venerdì 4 gennaio 2019

Lo zampino dell'amica

Mi chiamo Nadia. Conobbi per caso Fulvio ad una sagra e ne nacque una bella e intensa amicizia. Poi però ci perdemmo di vista per un pò. Intanto io fui assunta come segretaria di un'importante azienda. Dal momento che la davo regolarmente al direttore, Rossini, quest'ultimo mi concedeva abbastanza poteri decisionali nella conduzione del lavoro. Per questo motivo, quando Fulvio si presentò al colloquio per l'assunzione io feci in modo che venisse preso. Naturalmente lui mi ringraziò. Gli voglio proprio bene ed è un vero gentleman dato che con me non ci ha mai lontanamente provato. Bhè, forse io credevo che fosse un gentleman ma poi mi resi conto che in realtà aveva un'orientamento sessuale differente dallo standard. Ne ebbi la conferma quando mi disse di essersi seriamente invaghito di un altro dipendente, Rogerio, un bel fusto. Naturalmente quest'ultimo, da buon etero convinto, non se lo filava. Mi dispiaceva vedere il mio amico soffrire e così, dati i miei ampi poteri, inventai una sorta di convocazione in modo che, col mio zampino, i due potessero avere un approccio. Feci accomodare entrambi nel mio ufficio e gli spiegai che dovevano prestarsi ad un test particolare ordinato dal direttore: dimostrare di essere disposti a tutto, anche ad accettare le situazioni più difficili. Fu cosi che li feci spogliare armeggiando un pò con i loro cazzi. La prima parte del test era un bacio tra di loro. Fu a quel punto che Fulvio finalmente capì che tutto ciò lo stavo facendo esclusivamente per lui. Rogerio naturalmente trovava difficoltà ma iniziò a cedere nel momento in cui dissi a Fulvio di spompinarlo. Quando poi li feci mettere uno sopra l'altro per dar vita ad un eccitantissimo 69 al maschile (con Fulvio sopra e l'altro sotto), Rogerio si lasciò andare del tutto al piacere. A quel punto fu facile farli scopare splendidamente a candela col mio amichetto che si prendeva il randello dell'altro tutto dentro al culo. Fulvio non nascondeva per nulla il godimento e viveva l'esperienza in modo passionale il che innescò dei leciti dubbi in Rogerio riguardo all'omosessualità del mio tenero amico. Non sciolsi questo interrogativo finchè Rogerio non godette schizzando abbondantemente in bocca a Fulvio. A quel punto dissi a Rogerio la verità e gli imposi di mettersi con Fulvio altrimenti, dati i miei poteri, avrebbe perso il lavoro. E così mi assicurai che il mio amico del cuore ricevesse regolari dosi di cazzo ed altrettante di sperma anche senza la mia presenza. E intanto io continuavo a farmi sfondare la fregna e il culo da quel porco del direttore. Vale la pena però di darla perchè... è bello il potere!!!   










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