lunedì 12 agosto 2019

La vigilessa golosa di patata

Mi chiamo Brigida. Eviterò di essere ipocrita: sono una ragazza di facili costumi, una puttanella e cambio ragazzi di continuo. Prendo cazzi dappertutto: in bocca, in culo, nella fica. Non sono molto incline sessualmente verso le donne anche se, qualche volta, con le amiche ci baciamo in bocca a stampo, come si suol dire. Tuttavia, qualche mese fa, mi capitò un'esperienza particolare che non ho mai raccontato a nessuno fino ad ora. Percorrevo una strada di campagna solitaria con l'auto per recarmi da casa all'Università. Non c'erano altre auto nei paraggi. Come al solito ero in ritardo, dopo aver fatto le ore piccole la sera prima con un ragazzo a bere birra e scopare. Per tale motivo spingevo un pò sull'acceleratore per ridurre i tempi del tragitto. All'improvviso mi si parò davanti agli occhi una vigilessa bionda con in mano il segnale di stop. Che fregatura! Addio lezione all'Università, pensai. Giustamente notò che andavo un pò veloce e mi fece scendere dall'auto. Da gran stronza protestai, sostenendo che andavo piano. La tizia iniziò a fare domande, chiese se facessi uso di droghe, se bevessi. Fu la scusa per perquisirmi. Fino a questo punto pensai solo che la donna fosse rigida sul lavoro ma mi accorsi ben presto che le sue intenzioni erano altre. Mi resi conto di come stessero realmente le cose solo dopo, quando lei disse di dover controllare il mio tasso alcolico nel sangue. E aggiunse che non disponeva degli appositi strumenti e che sarebbe ricorsa ad un altro metodo. Mi fece riaccomodare in auto, si avvicinò e mi baciò. Restai un pò confusa. Era quello il modo di misurare l'alcol nel sangue? No di certo! La vigilessa (solo dopo scoprì che si chiamava Cristina) aveva evidentemente un debole per le ragazze. Con la paura che mi comminasse una multa accolsi quel bacio. Fu li che lei si rese pienamente conto che il mio alito faceva davvero schifo. La notte prima mi ero scolata almeno tre birre grandi insieme ad un tizio che mi aveva trombata nei cessi della discoteca. Cristina era lesbica ma aveva ragione: puzzavo d'alcol cazzo! Come ho spiegato precedentemente, non sono tendenzialmente lesbica ma quella situazione mi aveva pian piano accesa. L'idea di dovermi praticamente prostituire per evitare la multa alzò a mille l'adrenalina. Cristina non voleva certo accontentarsi di due bacetti e così si alzò la gonna mostrandomi le sue cosce. Cercava apprezzamenti ed io fui sincera: la ragazza non era male ma io sono dedicata al cazzo! Ma ormai eravamo entrambe eccitate, ognuna a modo suo e così mi fu quasi naturale slinguazzarle i capezzoli. Sentì il suo corpo vibrare, fremere per l'eccitazione. La vigilessa spalancò le cosce offrendomi la sua fichetta depilata. La allargai con le dita e restai a guardarla alcuni secondi tenendola maliziosamente sulle spine. Ansimava, desiderava ardentemente la lingua nella spacca ed io, da gran troia, gliela diedi! Le slinguazzai perbene la vulva. Non l'avevo mai fatto prima ad una donna ma mi venne abbastanza naturale. La mandai totalmente in estasi e piacevolmente all'orgasmo che arrivò intenso e copioso, carico di liquidi che giunsero inesorabilmente dentro la mia bocca. Pensavo che la vicenda si fosse conclusa lì ma mi sbagliavo di grosso. Quella troia ninfomane lesbicona di Cristina non vedeva l'ora di punirmi per come ero stata indisciplinata e monella nei suoi confronti, quando mi aveva fermata. Tirò fuori un grosso dildo all'improvviso sparandomelo nella fregna senza pietà e intanto mi leccava i capezzoli. Me l'ero proprio cercata cazzo! Ma le sorprese quel giorno non erano ancora finite... Pretese che entrassi in auto poggiando il culo sullo sportello col finestrino abbassato in una sorta di posa a pecorina. Lei, da fuori, senza alcuna pietà, mi castigò inserendo con vigore il dildo nella fregna. In quella dannata strada non passava mai nessuno. Ero completamente alla sua mercè e la cosa mi eccitava non poco. Disse che mi avrebbe castigata fino all'imbrunire e così fu. Dopo alcune ore di quella "terapia" e svariati orgasmi la fica non me la sentivo proprio più. Non contenta la porca mi diede qualche botta pure nel culo! Credo di non aver goduto mai tanto in vita mai e mai e poi mai avrei pensato che potesse accadere per mano di una donna. Al tramonto la maiala mi porse le mutande sorridendo compiaciuta. Poi aggiunse:"Adesso direi che può andare signorina, mi raccomando però: non beva alcolici prima di mettersi al volante e guidi piano!".                















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