lunedì 15 luglio 2019

Abile coi piedi

Sono Luana, la mora delle foto. Pur essendo sposata mi capita di ricevere sguardi in giro, di raccogliere consensi, di essere corteggiata da vari uomini. Modestamente sono una bella donna e sò che tutto ciò fà parte del gioco. Tra gli spasimanti più accaniti ne ricordo uno in particolare di nome Luigi. Non si può certo dire che fosse brutto, un bell'uomo tutto sommato, anche dotato. Ma non permetto a nessuno, marito a parte, di entrare nella mia fica. Ci provai in tutti i modi a distoglierlo, a farlo desistere dall'idea di ottenermi fisicamente ma lui sembrava ossessionato. Mi dispiaceva di rispondergli bruscamente ma non ero intenzionata a dargliela, a far entrare il suo cazzo nella vagina. Insistette per vedermi. Un giorno ero sola a casa, mio marito era infatti fuori città per lavoro. Bussò alla porta. Lo accolsi in vestaglia, poi la tolsi quasi come provocazione mostrando la lingerie nera con tanto di reggicalze. Gli dissi:"Ti turbo così tanto?" e aggiunsi: "Guarda, sono una donna come le altre". Rimase esterefatto con la bava alla bocca commentando:"Mamma! Che figa!". Gli accennai un sorriso. Poi spiegai:"Posso solo offrirti un drink e poi te ne vai ok?". Mi rispose:" Va bene!", con il sudore che gli scorreva dalla fronte. Bevemmo il drink e intanto ammetto di aver mosso le gambe un pò da troia in quel frangente. Tenerlo sulla corda era un sottile piacere. Mi consegnò praticamente il cazzo in mano, già bello duro. Mi spogliai per stare più comoda mentre lo segavo lentamente. Lui era già partito per la tangente ormai, convinto che gliel'avrei data senza batter ciglio. Mi accarezzava i piedi mentre lo segavo. Ciò mi fece capire al volo quanto lo eccitassero. Così presi l'iniziativa afferrando il suo cazzo tra le dita dei miei piedini. Lui sembrò sorpreso e scettico ma si lasciò masturbare il cazzo dai miei abili ed esperti piedini. Un delicato e inebriante massaggio sexy che alternava l'uso di piante e dita per portarlo gradualmente in estasi. Il suo sogno di andare nella fica si infranse clamorosamente quando il suo cazzo, trastullato dai movimenti, esplose in un autentico fiume di sborra calda che intrise i miei piedi. Mi resi conto che con quell'amplesso "pedestre" aveva goduto davvero tanto e aveva vissuto il suo momento di gloria. Ripresosi dall'orgasmo si rivestì in fretta, mi dette della troia viziosa e andò via sbattendo la porta. Dopo quel giorno non lo rividi mai più. Il maschione capì bene che oltre quel "gioco soft" non sarei andata e che affondare il suo cazzone nella passera sarebbe rimasto per sempre un sogno. Lo riconosco, sono proprio una troia capricciosa!       







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