con il sottoscritto per l'ennesimo rimprovero. Voleva sbattermi in faccia un bel 4 dato che lo svolgimento del compito di qualche giorno prima faceva letteralmente cagare. Non potevo tornare a casa con un'altra insufficienza, mio padre sarebbe andato su tutte le furie. E così pensai bene che, con un pizzico di audacia avrei potuto soddisfare le mei voglie represse e magari, nel contempo, lei sarebbe stata più clemente con i voti. Le dissi chiaramente che ero concentrato su di lei piuttosto che sulla matematica e feci apprezzamenti anche sulle sue belle cosce. Rosaria si rese conto di essere desiderata e, molto probabilmente, fece cadere apposta a terra il foglio con il compito offrendomi una visione spettacolare del suo lato B. Ero sempre più arrapato e incapace di frenare le mie voglie. Rosaria sembrava altrettanto eccitata e lasciò che le togliessi il vestito mettendo in mostra la piccante lingerie. A quel punto mi fiondai sulle sue tettone. Leccai e succhiai i capezzoli. Poi la abbracciai da dietro e, successivamente la feci mettere a pecorina per palparle vigorosamente il gran culo. Abituato a ricevere solo seghe dagli amici come contentino, ero di marmo di fronte alla visione e all'odore di una fica matura del genere. Rosaria imboccò il cazzo e mi spompinò alla grande. Poi iniziai a fotterla a pecorina, a candela e di fianco, affondando il cazzone duro nella sua passera morbida, calda ed accogliente. Rosaria urlava di piacere mentre la penetravo con foga. In preda all'orgasmo esclamò che mi avrebbe dato 8, un voto altissimo per me sconosciuto a scuola. Ma quando, poco dopo, le schizzai a fiume in bocca e sulle tettone, la donna cambiò idea e mi attribuì un bel 9. Continuai a non capire un cazzo di matematica ma, ogni volta che le sfondavo la fregna, i voti miglioravano come per magia. Alla fine riuscì a diplomarmi miracolosamente e lei, con sincerità, mi disse: "La matematica non è per te, ma la fregna la scopi bene. Vienimi a trovare qualche volta". Bhè, sono passati due anni e vado spesso a trovarla. Adesso, che non è più in ballo l'anno scolastico, i voti me li dà solo per gioco e, ovviamente, sono tutti alti.  















0 commenti:

Posta un commento