martedì 10 gennaio 2023

Una giornata particolare in Hotel

Mi chiamo Vanessa. Faccio parte di una struttura periferica dove è possibile consumare pasti all'aria aperta e, eventualmente, affittare una camera. Diciamo che un posto del genere rappresenta il luogo ideale per le coppiette che vogliono evadere dallo stress della città e ritrovare la serenità stando a stretto contatto con la natura a costi accessibili. Ma, ovviamente, non vengono soltanto coppiette. Ricordo ancora, come fosse ieri, una giornata primaverile molto particolare della passata stagione. Lavoro principalmente come cameriera dell'hotel. Quel giorno dovevo ancora prendere servizio per cui, vestita in borghese, mi aggiravo per i tavoli dove le persone consumavano i pasti. Sostanzialmente, davo un occhio nel caso necessitassero di qualcosa. Fu in quella circostanza che notai un tavolo dove stavano mangiando quattro persone e, precisamente, due maschi maturi con due ragazzi. Uno degli adulti mi chiese se disponessimo di camere, specificando che i giovani erano i rispettivi nipoti dei maturi. Risposi di si e poi, allontanandomi un pò, cercai di origliare. Compresi subito che gli adulti stavano rimorchiando di brutto i ragazzi. Ne parlai con la mia collega Lucia che sembrò scettica a riguardo. Al principio, non credette alle mie parole. Tuttavia, quando indossammo la divisa, all'inizio del turno di lavoro, le mie intuizioni vennero confermate dai fatti. Dalla "camera indiziata", manco a farlo apposta, la numero 69, provenivano gemiti d'ogni genere. Attendemmo una ventina di minuti, prima di andare a controllare di persona, sperando che da lì la smettessero di ansimare. In realtà, quando aprimmo cautamente la porta, con le chiavi di riserva, rimanemmo piuttosto basite osservando i maschi maturi intenti a ingroppare con foga i ragazzi. La situazione ci parve singolare in quanto il suddetto siparietto a quattro si concluse con l'orgasmo dei soli giovani che si baciarono teneramente tra loro. I maturi non trovarono, in quella fase, lo sfogo, il che aumentò la nostra curiosità. Continuando a spiare, notammo che i maturi decisero di restare da soli indicando ai ragazzi di andar via. A quel punto finalmente realizzammo che, gli uomini adulti, evidentemente intrattenevano da tempo una relazione gay tra loro, e che, specialmente il più dominante dei due, necessitava di scopare con ragazzi giovani come se, questi ultimi, rappresentassero una sorta di "stimolo preliminare" per poi poter soddisfare pienamente il proprio compagno. Una perversa porcata, in fin dei conti, che però attirò notevolmente la nostra attenzione. Il dominante amava ricoprire il ruolo del "dottore", diciamo così, che esamina il paziente. Lo chiamerò Doc per semplicità e l'altro pelato, visto che teneva praticamente a zero i pochi capelli che gli restavano. Dopo aver ricevuto una suadente leccata di culo, il pelato ricevette il cazzo durissimo di "doc" a pecorina. Inutile sottolineare che l'aitante "dottore", infoiato più che mai, sfondò di brutto il culo del pelato, fino a raggiungere una copiosa eiaculazione. La sborra schizzò tutta nel culo del pelato che, a sua volta, venne intensamente ed intrise di sperma le lenzuola senza nemmeno toccarsi. Devo ammettere che quell'accoppiamento fu davvero molto coinvolgente. Si vedeva che tra i due c'era anche altro oltre al sesso. Ad ogni modo, dopo le venute, i due andarono sotto la doccia e poi si rivestirono e lasciarono la stanza. Io e Lucia potemmo così finalmente entrare. L'odore di sborra era intensissimo, dopo che lì dentro avevano goduto ben quattro maschi senza aver nemmeno aperto le finestre per rinfrescare la camera. Proprio in quel momento, il proprietario dell'intera struttura contattò Lucia per sapere se la camera fosse stata lasciata in condizioni decenti dai quattro clienti. La mia collega rispose che era tutto ok anche se in realtà la sborra stava dappertutto, pure negli accappatoi. Lucia si allontanò per recuperare lenzuola pulita ed io restai da sola per un pò a mettere in ordine. A quel punto fui sorpresa da un cliente con la barba, un tipo che non avevo mai visto prima di quel momento. Sottolineando l'odore forte, proveniente dalla camera n.69, mi pregò, con insistenza, di seguirlo in quella dove alloggiava. Poco dopo lo raggiunsi e accolsi la sua lamentela. Asserì, senza mezzi termini, che il suo accappatoio puzzava di merda. Sembrava intezionato a rivolgersi direttamente alla direzione dell'Hotel. Temetti che anche io e Lucia potessimo essere redarguite, e così, pensai bene di agire nel modo e nel ruolo che meglio mi si addice, quello della troia! Già stimolata a dovere dalla visione delle gesta erotiche del quartetto prima, e del duetto poi, avevo già la figa bagnata. Cominciai a spogliarmi mostrando, pian piano, il corpo nudo. L'intenzione era chiara: sesso in cambio del silenzio del cliente. Anche un rompicoglioni come quel tipo dovette soprassedere di fronte a tanta grazia. Mi inginocchiai prontamente succhiando il grosso cazzo dell'uomo. Intanto arrivò anche Lucia, che non voleva certo perdersi il "banchetto". Il cliente porcellone mi penetrò a candela col suo grosso cannone e intanto leccava con bramosia la figa calda di Lucia. Poi, steso sul letto, si dedicò alla slinguazzata della mia passera. Ero troppo eccitata per non esplodere in un favoloso orgasmo. Naturalmente, l'uomo non perse la ghiotta occasione di piazzare "l'accoppiata" e così iniziò a piazzare la cappella scivolosa nella figa umida di Lucia. La collega, adagiata sul letto, accolse il pene a cosce spalancate, sotto il mio sguardo. Il cliente afferrò Lucia per il sedere e la castigò a pecorina senza pietà. La scopò a ritmi vertiginosi, ansioso di arrivare ad un appagante orgasmo. Lo raggiunse prima Lucia, che urlò di piacere con la fica che sbrodolava a fiume sulle lenzuola. Poco dopo, il cazzone del maschio spruzzò lo sperma denso che incremò alla grande la patata della ragazza. Dopo gli "straordinari", io e Lucia ci ricomponemmo con una certa celerità e rimettemmo la stanza in ordine il più in fretta possibile. Poi andammo ad arieggiare e deodorare opportunamente la n.69, per evitare che si sentisse ancora quell'essenza così penetrante di sborra. Accidenti, a ripensarci fu proprio una giornata incasinata quella lì, non vi pare?

quartetto














































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