mercoledì 15 agosto 2018

Incertezze prematrimoniali

Mi chiamo Claudia. E' proprio vero che le persone non si conoscono mai a fondo, nemmeno dopo anni. Incontrai Gisella alle scuole medie e diventammo subito amiche inseparabili. Diciamo la verità, non sono una santa. Ho sempre cambiato uomini con facilità prendendo cazzi a volontà. Credevo che per Gisella fosse stato più o meno uguale ma in realtà le cose non stavano proprio così. Ad ogni modo il tempo scorre veloce, ormai non eravamo più due ragazzine e per me pareva essere giunto il momento del grande passo: il matrimonio. Credevo che fosse arrivato il tempo di mettere finalmente la testa a posto, di smetterla di fare la monella, ma mi sbagliavo, il dna non cambia mai! Fu proprio Gisella, inaspettatamente, ad apririmi gli occhi. Mancavano pochi giorni al fatidico momento quando lei venne a trovarmi. Volevo il suo parere sull'abito naturalmente. Mi portò una rosa in omaggio che gradì molto, poi però iniziò a dire certe cose che mi infastidirono. In pratica sosteneva che non era il caso che mi sposassi. Mi sembrarono idee assurde inizialmente. Ma pian piano le mie incertezze, debolezze, riaffiorarono. Difficile descrivere esattamente cosa accadde quel giorno. Ebbi come la sensazione di essere corteggiata come nessuno aveva mai fatto. Come era possibile provare certe sensazioni con la mia amica del cuore, una donna! Gisella sapeva il fatto suo, mi corteggiò, mi toccò, mi spogliò con una scusa: disse che il suo sogno era spogliare la sposa. Glielo lasciai fare ma così mi ritrovai avvolta da un turbinio di emozioni. Gisella cominciò a spingersi oltre: mi palpò il seno, mi leccò i capezzoli. Ma poi, come per magia, stemperò il tutto con un sorriso rassicurante che mi fece credere che fosse tutto un gioco, volto solo a diminuire la mia tensione. Mi tranquillizzai, ma solo per poco. Gisella tornò alla carica ed io non riuscì a resisterle. Finalmente ammise di amare le donne, a quanto pare aveva cambiato sponda da un bel pò. Non me l'aspettavo proprio, così come non mi aspettavo che fosse innamorata di me. Come un'amante insaziabile mi travolse. La sua lingua calda rovistava nella mia fica mandandomi fuori di testa. Se prima ero stata scettica, dubbiosa, a quel punto lo volevo anch'io. Ad un certo punto mi ritrovai il suo corpo caldo e imponente addosso. Non potei fare a meno di leccarle la figa accarezzandole quel culo spettacolare quasi da brasiliana. Le piaceva essere leccata ed io mi stavo abituando al sapore della patata. Ma Gisella, una donna piena di sorprese, ad un tratto tirò fuori dalla borsa il dildo, ci avrebbe pensato lei a darmi una dose adeguata di cazzo e così me lo sparò dritto nella fregna facendomi sussultare di piacere. Poi, mentre stavo a pecorina, me lo ripassò freneticamente nel culo. Ormai ero completamente andata, preda della perdizione, totalmente sua. Dopo avermi stantuffata a dovere nei buchi mi ordinò praticamente di rinunciare al matrimonio ed io ubbidì come una schiavetta sottomessa. Raccontai al mio promesso sposo di essermi innamorata di un altro divenendo così l'amante di Gisella. Eh si, quella donna mi stregò proprio ma mi aprì gli occhi sul fatto che sono una puttana nell'indole e una brava ragazza non lo sarò mai!                





























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