martedì 31 ottobre 2023

Il cazzo nero per pareggiare il poker del marito

Buon pomeriggio da Miranda. Ormai viaggiavo sulle ali dell'entusiasmo. Ricambiavo al 100% le corna che mi metteva il marito senza colpo ferire. Ebbi l'opportunità di piazzare una ricca "quaterna" (o un poker, se preferite) nel momento in cui mio figlio Joe, che studiava negli Stati Uniti, rientrò improvvisamente a casa. Il poverino, arrapato più che mai, e al corrente delle mie ultime gesta (giunte alle sue orecchie per sentito dire), avrebbe voluto castigarmi pienamente ma io non sono tanto favorevole agli incesti. E così, pensai bene di proporgli uno sconcio compromesso, per così dire: uno spogliarello rovente, durante il quale avrebbe potuto comodamente segarsi, ammirando le mie grazie, in cambio di una scopata tra la sottoscritta ed il suo miglior amico, Tom Frankwood, un ragazzo di colore. Joe si smanettò di brutto, mentre toglievo gli indumenti. Restai soltanto con i tacchi esibendo tutto il panorama e Joe, in preda all'eccitazione profonda, sborrò bagnandosi di seme perfino sulla pancia. Come ho spiegato poc'anzi, non amo particolarmente gli incesti, ma restai colpita da quanto mi desiderasse. Ciò nonostante, i suoi complimenti sinceri non bastarono a convincermi ad aprire le gambe. Ci rivestimmo, dopodichè Joe, come promesso, contattò il suo amico e lo invitò a casa. Passarono alcuni giorni e poi, finalmente, me lo ritrovai di fronte. Il povero Tom si meravigliò di un'iniziativa del genere dato che conosceva la mia "versione" seria di donna sposata e fedele. A quel punto, io chiarì che la situazione era radicalmente mutata, gli raccontai dei tradimenti gay del maritino dichiarandomi ormai una donna senza vincoli, libera di vivere a piacimento la sessualità e con essa tutte le opportunità che la vita offre. Tom, col suo italiano impreciso, non credette a queste parole e non gli parve vero di poter avere rapporti intimi con una donna sexy come me. Passai subito al dunque e presi in bocca quello splendido cazzo grosso che divenne duro quasi all'istante. Poi cominciammo a scopare cambiando varie posizioni. Godevo da matti con quel grosso palo conficcato in profondità nel ventre. Lo presi a cavalcioni, a missionaria, a candela urlando di piacere come una maiala. Venni intensamente. Lui non era ancora giunto all'orgasmo e così ci pensai io a portarcelo con un pompino coi fiocchi. Gli succhiai la cappella con dedizione mentre se ne stava a cosce aperte sul letto gemendo di piacere. Tom, impaziente di arrivare, si masturbò alcuni secondi con la mano, prima di schizzare lo sperma caldo e copioso sul mio viso all'altezza della bocca. Lo gustai tutto fino all'ultima goccia. In quel frangente mi sentì davvero una troia nell'indole, perfino più zozza di mio marito Fausto. Volete sapere come è andata a finire questa storia? Dunque: Joe è ripartito per gli USA ma Tom viene regolarmente a farmi visita e, ogni volta che succede, ci godiamo delle scopate meravigliose. Ragazzi, questa è vita! Vita da gran puttana!            

cazzo nero












 
Alcuni giorni dopo...











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