venerdì 21 settembre 2018

La mia amabile coinquilina

Il mio nome è Clelia, sono una studentessa mora. Divido l'appartamento ed il fitto con un'altra ragazza dai capelli biondi di nome Rosanna. Prese entrambi dai rispettivi impegni non trascorrevamo molto tempo insieme. Rosanna era solita uscire sempre con ragazzi diversi. Li vedevo la sera arrivare agli appuntamenti, i pretendenti, pronti a caricarsela in auto per poi fare sicuramente con lei ogni sorta di porcate. Di solito rincasava a notte fonda. Non le chiedevo mai nulla, non mi interessava più di tanto, in fin dei conti. Poi però la situazione inziò a cambiare. Ruppi col mio ragazzo per problemi di incompatbilità caratteriale ed attraversai un periodo di depressione. Rosanna proseguiva con la sua solita vita fatta di lavoro ed uscite notturne. Improvvisamente i tizi che venivano a prenderla iniziarono a darmi fastidio, inconsciamente diventai gelosa di lei. Compresi ad un tratto di non desiderare più gli uomini e, soprattutto, che mi ero presa una bella cotta per lei. Intanto approcciai con qualche ragazza in discoteca per calmare i bollori ma il pensiero andava sempre, costantemente a Rosy. Cercavo solo un'occasione per esternare le mie emozioni e il momento giusto arrivò. Ci ritrovammo a casa da sole dato che lei aveva preso un giorno libero al lavoro per effettuare una commissione mattutina. Nel primo pomeriggio, dopo pranzo, ci mettemmo a guardare la tv. Ad un tratto pensai bene che fosse arrivato il momento giusto per agire. Espressi il mio parere negativo sui ragazzi che frequentava e per lei fu una sorpresa. Poi, d'istinto, inventai una scusa a cazzo per farla spogliare: dissi che volevo vedere la pancia senza il pantaloncino per verificare meglio il suo dimagrimento. Rosy, un pò perplessa, mi lasciò fare ed io ne approfittai subito per slinguazzarle i capezzoli. Inizialmente non comprese la situazione a pieno, pensava soltanto che fossi eccitata a mille. Mi palpò le tette da dietro per averne la conferma e ovviamente trovò i capezzoli durissimi. Una parola tira l'altra e a quel punto le fu chiara la mia omosessualità acquisita ormai da un annetto. Il gioco però era andato troppo avanti. Ero decisa ad ottenerla e così le tirai giù le mutandine. Poi mi stesi sul divano e aprì le cosce affinchè lei mi leccasse. Per Rosy, alle prime armi, non fu facile, ma la sua innata curiosità, non di tanto inferiore alla mia, le permise di frugare con la lingua nella mia passera ormai gocciolante. Provai un delizioso piacere senza però venire del tutto. Infoiata al punto giusto passai io a condurre il gioco: la sbattetti con forza sul divano e le spalancai le cosce. Poi iniziai a slinguazzarle e succhiarle la fica con foga irrefrenabile. A quel punto la sentì tremare di piacere e assaporai il suo primo delizioso orgasmo. Il siparietto proseguì con lei a pecorina e me dietro pronta a farla godere più che mai. Le accarezzai dapprima il culo dolcemente, poi affondai in modo deciso due dita nella sua calda vagina scopandola a dovere. La bella Rosy si lasciò nuovamente travolgere dal piacere fino a inzupparmi le dita di liquido in preda ad un secondo intenso orgasmo. La sentì sempre più mia al punto che la convinsi a rinunciare ai suoi pretendenti per stare con me. Quando disse di si le mie dita corsero veloci a sditalinare la figa e potetti assaporare anch'io un inebriante e gioioso orgasmo sotto il suo sguardo sorridente.         





      






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