lunedì 27 novembre 2017

Autostop con trasgressione

Mi chiamo Nadia. Io e il mio convivente, Rinaldo, avevamo sempre condotto una vita tranquilla anche sul piano intimo, quello strettamente sessuale: mai cose strane, mai aggiunto altri partner al nostro menage di coppia. Tuttavia, è proprio vero che, ad una forte tentazione, è difficile resistere. Diciamo la verità: ognuno ha le sue debolezze e, prima o poi, queste vengono fuori. Una sera stavamo nel letto, pronti al sesso. Ricordo che Rinaldo era particolarmente preso dall'eccitazione e si lasciò sfuggire alcune parole decisamente trasgressive, spudoratamente disse:"Accidenti! Sono talmente eccitato che inculerei perfino un uomo!". Restai senza parole per alcuni secondi, successivamente risposi ironica:"Addirittura? Perchè, io non ti basto per caso?". Poi aggiunsi:"Chissà, magari un giorno lo farai davvero tesoro, mai dire mai!". Mi scopò con foga e venne intensamente ed anch'io godetti parecchio. Pensai subito che non si era trattato affatto di una frase buttata lì a caso, ma di un desiderio erotico ben preciso e delineato, celato chissà da quanto tempo. Ad ogni modo non parlammo più per mesi di quest'argomento, le scopate proseguirono normalmente, senza eccessive emozioni. L'insolita fantasia trasgressiva, a base omosessuale, sembrò sparire nel dimenticatoio. Sapevo bene però che, presto o tardi, sarebbe riaffiorata di colpo. Ci voleva soltanto la situazione adatta, la scintilla, la persona giusta al momento propizio per innescare la miccia. Quella mattina fatidica, (che mai dimenticherò) ci trovavamo in auto, io e Rinaldo. Ci stavamo recando al suo ufficio. In pratica, lavorativamente, lui è il capo ed io la sua segretaria. Ad un tratto scorgemmo un ragazzo che chiedeva l'autostop. Rinaldo fermò l'auto bruscamente e lo fece salire a bordo. Chiacchierando, il tipo, di nome Gianfranco, sfogò con noi i suoi problemi sostenendo di non avere nè un lavoro nè una donna. Rinaldo, intrigato dalla situazione e dal tipo, colse la palla al balzo e gli propose: "Tranquillo, perchè non vieni nel mio ufficio, eseguiremo un test: se ti dimostrerai idoneo, sarai assunto senz'altro". Naturalmente intuì immediatamente che si trattava di un astuto pretesto, da parte del mio partner, per portare lo sconosciuto in un luogo appartato e coinvolgerlo sessualmente. Quando giungemmo in ufficio la situazione prese pian piano una piega erotica. Quella voglia di farlo con un uomo, covata da tempo da Rinaldo, era pronta ad esplodere. Il mio partner disse chiaramente allo sconosciuto che per ottenere l'assunzione avrebbe dovuto esser disposto a tutto, dopodichè tirò fuori il pisello. Il povero Gianfranco all'inizio credette che si trattava di uno scherzo, qualcosa tipo comandare, il bastone del comando, una sorta di provocazione. Ma il mio uomo faceva sul serio. Gianfranco, dinanzi al cazzo di un altro uomo, e in presenza di una donna, apparve disorientato. Così fui io l'anello di congiunzione tra i due. Sbocchinai il mio lui facendo tenere le palle in mano allo sconosciuto, in modo che avvenisse un primo contatto tra i due. Dopodichè Rinaldo si spogliò e spoglio l'altro con disinvoltura. Poi si sedette sul divano ed io aiutai Gianfranco ad adagiarsi sul cazzo in erezione del mio voglioso partner. E così i due cominciarono a scopare a candela. Il cazzo di Rinaldo violò a fondo il buco vergine (fino a quel momento) dello sconosciuto. Di tanto intanto "addolcivo" la penetrazione sbocchinando Gianfranco. Poi la trombata proseguì, divenendo ancor più intensa, nella posizione del missionario. Gianfranco godeva ma con qualche timore, una situazione assolutamente normale, per chi si affaccia per la prima volta a certe insolite esperienze. Lo rilassai coinvolgendolo con un caldo lingua a lingua mentre Rinaldo si divertiva a sfondargli perbene il culo. Ma il mio uomo è un gran porco e gli piace giocare. Fece mettere me a cavalcioni su Gianfranco dandogli l'illusione di scoparmi. In effetti me lo adagio un pò nella fica ma il mio uomo fu pronto ad estrarlo dalla micia per lavorarselo impunemente di bocca! Un chinotto a sorpresa che trovò spiazzato il povero Gianfranco, che comunque provò piacere. A pecorina presi il cazzo duro del mio lui mentre slinguazzavo la cappella bagnata del nostro "amichetto". Rinaldo arrivò al culmine del godimento e sborrò in bocca a me e a Gianfranco dandoci delle troie. Anche "l'autostoppista" spruzzò copiosamente in preda al piacere profondo. A questo punto vi domanderete? Ma poi Gianfranco è stato assunto? Bhè, Rinaldo non è poi così crudele: gli garantirà uno stipendio fisso finchè il giovanotto si lascerà scopare il culetto... ihihih.














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