lunedì 25 settembre 2017

La mia giovane audace amica

Mi chiamo Emma, una piacevole tettona under 40enne. Eh si, penso di essere una bella figa ma ciò non bastò a salvare il mio matrimonio che non si concluse certo nel migliore dei modi. Mio marito si sbatteva le ragazzine 18enni e fui costretta alla separazione. Le ragazzine fecero naufragare il matrimonio, ma chi si poteva aspettare che proprio una di queste mi avrebbe in qualche modo riportata alla vita, ad uscire dall'inevitabile depressione. Fu proprio un paio di mesi dopo la separazione che conobbi la sensuale Valentina, poco più che ventenne. Ci conoscemmo per caso, in un bar, e diventammo amiche. Nonostante fosse più giovane di me sapeva ascoltare molto bene e dispensare consigli. Andavamo a cena, al cinema, diventammo inseparabili. Solo ora mi rendo conto del fatto che lei ogni volta si doveva sorbire i miei sfoghi. Le riempivo la testa parlando di mio marito e di tutte le ansie connesse alla separazione. Ma non avrei mai lontanamente immaginato che fosse lesbica e che le piacessi io! E no, non potevo supporlo dal momento che mi consigliò perfino di scopare con altri uomini per dimenticare mio marito. A dirla tutta un paio di cazzi li presi ma senza peraltro uscire dalla depressione. A quel punto decisi di non cercare più uomini e mi limitai ad uscire con lei, la mia amica del cuore, o almeno così credevo. Fu proprio un giorno a casa mia che accadde tutto. Dopo ormai mesi e mesi di confidenza me ne stavo sul letto mentre lei mi massaggiava i piedi. Mi rilassai davvero tanto ma ad un tratto lei, inaspettatamente mi mise la lingua in bocca! Caddi dalle nuvole! Come potevo farmi baciare dalla mia migliore amica? Lei insisteva, nons i fermò, mi leccò anche i capezzoli rivelando senza mezzi termini di essere una lesbica incallita. Mi trovai in ballo e ballai. Ciucciai i suoi di capezzoli, seppur non molto convinta; poi lei mi tolse le mutande e iniziò a slinguazzare la fregna senza esitazioni. Mi faceva schifo l'idea di farmi leccare la bernarda da una donna ma lei era davvero brava con la lingua e così il piacere superò di gran lunga lo schifo al punto che venni: un orgasmo torbido, intenso. Ma lei non mi dette tregua. Mi coinvolse in una "forbice" da paura. Mi strapazzò la figa con la sua e così venni di nuovo. Ma lei non aveva goduto del tutto così mi piazzò la figa in bocca ed io dovetti slinguazzarla perbene. Finalmente anche lei si lasciò andare ad un orgasmo pauroso regalandomi i suoi liquidi profumati. In quel momento mi resi conto che, grazie a Valentina, probabilmente non avrei più visto un cazzo in vita mia, ero diventata di colpo lesbica.      















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