lunedì 13 luglio 2020

Quei cuginetti curiosi e viziosi

Il mio nome è Anna. Agli occhi della maggioranza degli uomini sono una sensuale ragazza mora. Adesso sono diventata ormai una donna matura più saggia e diligente rispetto al passato, per così dire. In gioventù ho vissuto un gran numero di avventure, tra queste ce n'è una molto particolare che non ho mai raccontato a nessuno fino ad ora. In quel periodo avevo un'amica del cuore bionda di nome Giuliana. Tutto ebbe inizio per caso ad una festa durante la quale conoscemmo due ragazzi, uno di nome Stefano e l'altro Simone, cugini di primo grado tra loro.



Erano dei tipi simpatici e così la mia amica lasciò il suo numero di cellulare ad entrambi in modo da potersi sentire ed eventualmente rivedere in seguito. Cominciammo così delle piacevoli uscite a quattro. Andavamo al cinema, a ballare, nelle pizzerie, nei pub e a girovagare in auto a zonzo chiacchierando del più e del meno. Trascorrevamo piacevoli serate spensierate in compagnia senza avallare troppe pretese. Questo fino ad un certo punto. Poi, una sera, sul lungomare, mi appartai a dialogare con Stefano e lo stesso fece Giuliana con Simone. Quei ragazzi erano davvero timidi sicchè fummo noi ragazze a prendere l'iniziativa e a baciarli. E cosi, alla fine, si crearono due coppiette, io con Stefano e Giuliana con Simone. Passarono alcune settimane senza che quei due provassero in alcun modo ad andare al sodo con noi ragazze. Con Giuliana convenimmo, in un primo tempo, che eravamo di fronte a due perfetti gentlemen ma, in realtà, non era esattamente così. Alla lunga, infatti, ci rendemmo conto che qualcosa non andava. Io e Giuliana cercammo di soprassedere sul loro atteggiamento poco intraprendete e virile. Ma, come si suol dire, prima o poi tutti i nodi vengono al pettine e un giorno dovemmo tener conto dell'evidenza dei fatti. Stavamo tranquillamente mangiando il gelato seduti al tavolino di un bar quando Stefano, all'improvviso, disse all'altro ragazzo... "Hey, mi fai assaggiare la tua noccciola?", poi immerse il cucchiaino nella coppa gelato di Simone e gustò il boccone sottolineando "Mmm che buono!" fissando intensamente il cuginetto negli occhi. Quest'ultimo arrossì tremendamente. Il mio sguardo pensieroso incrociò quello di Giuliana come per comunicarle: "Che significa tutto ciò?". Ma la bionda, attraverso una sorta di messaggio telepatico, accompagnato da un'aria sorridente, mi rispose come per dire... "Staranno scherzando, infondo sono cugini". Ma le strane allusioni proseguirono. Stefano immerse nuovamente il cucchiaino nel gelato, stavolta nella sua coppa, raccolse una dose di crema abbondante e letteralmente imboccò Simone asserendo: "Prova questa quanto è squisita Simo". Simone aprì la bocca, mangiò la crema e rispose: "Mmm hai ragione è proprio deliziosa". Durante questo insolito siparietto i cuginetti sembravano quasi incuranti della nostra presenza femminile. Più passavano i giorni, più le situazioni insolite aumentavano. La complicità tra quei due cominciava ad essere troppo morbosa al punto che anche Giuliana iniziò ad alimentare dubbi leciti. La tipica goccia che fece traboccare il vaso fu qualche sera dopo. Avevamo appena finito di cenare e stavamo osservando il mare. Non mi sfuggì il gesto dai toni romantici di Stefano che sfiorò con le dita la mano di Simone esclamando: "Che splendida notte stellata!". Io e Giuliana volevamo vederci chiaro e così provammo a provocarli in tutti i modi uscendo con loro vestite 'da paura': sempre in minigonna mozzafiato, tacchi alti, profumo abbondante e camicette mezze sbottonate. Si può dire che gliela mettemmo praticamente in faccia ma non vi fù reazione da parte loro, non mossero un dito di fronte a tanta inebriante grazia femminile. A quel punto, in accordo con Giuliana, pensai che dovevamo chiarire la situazione. Presi Stefano sotto braccio e gli dissi: "Mi sembra evidente che a te e al tuo cuginetto le ragazze non ispirano troppo, se non come amiche e che, probabilmente, vi attrae qualcos'altro, non lo sò...". Lo stesso, più  meno, disse la bionda a Simone. Ci ricongiungemmo poi tutti e quattro. A questo punto proposi al gruppetto: "Ho Casa libera, i miei non ci sono fino a dopodomani. Perchè non ci andiamo un pò in modo da poter parlare più comodamente, piuttosto che farlo per strada?". Infondo si sà che un clima più riservato e rilassato consente maggiormente di lasciarsi andare a confidenze e quant'altro. Una volta a casa bevemmo qualche drink. Poi io chiesi ai due di dire la verità. Stefano finalmente si decise a vuotare il sacco. Raccontò di non essere mai stato con una ragazza e di avere come idoli i divi del cinema nonchè di essersi spesso toccato dinanzi ad immagini di famose sexy star maschili. Quelle parole risultarono e risuonarono nelle mie orecchie e in quelle dell'amica bionda, come un'inequivocabile confessione. Anche Simone si sbottonò ammettendo il suo scarso feeling col gentil sesso. Tutto divenne estremamente chiaro ma Giuliana, giustamente, volle approfondire il discorso e chiese a Stefano: "Voi due non sarete star del cinema ma ho notato che vi piacete, potreste iniziare da questo". Stefano rispose: "Magari! Ci piaciamo ma... siamo cugini, ci blocca questo!". Entrai nel discorso spiegando con aria puttanesca: "Ma no figurati, quando c'è attrazione non contano differenze di età, legami di parentela etc...". Stefano titubante replicò: "No no, e se poi i rispettivi genitori lo scoprono? Le nostre madri sono sorelle tra loro...". Giuliana intervenne rassicurandoli: "Tranquilli io e la mia amica siamo due tombe, e saremo liete di essere vostre complici in questa singolare avventura...". Stefano accennò: "Ma veramente non saprei se è il luogo adatto...". Giuliana mi fece l'occhiolino e così contemporaneamente passammo all'azione: io spogliai Stefano, lei Simone, e facemmo in modo che si trovassero nudi l'uno di fronte all'altro. A quel punto il desiderio a lungo represso tra i cugini venne fuori all'improvviso in modo impellente e furono pronti a rompere il ghiaccio con un reciproco smanettamento di aste accompagnato, di lì a poco, da un languido bacio omosex lingua a lingua. Era prevedibile che da questo si passasse, qualche istante dopo, all'estenuante pompino che Simone propinò all'amato cugino Stefano. Io e Giuly non eravamo certo di ghiaccio e le nostre fighe cominciarono letteralmente a bollire osservando quell'insolita coppietta di maschietti imparentati che, fino a poco tempo prima, avevamo considerato erroneamente i nostri fidanzatini. L'atmosfera si fece ancor più calda quando Stefano si mise a leccare con perizia il buchetto del culo del cugino. Intuì subito che la leccata non era semplicemente fine a sè stessa ma che sapeva più di lubrificazione. Evidentemente voleva proprio farselo tanto è vero che iniziò a tastare l'ano anche con le dita... Giuliana non stava più nella pelle e cominciò a darsi piacere individuale col dildo che di solito teneva nella borsa (lo chiamava "il salvatutto" quando mancano i cazzi"). Il cazzo di Stefano era ormai durissimo, pronto a invadere l'intimità anale di Simone, il passivo tra i due. Stefano violò e sverginò il cugino inculandolo a fondo a pecorina. Fu una lunga ed estenuante trombata durante la quale io mi sgrillettai piuttosto furiosamente e non di meno fece la bionda, coadiuvata pure dal dildo sparato in fregna senza esitazioni. Ma quei due erano assorti nel piacere della trombata e nemmeno si accorsero lontanamente che noi ragazze, poco distanti da loro, ci stavamo masturbando. Al culmine di una goduriosa trombata, Simone arrivò all'orgasmo smanettandosi il pisello, poi subì un fiume di sborra in faccia da parte del focoso cugino che gli allagò letteralmente il viso e la bocca. Stimolata dalla scena mi sgrillettai più velocemente e venni piuttosto intensamente godendomi la venuta ad occhi chiusi. Questo però non mi impedì di sentire i gemiti di Giuliana, a sua volta in preda all'amplesso. Quando aprì gli occhi notai che il suo giocattolo era inzuppato di liquido vaginale e il suo viso sorridente sembrava molto più disteso di prima. Stefano invece stava sopra Simone e lo limonava teneramente dopo che entrambi erano venuti. Io e Giuliana li osservammo esprimendo alcuni pensieri a riguardo. I ragazzi si rivestirono salutandoci a malapena (che ingrati!) ed andarono via. Restai così a casa in compagnia dell'amica Giuliana. Bevemmo un drink, fumammo una sigaretta, ci mettemmo a dialogare e poi... bhè siete curiosi? Questa è un'altra storia, magari ve la racconterò la prossima volta.




























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