giovedì 22 agosto 2019

Orgasmi gay all'ufficio pubblico

Mi chiamo Antonello. Nella vita mi è sempre piaciuta la fica ma ho vissuto di recente un'esperienza trasgressiva che finora non ho mai voluto raccontare a nessuno. Tutto ebbe inizio dal malfunzionamento delle strutture pubbliche: mesi, addirittura anni per ricevere un rimborso assolutamente lecito e sacrosanto. Dopo essere stato "rimbalzato" da un ufficio all'altro, giunsi in uno alquanto singolare. Dopo qualche ora di attesa, la guardia giurata mi condusse in una stanza dove si trovavano tre impiegati, due donne e un uomo. Le donne erano molto sexy ma, quando entrai, stavano entrambe parlando al cellulare per cui, ad istinto, mi rivolsi al terzo impiegato, un ragazzo. Feci appena in tempo a dire buongiorno che le tipe dissero che sarebbero andate al bar. Non essendoci altri utenti ne approfittarono, come si suol dire, per squagliarsela. E così rimasi da solo con l'impiegato. Un ragazzo premuroso e gentile, nulla da dire. Mi bastò però guardarlo in faccia per pochi secondi e ascoltare ciò che diceva per comprendere la sua inequivocabile natura omosessuale. Per me quella pratica era troppo importante, non ci avrei rinunciato per nulla al mondo e così decisi di prestarmi al gioco, di ingraziarmelo per avere la certezza di recuperare quei soldi secolari. Il porcellino si rese subito conto che sarei stato disponibile e si fiondò sù di me, si inginocchiò poggiando la bocca sul mio pacco da fuori al pantalone. Non mi opposi e lasciai che lui proseguisse calando la zip. In men che non si dica il mio uccello si ritrovò incredibilmente nella sua bocca! Quel tipo era un pompinaro provetto al punto che mi fece davvero indurire il cazzo. Era la prima volta che venivo sollazzato da una bocca maschile, dopo svariate femminili. Si alzò e mi baciò in bocca. Ormai faceva poca differenza, accolsi la sua lingua e limonammo tra maschietti. Non disse nulla ma sapevo bene che voleva essere scopato e così lo feci poggiare sulla scrivania a pecora, gli calai pantaloni e mutande leccando poi il suo buco del culo. Pensai che, con una slinguazzata, dopo il suo il cazzo sarebbe entrato meglio tra le chiappe. Fu proprio così che andò: mi alzai e infilai il cazzo ormai bello duro dentro il buco anale di quell'amabile frocetto. Proprio mentre me lo stavo ingroppando a pecora ed entrambi iniziavamo a godere bene, ritornarono quelle due puttanelle delle colleghe. Vedendoci scopare andarono anche loro sù di giri. Sott'occhio notai che avevano già entrambe le gonne alzate. il cazzo mi si fece ancora più duro e continuai a scopare l'impiegato. Passai poi a trombarlo a candela mentre le due tipe si eccitavano sempre più, esprimevano idee, commentavano e dicevano porcate proprio a poca distanza da noi. Continuai a castigare lui a pecorina infilandogli il cazzo completamente dentro al punto che le palle gli frugavano il culo. Godevo e anche lui. Intanto quelle due troie si erano spogliate. Una si sgrillettava la fica furiosamente mentre l'altra guardava con eccitazione sia noi che la collega. L'atmosfera in quel frangente era davvero infuocata. Incapace ormai di trattenere l'amplesso, sborrai copiosamente schizzando sul culo dell'impiegato. Lui fremette di piacere ed anch'io assaporavo a pieno un orgasmo intenso, diverso dal solito. Intanto però, la ragazza che si era sditalinata (Sonia) in preda all'euforia del momento, si fiondò su Simona, la collega slinguazzandole la fregna con foga e passione. Bastarono pochi minuti affinchè Simona, avvolta dal piacere di un bollente orgasmo, sbrodolasse i suoi liquidi intimi nella bocca profumata, accogliente e disponibile di Sonia. E così anche la bella Simona se ne venne. Bene! Adesso avete capito perchè le richieste di rimborso negli uffici pubblici si arenano così a lungo? Semplice, perchè gli impiegati preferiscono, alle pratiche di lavoro, quelle molto più appaganti del sesso in ufficio...                


Le impiegate si allontanano una mezz'ora dall'ufficio per fare colazione al bar e lasciano l'utente "nelle mani" del loro collega maschio (omosessuale) ignare di ciò che potrà eventualmente accadere...

























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