lunedì 5 febbraio 2018

Affari molto sporchi

Mi chiamo Sara. Non sono una brava ragazza, lo ammetto. Ho bazzicato spesso e volentieri ambienti criminali. Sessualmente parlando mi è sempre piaciuto il cazzo ma ho un segreto da raccontare che forse a qualcuno piacerà. In quel periodo commerciavamo la roba. Stavo con un tipo. Tenevamo le sostanze proibite nascoste in un'abitazione fuori città. Tutto sembrava filare liscio finchè, un giorno, mi ritrovai da sola nell'abitazione. Lui, sentendo puzza di sbirri in arrivo se l'era squagliata anzitempo lasciandomi nei casini. Fortunatamente in casa venne a "farmi visita" soltanto una poliziotta dei reparti speciali e non tutta la squadra. Fui beccata con le mani nel sacco e, dato il quantitativo piuttosto elevato di materiale stupefacente, pensai di esser veramente fottuta! Ma Amber, la subdola poliziotta, aveva un punto debole che decisi di sfruttare a mio favore. Dopo le prime discussioni mi resi ben presto conto che la "signorina" amava le donne. Non mi ero mai sognata nella vita di far sesso con una donna ma in quel momento dovetti riconsiderare certe convinzioni. La lingua audace di quella porca mi accarezzò il collo, poi passò ad un capezzolo mentre allungava la mano nelle parti molto calde, ovvero tra le mie gambe. La situazione mi stuzzicò ma non mi sarei concessa per nulla, eh no! Ci sarei stata al gioco ma solo se lei avesse chiuso un occhio sulle mie losche faccende. Sapeva di rischiare grosso ma era troppo arrapata all'idea di far sesso con me. Cedette al compromesso scottante ed io lasciai che mi leccasse la figa. Le sue dita veloci non smettevano di tormentarmi il clitoride. Non contenta spinse il dito medio dentro la passera. Eccitata a mille venni inondandole il dito di sugo di fica. Ma avevamo appen iniziato! Infoiata dalla situazione afferrai quella porca da dietro massaggiandole con cura le tette e facendole sentire la lingua sul collo. Sentì il suo corpo fremere di piacere, era mia ormai, dovevo e volevo farmela. Iniziai a leccarla sulle mutandine di pelle. Poi le allargai perbene le cosce e osservai la sua fichetta. Non era niente male, lo ammetto. Incominciai a fantasticare sulla sua vita, a pensare ai colleghi a cazzo duro che avrebbero voluto farsela, sfondarla tutta e ai quali lei, da donna maschiaccio, si era negata. Ma a quanto pare con le donne la musica cambiava. Eh si, perchè lei era pronta a concedersi. Affondai con la lingua nella sua vagina. Che sensazione curiosa fu per una che aveva preso in bocca fino a quel momento soltanto cazzi. La titubanza durò ben poco, iniziai a provare un sottile, torbido e delicato piacere nel vederla godere e così mi impegnai a fondo affinchè lei raggiungesse l'amplesso. La lecchai anche da dietro e, dulcis in fundo, con lei messa a candela sulla mia bocca. La tormentai con la lingua finchè lei esplose di piacere innaffiandomi le labbra e la bocca del suo liquido intimo: che sensazione inebriante bere quel liquido sentendo il suo corpo ancora ansimante per l'amplesso. Confesso che in quel momento pensai di essermi persa qualcosa nella vita, a livello sessuale. Dopo esserci divertite Amber era ancora titubante riguardo alle mie faccende tutt'altro che nobili. E così le promisi che mi sarei messa con lei in cambio del silenzio assoluto. Mi rispose:"Sei proprio una stronza faccia tosta!" e mi baciò con passione come per dire di aver accettato. E così insieme facemmo sparire la roba disperdendola attraverso lo scarico del w.c. Ai superiori propose una quadro della sottoscritta quasi da innocente verginella: risultai totalmente estranea ai fatti. Quasi ogni giorno Amber viene da me per farsela leccare a fondo ed io naturalmente, da brava puttanella, non mi sottraggo a questo compito, tutt'altro che spiacevole...
















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