giovedì 19 gennaio 2023

Vergognose porcate familiari

Il mio nome è Ciro. Sono un ragazzo affetto da pornodipendenza da internet. Ho una maggiore predisposizione verso le persone del mio sesso ma la mia famiglia non ne era a conoscenza, inizialmente. Guardo tutti i giorni materiale per adulti sul fidato PC. In realtà, non sono l'unico pervertito della famiglia. Per capirci di più, facciamo un passo indietro. Ero molto legato a mio padre Arnoldo, ma purtroppo morì giovane, per un brutto malore improvviso. Monica, mia madre, è una donna matura ancora affascinante e soprattutto furba. Dopo il decesso del marito, conobbe un uomo benestante molto più grande di lei, di nome Franco. Come la maggior parte delle persone ricche, "Don Franco" è una persona viziosa. Scopò mia madre solo nei primi tempi, poi puntò alla carne più giovane e fresca, vale a dire quella smorfiosa di mia sorella Mia. Lei è davvero una gran troietta golosa di cazzo. Monica non manifestò alcuna forma di delusione o gelosia, per tale situazione, piuttosto invogliò mia sorella a soddisfare in tutti i modi gli appetiti sessuali, ancora notevoli, da parte del buon vecchio Frank. Come ho scritto precedentemente, la mia è una famiglia perversa. Già mio fratello maggiore Michele e Mia intrattenevano rapporti incestuosi da tempo. Con Frank il mènage si intorbidì ancor più, se possiile. Immaginavo già certi scenari ma cercavo di starne alla larga, limitandomi, da buon segaiolo incallito da pc, a visionare materiale pornografico. Tuttavia, un bel giorno, mia madre volle coinvolgermi in quegli "intrecci proibiti" in quanto membro della famiglia. Disse che potevo anche spogliarmi nudo e seguirla in camera da letto. Lì trovai Mia in mezzo a Franco e Michele. Io e Monica ci sedemmo e osservammo le gesta erotiche del trio. Intanto la mamma, porcellina, mi segava. Quest'ultima spiegò chiaramente che, per salvaguardare l'armonia (e le finanze) della famiglia, bisognava accontentare in tutti i modi Don Franco e assecondare tutti i suoi desideri. Per Mia, gran porcellina, non fu poi così difficile soddisfare, contemporaneamente, sia Franco che mio fratello. Inizialmente ero un pò arrabbiato per il fatto che quest'uomo, Frank, in virtù dei soldi, facesse i suoi comodi a casa mia. Ma devo riconoscere che, l'atmosfera che si creò quel pomeriggio, fu davvero intrigante. Ben presto l'eccitazione prese il posto dell'ira. Ero tutt'altro che interessato al corpo di Mia, piuttosto mi focalizzai sul magnifico cazzo di Frank. Non volevo fare coming out, in quella circostanza. Tuttavia, mi lasciai scappare una frase che mi espose alla curiosità dei presenti. In poche parole, affermai che Mia non è l'unica capace di propinare succulenti pompini. A quel punto, mia madre, mia sorella stessa e Frank, compresero al volo l'orientamento sessuale del sottoscritto. I tre volevano che lo affermassi chiaramente ed io finì per ammetterlo. Vi confesso che avrei voluto ciucciare l'uccello di Frank ma lui non me lo permise, in quel frangente. Era concentrato a seguire Michele che scopava con Mia. Mio fratello, più pratico e sbrigativo, affermò semplicemente che, nel 2023, sono del tutto normali i rapporti intimi tra persone di sesso uguale. Liberato da un peso, da quel segreto che portavo dentro come un macigno, mi sentì molto più rilassato e, finalmente, trassi vero piacere dalla sega che mia madre mi stava amorevolmente propinando. Fui anche contento che Don Franco la prese bene. Intuì che all'uomo non sarebbe dispiaciuto farsi fare un bel lavoretto di bocca nel suo ufficio stando da soli, magari nei giorni seguenti. Solo Mia continuava implacabilmente a darmi del finocchio. Ma poco importava, ormai stavo decisamente godendo. Il cazzo mi divenne particolarmente duro mentre quei tre scopavano e la mamma non smetteva affatto di segare. Al culmine di una prolungata trombata, Michele schizzò in bocca a Mia, mentre il vecchio Frank eiaculò nella sua sorca. Nel frattempo godetti anch'io, bagnando di seme la mano "disponibile" di mia madre. Questa non fu certa l'unica giornata di porcate che avvennero nella mia abitazione. Quanto a mia madre, ne vedrete delle belle!





















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