martedì 13 ottobre 2020

Ripetizioni sexy

Mi chiamo Rosaria. Di pomeriggio dò ripetizioni a ragazzi che hanno problemi a scuola. Ricordo bene Francesco, quel moretto segaiolo invaghito di me. Ma prima di parlare di lui bisognerebbe accennare alla madre, Sonia. La conobbi per caso alla fermata dell'autobus e mi piacque da subito: una bella donna tettona e sexy. Ci feci subito un pensiero dato che mi raccontò di essere separata ma, quando mi accorsi che in quel momento non ricambiava a dovere le mie attenzioni, lasciai temporaneamente perdere. Tuttavia non ci perdemmo di vista dal momento che mi chiese di aiutare il figlio con alcune materie. Francesco era in condizioni pietose, non studiava per nulla e trascorreva la maggior parte del tempo a farsi le seghe su internet. Notai ben presto che anch'io facevo parte del suo immaginario erotico. Del resto, il modo di vestire, le minigonne, i tacchi, le camicette scollate, invogliano certi pensieri. Arrivò un giorno in cui il ragazzo ammise ciò che avevo sempre supposto: zero interesse per lo studio e tanto per la pornografia. Fui tentata di fargli un pompino ma poi preferì tenerlo sulla corda. Andai in camera a spogliarmi sicura che lui spiasse e poi entrasse voglioso e così fu. Era gasatissimo e me lo mise subito dentro a pecorina ma la troppa eccitazione comportò una eiaculazione precoce. Mi schizzò tutta la figa. Si dispiacque per ciò e non si dava pace e così decisi di rincuorarlo. Lo segai e tornò duro, pronto per entrare nuovamente nella figa. Essendo la seconda volta resistette un pò di più e riuscì a stantuffare piuttosto bene. Poi ci pensai io a farlo schizzare, stavolta con le mani. Mi bagnò tutta la pancia di seme. Euforico per la scopata promise di studiare di più e così fu. Col pensiero della figa i suoi voti a scuola migliorarono sensibilmente ed io lo premiavo ogni volta con una trombata. Il ragazzo fu promosso ed io non vedevo l'ora di ricevere un adeguato ringraziamento da Sonia. Purtroppo mi disse solo: "Bravissima! Complimenti! Non sò come hai fatto con quella testa di rapa di mio figlio...". Troppo poco, volevo lei! E così La frequentai assiduamente finchè mi confidò di avere maturato un interesse per il sesso uguale. Il mio viso si illuminò al pensiero di potermela fare. Mi sentì come sul dischetto del rigore a porta vuota ma fui gelata dalle sue precisazioni successive. Desiderava conoscere una ragazza più giovane. Che nervi! Ma non tutto era perduto, sapevo quale carta giocare.

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