lunedì 5 agosto 2024

Sesso bollente tra camionisti in calore

Mi chiamo Ugo. Faccio il camionista, un lavoro duro, senza dubbio. Con una vita così massacrante, dove si viaggia ininterrottamente per ore, dormendo poco, è necessario avere degli svaghi, concedersi delle ore di relax. È noto che, la gente come me, ove possibile, vada a puttane ma non sempre se ne trovano al momento giusto. Quella notte stavo cenando in una bettola sperduta quando notai, seduto al tavolino accanto, un collega che conoscevo solo di vista, tipo buongiorno e buonasera. Mi sedetti vicino a lui e gli proposi di bere assieme. Con l'alcol prendemmo confidenza e cominciammo a dialogare. I discorsi vertevano principalmente sulle mignotte e su esperienze avute con cameriere particolarmente troie, ingroppate sul retro del camion. Tuttavia, quella notte, di donne non vi era nemmeno l'ombra, a parte una sguattera attempata poco allettante. Arrapato più del solito, affermai che per scopare non c'era bisogno delle femmine. Lui rispose che andavano bene pure i trans. Io ribattei che manco quelli c'erano. Poi, gli proposi di andare fuori a fumare e a prendere una boccata d'aria. Non ci avevo mai provato con un maschio ma l'eccitazione incontrollabile mi spinse a farlo: gli misi la lingua in bocca d'improvviso. Lui si stupì ma non si tirò indietro. Il bacio al sapore di birra prese lentamente piede e si protrasse a lungo. Fu così che rompemmo il ghiaccio. Di sicuro non poteva bastare una limonata per sfogare la libidine accumulata. Dovevamo solo capire chi si sentiva di fare la parte della donna e chi quella dell'uomo in un insolito accoppiamento tra camionisti. Capì di essere io il maschio Alfa. Pensai di prendere una stanza per la notte. La cameriera ci fissò in modo strano, si rese conto di ciò che andavamo a fare. Una volta dentro, ci spogliammo nudi e Thomas, il collega di origini asiatiche, mi succhiò splendidamente l'uccello mentre me ne stavo comodamente sdraiato sul letto. Poi gli leccai il buco del culo, prima di chiavarlo a pecorina. Lo girai e gli diedi gli ultimi colpi a missionaria venendo copiosamente nel suo sedere. Non mi aspettavo che proponesse un seguito e ammetto che l'idea di rivederlo non mi dispiaceva, anche perchè le mignotte costano care. Uscì fuori dalla stanza per utilizzare il bagno comune e sentì dei rumori al piano di sotto. Spiai e vidi quella donna che si faceva sbattere da un uomo. Lei gli parlava di noi e lui ci dava dei froci esaltando la bellezza di quella tipa. Tornai in camera e continuai a fare sesso con Thomas fino al mattino. Bhè, considerando che quella tipa non mi attraeva quasi per nulla, alla resa dei conti, sono contento di aver trascorso la notte con il collega piuttosto che con lei.











 
intanto, giù in sala...





0 commenti:

Posta un commento