giovedì 2 novembre 2017

Mio figlio se la intende con il vicino

Mi chiamo Martina. Ormai non sono più una giovinetta ma resto una discreta gnocca (almeno lo spero!). Sono separata da alcuni anni, da quando mio marito Attilio scappò via con una troia ventenne dell'est europeo. Ho cresciuto praticamente da sola Angelo, il mio unico figlio. La mattina sono impegnata in ufficio dal momento che lavoro come segretaria. Solitamente rientro a casa nel primo pomeriggio. Tutto filava liscio finchè abitavamo nella vecchia casa. Ma poi il proprietario aumentò il fitto e ci dovemmo trasferire di corsa da un'altra parte. Fu proprio a questo punto che la situazione prese una piega a dir poco insolita. Io e mio figlio facemmo conoscenza con Vittorio, il nostro vicino. Questo tipo ha l'aspetto di un vero e proprio barbaro, barbuto e muscoloso. Ogni volta che lo incontravo faceva apprezzamenti, talvolta pesanti, sù di me del genere:"Heilà, bella topolona, te la darei io una ripassata". Altre volte commenti più leggeri, o tentava l'approccio soft, per la serie:"Allora, quand'è che posso portarti fuori a cena bellezza?". In ogni caso rispondevo sempre di essere stanca e rinviavo i suoi martellanti inviti. Raccontando ciò a mio figlio restai sorpresa dalle sue reazioni. Mi sarei aspettata commenti di gelosia da parte sua nei miei confronti del tipo:"No mamma no, non accettare!", cose del genere. Invece sorridendo se ne usciva con:"Il maschione di corteggia eh?" oppure:"Ti farebbe proprio bene un macho così". Vittorio non era decisamente il mio tipo ma le osservazioni di Angelo mi diedero da pensare. Mi sorpresi ancor più quando Angelo un giorno sentenziò:"Mamma, ma cosa aspetti? Chissà che bell'asta dura ha sotto quel tipo, ti farebbe ringiovanire, come minimo...". A quel punto restai davvero turbata. Pensai:"Non è che a mio figlio per caso piacciono gli uomini? Angelo un gay latente? Un criptogay, o come diavolo si dice...". Il dubbio si instillò nel cervello. I giorni passarono finchè un pomeriggio, di rientro dal lavoro, ebbi la prova lampante delle mie supposizioni, un'autentica doccia gelata. Aprì la porta di casa, mi diressi in camera da letto e assistetti ad una scena a dir poco inquietante: Angelo e Vittorio erano nudi intenti a baciarsi e masturbarsi reciprocamente. Provai un senso di schifo profondo inizialmente ma la curiosità di vedere fin dove si sarebbero spinti era troppa e così non li interruppi ma nascosta li osservai. Naturalmente il vicino porco inculò senza pudore e senza pietà mio figlio a pecorina. Lo scopò perbene quasi per un'ora, lo sverginò e gli schizzò copiosamente nel culo. Mentre gustava l'orgasmo segò e bacio Angelo in modo da farlo eiaculare a sua volta. Dopo aver fatto sesso i due si salutarono ed io corsi a bussare al campanello dell'abitazione del vicino con l'idea precisa di dargliela affinchè lui lasciasse in pace mio figlio. Lo provocai in tutti i modi ma non ci fu nulla da fare, ormai quel maialone aveva solo Angelo nella testa e così, sconfitta e delusa, umiliata come madre e perfino come donna, mi ritirai tristemente a casa. Sul principio ci stetti male ma adesso mi sono quasi abituata a vederli come una coppietta di amanti. Quando rientro dal lavoro li spio ma non sono più arrabbiata, anzi, ora mentre osservo i loro giochetti la fica diventa sempre più bagnata e sento il bisogno impellente di toccarmi. Ah! Sono proprio una madre snaturata! 





            
Dopo gli amplessi roventi dei due maschi la donna attende che i due si salutino, poi raggiunge il vicino a casa sua con l'idea di distoglierlo dall'interesse sessuale verso Angelo. Per far ciò Martina offre a Vittorio il proprio corpo sexy di donna ancora avvenente ma senza riuscire nell'intento.










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