venerdì 1 dicembre 2017

Le voglie saffiche della dottoressa

Il mio nome è Manuela, sono una dottoressa. Sono stata sposata con Vincenzo per molti anni. Ero felice con lui, facevamo delle belle scopate. Poi però un giorno, all'improvviso, si rivelò freddo nei miei riguardi. Da speciale diventai normale, poco appetibile, e tutto ciò a causa di una troietta dell'est più bella e giovane di me con cui scappò via. Che doccia fredda dopo 10 anni di matrimonio! Tuttavia si sà, la vita non è una linea continua e liscia, ma piena di ostacoli, imprevisti e quant'altro. Ad ogni modo, a seguito delle corna, cominciai a prendere le distanze dagli uomini. La ferita era troppo profonda, bruciava tanto. Per un periodo non volli più saperne di maschi e nemmeno di sesso. Ma poi ci fu una svolta inattesa, un cambiamento radicale nella mia vita. Qualcuno a questo punto penserà: "Trovasti l'uomo giusto per caso?". Eh no! Niente di tutto ciò! Fu proprio il lavoro ad ispirarmi d'improvviso una soluzione inattesa, ed al tempo stesso altamente trasgressiva. Da dottoressa sono abituata ad osservare i corpi nudi dei pazienti, sia uomini che donne. Ma gli uomini, come detto, erano per me diventati un capitolo chiuso. E dunque, come si suol dire, se non è zuppa è pan bagnato. Cominciai a guardare le mie pazienti con occhi diversi, non più solo quelli del medico. In particolare, individuai in Simona, una ragazza molto carina, il soggetto adatto per iniziare le mie trasgressioni al femminile. Simona è una paurosa per natura, specie sulle malattie. Combinazione fortuita volle che d'improvviso accusò dei dolorini nella zona del seno e, intimorita, venne da me a visita. La feci spogliare e stendere sul lettino. Palpandola avvertì subito brividi di piacere. Compresi subito che non aveva nulla di serio se non qualche dolore muscolare passeggero. Impiegai un pò per rassicurarla. Poi, vedendola più tranquilla, tolsi il camice davanti a lei. Non portavo nemmeno le mutandine per cui il suo sguardo incrociò direttamente il mio corpo nudo con tanto di tettone e figa con striscetta in bella vista. Naturalmente rimase turbata dal mio gesto. Ma io rincarai la dose chiedendole se non le piacesse ciò che aveva visto. Lei balbettò un pò, poi disse che la imbarazzava un pò trovarsi nuda vicino ad un'altra donna nuda. Convinta di portare avanti il piano seduttorio mi avvicinai a lei. Con disinvoltura salì a cavalcioni sul lettino e la incitai, con dolcezza e fermezza, a leccarmi la figa. Gliela piazzai praticamente in bocca. Simona cedette ed io sollazzai di piacere sentendo la sua lingua calda battere sul mio clitoride voglioso. Poi mi spostai, le allargai bene le cosce e la slinguazzai a mia volta. A quel punto il ghiaccio era stato rotto. La coinvolsi in una forbice, una strofinata mozzafiato tra fiche. Quella frugata portò l'eccitazione di entrambe a mille. Continuammo con un ditalino, ognuna per conto proprio, guardandoci negli occhi. Ero così eccitata che venni intensamente. Lei, invece, non aveva ancora goduto completamente. E così le infilai tre dita nella fica e cominciai a smenazzarla senza pietà per il gusto di vederla raggiungere l'orgasmo. Simona godeva come una matta e mi guardava con la bocca aperta. A un tratto la sua fica cominciò a spruzzare liquido a fiume in preda a uno squirting da paura che inondò il lettino delle visite. Dopo gli amplessi rimisi il camice e Simona si rivestì. Le sorrisi dicendo:"Tranquilla sei sana come un pesce..." e aggiunsi maliziosa:"...però vieni a trovarmi quando vuoi, sai le precauzioni non sono mai troppe, meglio sempre controllare di tanto in tanto...". Simona sorrise e rispose:"Visto che ci siamo conosciute a fondo posso darti del tu?" e io: "certo cara... dimmi pure..." e lei:"Dottoressa Manuela sei proprio una grandissima zoccolona!", le risposi: "Certo!" e la limonai un pò prima che se ne andasse...















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