giovedì 23 gennaio 2025
Emozioni triple in vasca
mercoledì 8 gennaio 2025
Zia Giada
Mi chiamo Corinne. Mia madre Ada mi esortò ad andare a trovare sua sorella, ossia mia zia Giada. Non la vedevo da tempo. Pensai che fosse una buona occasione per fare sesso. Sono da sempre una porcellina bisex, adoro il cazzo ma non disdegno certamente la passera. E così, accettai di buon grado la proposta di mia madre. Presi l'autobus e scesi in prossimità dell'abitazione della mia parente, dopodichè bussai alla porta. Zia Giada fu sorpresa di vedermi, dopo alcuni anni e senza alcun preavviso. Una volta dentro casa, ci sedemmo sul divano a parlare. Mi offrì il caffè e i dolcetti. Con lei partì con un approccio diretto: non mi andava di perdere tempo in chiacchiere inutili evocando, magari, i vecchi tempi. Le chiesi semplicemente se scopasse con uomini. Dalle sue risposte, mi resi subito conto che stava messa male. Insomma, la zia non vedeva il pisello da tempo. Fu così che trovai terreno fertile per sedurla e convincerla che, volendo, si può godere anche senza i maschi. La baciai sul divano. da lì venne tutto facile e naturale. Apprezzò il mio corpo nudo, poi si spogliò anche lei. Una volta comode, senza i vestiti addosso, la zia arrapata mi leccò il clitoride a lungo aiutandosi con le dita che mi sparava dritte nella figa bagnata. Godetti enormemente ed arrivai beatamente all'orgasmo. Poi, naturalmente, venne il mio turno di ricambiare. La portai all'orgasmo esattamente nello stesso modo: lingua sul clitoride e due dita nella passera mosse dentro e fuori ad alta velocità. L'esito fu analogo, soltanto che la zia, già infoiata a mille, arrivò nel giro di un paio di minuti, sbrodolando a go go. Da quel giorno, passai a farle visita almeno una volta a settimana: la domenica pomeriggio era l'ideale per fare le maiale. Mia madre non deve sapere nulla di tutto ciò, ovviamente, sia ben chiaro!
martedì 5 marzo 2024
Le corna costano caro
Mi chiamo Erica. Un matrimonio d'interesse presenta, indubbiamente, i suoi lati positivi ma anche risvolti negativi. Se da un lato potevo contare su una vita agiata, dall'altro, quello umano, non ero per nulla soddisfatta. Ennio, il mio ex marito, era il classico padre padrone. Lui poteva divertirsi in ufficio con le donnine ed io invece dovevo stare a casa a fare la schiavetta fedele e ubbidiente. Naturalmente, essendo una donna attraente, mi guardai intorno e trovai interessante un ragazzo biondino di nome Marco. Lo conobbi per caso, all'uscita dal supermercato. Gentilmente, si offrì di aiutarmi con le borse della spesa. Inutile dire che poi, pian piano, venne a trovarmi a casa. Approfittò dell'assenza di mio marito per trascorrere con la sottoscritta molto tempo. Mi sentì di nuovo una giovincella. La mattina, appena Ennio andava via, arrivava Marco e facevamo colazione insieme. Dopodichè cominciavamo a scopare all'impazzata. Naturalmente rimaneva anche a pranzo e poi, giù di nuovo a fottere fino al tardo pomeriggio. La sera doveva andarsene, ovviamente, prima che mio marito rientrasse. Per molti mesi mi andò bene quella situazione, dopodichè cominciò a subentrare l'ansia. Avevo paura che mio marito mi beccasse e mi sbattesse fuori casa con un calcio in culo. Cercai in tutti i modi di allontanare Marco. Infondo poteva stare con una ragazza, non con una più grande, impegnata e con problemi. Quando gli spiegai, con decisione, che doveva sparire, mi chiese un ultimo pompino. Gli succhiai il cazzo e mi sborrò tutto in bocca. Dopodichè affermai che si trattava dell'ultima volta. Passarono dei giorni. Poi, però, Marco ricomparve all'improvviso, come un fanatsma. Come era entrato in casa? Semplice, aveva fatto una copia delle chiavi. Non voleva sentire ragioni, non accettava l'idea di essere mollato. Prese una bottiglia e cominciò ad ubriacarsi. Disse che non lo amavo. A quel punto mi fece tenerezza e cominciai a succhiarglielo. Lui, per pronta risposta, mi tolse le mutandine e mi elccò avidamente la figa. Stavamo pressochè nella posizione del 69, sopra il divano. La lingua saettava calda ed appagante sul clitoride. Confesso che persi proprio i sensi e mi lasciai andare. Lo sbocchinai sperando che dopo se ne andasse davvero. Ma lui, anzichè lasciarmi continuare, e accontentarsi del rapporto orale, mi afferrò per i fianchi. Incredibilmente, mi ritrovai sopra di lui, a candela, col cazzo nella figa. Mi voleva scopare il porcellino! Non ero convinta ma si sa come vanno queste cose, il piacere finisce per predominare! Mi ritrovai a cavalcioni sopra di lui e presi beatamente il cazzo nella passera. Poi mi scopò a missionaria. Voleva che ammettessi di essere sua ed io gli diedi soddisfazione: affermai di essere la sua donna e mi lasciai trombare fino in fondo, fino all'orgasmo. Marco mi sborrò a fiume in faccia e sui seni: un autentico lago di sperma! Fu l'ultimo momento felice perchè, pochi istanti dopo, arrivò all'improvviso quel guastafeste di mio marito che ironizzò sulla vicenda. Di lì a poco, mi avrebbe tolto tutto. Finì per strada e Marco, uno spiantato, non poteva certo aiutarmi. Dovetti tornare in ginocchio da Ennio supplicandolo di riprendermi almeno come cameriera. Lo fece, ma pretese, in cambio, che diventassi la puttana dei suoi amici vecchi e brutti, quando venivano a trovarlo casa. Da signora altolocata con l'amante giovane a prostituta per anziani è un attimo: che tonfo! Come dire, dalle Stelle alle Stalle!
venerdì 11 agosto 2023
Tali madri, tali figlie
Mi chiamo Marika. Ho avuto un destino simile a quello della mia amica Monica. Entrambe siamo state mollate dai rispettivi mariti ed entrambe abbiamo una figlia femmina. Forse è per questo che abbiamo legato a tal punto da instaurare una relazione. All'inizio cercammo di tenere questa storia nascosta ma poi lo rivelammo alle nostre figlie coinvolgendole nei piaceri dell'erotismo saffico. Fu Simona, mia figlia, a venire per prima a conoscenza della situazione. Monica non le toglieva gli occhi di dosso finchè, un giorno, mi convinse a trascinarla in un perverso triangolo. Spinta dalla mia amica trovai più facilmente la forza di trasgredire. Con un bacio, mettemmo Simona di fronte al fatto compiuto. All'inizio cadde dalle nuvole ma poi si adattò alla nuova prospettiva. Bastò una "limonata" con Monica per renderla molto più docile e disponibile e così ci "accompagnò" nel raggiungimento del piacere. Simona leccò la figa edi Monica e poi la mia senza però essere ricambiata. Godetti mentre mia figlia mi leccava e intanto presi in bocca la venuta di Monica. Fu una bella porcata per rompere il ghiaccio. Con Erica, la figlia di Monica, il "coming out" avvenne per caso, nel senso che la ragazza ci scoprì a letto insieme. Anche in quel caso, riuscimmo a portare Erica dalla nostra parte per una memorabile lesbicata a tre tra le lenzuola. Ora che le nostre figlie sono consapevoli della situazione, ci resterebbe solo di provare ad "integrarle" insieme per giungere ad un bel quartetto ma è meglio fare le cose con calma, dopotutto che fretta c'è?
lunedì 13 dicembre 2021
Seducendo la madre del mio ragazzo
Dora rientrò a casa prima del previsto e mi sorprese mezza nuda vicino al marito. Tentai di giustificarmi affermando che Alberto mi stava solo consolando dal momento che avevo scoperto l'omosessualità di Dario. Dora realizzò di essere stata appena cornificata e, in più, scoprì di avere il figlio gay. Decisi di usare la mia troiaggine per uscire da quella scomoda situazione. Dora si lamentava ma, mano mano che facevo la puttanella mostrandomi sempre più, lei rispondeva allo stesso modo quasi a voler replicare con aria di sfida per evidenziare di essere ancora una bella donna. Alberto si era allontanato mentre tra me e lei si innescò un'atmosfera decisamente libidinosa. Le chiesi di scoprire la figa e mi masturbai guardandola. Intanto Alberto spiegò che sarebbe andato all'Hotel e ci lasciò sole. Lei non resistette e si masturbò a sua volta. Mi resi conto che quella donna ci sarebbe stata. Ma feci finta di nulla e aspettai che si rivestisse un pò. All'improvviso le misi audacemente la lingua in bocca e lei gradì. Limonammo con passione. Poi le leccai le tette e la figa facendola impazzire di piacere. Dora ebbe un secondo orgasmo bollentissimo, dopo quello che si era procurato da sola. Anch'io ne avevo avuti due, uno precedente col marito e uno per conto mio. Spiegai a Dora che Alberto non sarebbe andato lì per far ragionare il figlio ma che, molto probabilmente, si sarebbe unito a quei due per divertirsi in un triangolo sessuale tra maschi. A quel punto Dora si mise le mani nei capelli. Poi affermò che, se le cose stavano effettivamente in quel modo, avrebbe preferito avere rapporti intimi con la sottoscritta. Era proprio quel che volevo così, per un periodo, mi feci la madre di Dario mentre quei tre, all'albergo, godevano a base di cazzo. Leggi la storia dall'inizio