sabato 18 maggio 2024

Idraulica per signora

Mi chiamo Gina. Ho ereditato la passione per le tubature da mio padre e dunque lavoro come idraulico. Ho a che fare con tante persone dal momento che mi reco tutti i giorni nelle abitazioni della gente. E' piuttosto frequente che gli uomini ci provino con me, perché sono una bella ragazza, modestia a parte. Ciò che capita meno spesso è, invece, che riceva attenzioni da parte delle donne. Ricordo bene quella mattina in cui andai a sistemare il lavandino della cucina della signora Luana, un bel pezzo di femmina, oggettivamente parlando. Mi chinai e iniziai a controllare i tubi. Il guasto non era difficile da riparare, impiegai non più di 20 minuti. Faceva caldo, ero sudata e la signora mi passò uno straccio sulla pancia. Mi parve strano, naturalmente, e ancor più quando mi accarezzò le tette. A quel punto, divenne più che evidente il suo interesse nei miei confronti. Disse che si sentiva sola, che sarebbe bello risolvere tutto tra donne. Insomma, il desiderio sessuale era ormai nell'aria. Rimanemmo un pò abbracciate, con i seni che si toccavano. Fu una sorta di fase di corteggiamento, per così dire. Piano piano, arrivai a calarle le mutande e a slinguazzarle accuratamente la figa. Fu solo il primo di tanti amplessi che raggiunse. Ci baciammo, poi fu lei a leccare me. Era focosa, assatanata quasi. Bhè, anch'io me ne venni, naturalmente, leccata da dietro sopra al piano cottura. Ripresi a leccare lei, la sua figa ormai era completamente aperta. La slinguazzai in lungo e in largo portandola di nuovo al piacere profondo. Poi mi leccò di nuovo lei, a missionaria e mi stuzzicò pure con le dita. L'amplesso fu inevitabile: 2 a 2, potremmo dire. Poi, mi stesi addirittura sulla cucina, lei mi stava sopra. Ci baciammo in bocca. Sostanzialmente, ci leccavamo le tette a vicenda. Fu un frangente erotico stupendo, durante il quale lei mi baciava anche il viso. La signora era ancora visibilmente accaldata. Arrivò il momento più bollente in cui finimmo a 69, lei stava sopra e io sotto. In realtà, era così vogliosa di venire ancora che si lasciò soltanto leccare senza avere la forza di ricambiare. Mi incollai alla sua topa fino a farla esplodere. Urlò sbrodolandosi tutta. A quel punto, si sentì totalmente appagata. Dalle 8 del mattino, si fece l'ora di pranzo a furia di lesbicare. Durante tutto il tempo, quella mignotta non tolse mai i tacchi. Bhè, avevo fame, così restai pure a mangiare da lei. Ci voleva proprio un bel piatto di spaghetti. Dopo la frutta, bevemmo pure il caffè. Alla fine, mi diede i soldi della riparazione. Non posso proprio lamentarmi di quella giornata: Appena 20 minuti di lavoro, una mattinata di sesso infuocato e pasto gratuito. Ci congedammo con un bacio al sapore di caffè. La lasciai con la classifica frase: "Sono disponibile per qualsiasi intervento, non esitare a contattarmi". Rispose: "Certo, molto volentieri, le perdite non vanno mai sottovalutate, specie quelle da risolvere urgentemente".


Un debito difficile da estinguere

Mi chiamo Lea. Martin, il mio ragazzo, è sempre stato un appassionato giocatore d'azzardo. Ma è pericoloso scommettere e perdere tanti soldi nelle bische gestite da gente malavitosa. Preoccupata per il suo vizio incontrollabile, gli chiedevo, di tanto in tanto, notizie sull'andamento delle giocate ma lui mi rassicurava sostenendo di trovarsi di fronte a perdite lievi. In realtà, doveva oltre 100.000 euro ad un clan capeggiato da una donna senza scrupoli, Lady Silvia. Fu così che, un bel giorno, in una sorta di vendetta trasversale, venni rapita dagli scagnozzi della camorrista, in quanto fidanzata di Martin. Silvia mi lasciò alla mercé di due brutti ceffi. All'inizio, lei era presente. Mi scoparono a turno, entrambi da dietro: uno mi prese nella figa, l'altro nel culo. Poi, mentre uno mi inculava, l'altro arrivò per farselo leccare. Questo fu solo il principio, davanti a lei. Poi la donna se ne andò e i due divennero ancora più focosi e porci. Subì i loro cazzi ovunque, pure in doppia penetrazione. Venni sfondata e resa troia, proprio come la signora desiderava. Le abbondanti venute degli uomini sul mio volto, con colate sulle tette, mi fecero sentire zoccola come non mai. Ma la punizione non si limitò a quello. Silvia ricomparve per mostrarmi Martin che veniva trapanato senza pietà da un uomo, dopo un preliminare spompinatorio. Durante l'inculata, Silvia ciucciava la fava di Martin, umiliandomi ulteriormente. La scopata si concluse con Martin che ricevette una copiosa schizzata in faccia. Dopo di ciò, io fui avviata alla prostituzione, mentre Martin fu instradato a quella con I maschi. Con i nostri guadagni, avremmo dovuto restituire il grosso debito accumulato. In realtà, lo stiamo ancora ripagando... Lamentarci sarebbe inutile: meglio questo che un colpo di pistola in fronte!


venerdì 17 maggio 2024

Lesbo detective

Mi chiamo Justine. Sull'imbrunire, un individuo col volto coperto era penetrato nella mia abitazione. Rifugiatami in camera da letto, contattai la polizia dopo aver chiuso la porta a chiave. L'uomo, presumibilmente un ladro, tentò di stuprarmi ma, al suono delle sirene di una volante, si dette maldestramente alla fuga. Quando aprì la porta, apparve una aitante detective che impugnava con sicurezza la pistola. Ancora impaurita, le raccontai dell'accaduto ma poi pensai bene di approcciare con la sbirra. Una volta resasi conto che la situazione appariva tranquilla, la donna stava per andare via ma io la intrigai mostrandole le tette, dopodichè, la coinvolsi sopra il divano. Non se l'aspettava, ed ebbe qualche perplessità, ma poi si lasciò andare. Mi leccò timidamente i capezzoli, poi ci pensai io a riscaldarla perbene, slinguazzandole la passera a missionaria. Mi ricambiò leccando a pecorina ed io godetti beatamente. Stesa sul divano, le diedi un'altra ripassata di lingua. La sbirra giunse al suo secondo orgasmo. Alla fine fu lei a guidarmi in una pregevole strofinata tra passere dove raggiunsi un profondo amplesso. E' bello poter contare sulle forze dell'ordine!       


L'adorata prof di matematica

Mi chiamo Amalia, sono una docente di matematica e ho un partner più giovane di me, di nome Gervaso (Jerry). Esseno una donna avvenente, ricevo tanti sguardi interessati, anche dai miei studenti. Si sa che esistono i flirt tra allievi e professori, solo che, nel mio caso, non credevo che potessero diventare reali. In un certo tal modo, fu Jerry a mettermi la pulce nell'orecchio esternando alcune sensazioni mentre scopavamo. Diceva, in particolare, che le studentesse sono molto morbose nei miei confronti. Non diedi adito alle sue parole e, addirittura, risposi che si stava facendo un film porno e che, magari, gli piaceva pure, nonostante la gelosia. Fatto sta che quel discorso mi intrigò e gasò lui ancor di più. Ricevetti una copiosa sborrata nella fica. Nei giorni seguenti, l'immaginazione divenne incredibilmente e inaspettatamente realtà. Un pò sarà anche merito delle vertiginose minigonne che indosso. La campanella era suonata e in classe rimasero soltanto due ragazze, Alessandra la bionda e Marica. Quest'ultima venne verso di me dandomi della gnocca e poi mi baciò con disinvoltura. Mi resi conto di piacerle parecchio e che le parole del mio ragazzo non erano poi così infondate. Non mi staccava la lingua dalla bocca ed io ci presi fottutamente gusto! Ci spogliammo un pò, i baci proseguirono e lei mi leccò anche il seno mentre la biondina stava vicino e commentava (alle volte con parole colorite). Mi baciai anche con Alessandra e, spogliandola, non potetti fare a meno di apprezzare il suo notevole culetto. Marica, intanto, inginocchiata, prese a leccarmela di brutto e godetti come una porca. Poi leccai io lei, mentre loro due si baciavano. Marica, insaziabile, riprese a leccarmi, mentre la bionda la slinguazzava da dietro. Raggiunsi così il secondo favoloso orgasmo. Poi, ci mettemmo in una posizione molto eccitante in cui io leccavo la figa della bionda e Marica, oltre a slinguazzare l'ano dell'amica, mi masturbava la fica con le dita. In tal modo se ne venne la bionda e anch'io esplosi per la terza volta! A quel punto, io e Marica ci mettemmo a strofinare le passere ma, a un tratto, nel gioco, si inserì la bionda che me la leccava. Questo comportò la venuta di Marica ma anche l'ennesima della sottoscritta. Quelle due in matematica sono davvero negate, è vero, ma come non migliorare la loro media affibiandole un bellissimo 10? Dopotutto se lo sono proprio meritato!     


Parrucchiera per porcate

Mi chiamo Claudia. Mia cugina mi indirizzò da una sua amica parrucchiera che aveva appena aperto un nuovo locale. Mi recai al negozio verso le tre del pomeriggio. Entrai e mi sedetti. Poi chiesi un taglio. La ragazza si chiamava Tiziana. Cominciò a maneggiare i miei capelli e, poco dopo, disse che non era il caso che li accorciassi. Credetti di essere andata lì per nulla. Stavo per alzarmi dalla sedia, quando lei mi passò una mano sul seno da sopra alla magliettina. Poi la infilò addirittura dentro. Diceva che potevamo conoscerci meglio. Non me l'aspettavo e le suggerì di fermarsi, precisando di essere fidanzata. Ero titubante anche perché, fino a quel momento, non annoveravo esperienze con femmine. Ma Tiziana era decisa e continuò. Mi piaceva il suo atteggiamento convinto, tipico di una persona che non ammette di ricevere rifiuti. Disse pure di alzare la gonna e io, ipnotizzata, ubbidì. Scoprì il mio seno apprezzandolo e finì per farmi togliere pure le mutandine. Con le dita, mi teneva la fica aperta complimentandosi per le mie labbra. Naturalmente, non si riferiva alla bocca! Si inginocchiò, mi sgrilletto' la passera, poi prese il dildo per esplorarmela in due posizioni, a missionaria e pure a pecorina. Venni di brutto. Mi sgrilletto' ancora da dietro ed io godetti nuovamente. Contai almeno tre intensi orgasmi. Gasata, ricambiai leccandole ardentemente la passera fino a condurla all'amplesso. Le leccai le tette, mentre ancora assaporava la venuta. Ci baciammo e quello fu un momento cruciale. Durante le limonate, insistette affinché ci rivedessimo, nonostante la mia ritrosia. Addirittura, affermò di voler venire a trovarmi a casa. A quel punto, fui tentata di darle una lezione. Quando Tiziana si presentò a casa, nei giorni seguenti, andò ad aprirle la porta Flavio, il mio ragazzo e io mi nascosi. Lui è molto focoso, dotato, e il suo sogno è sempre stato quello di "castigare" una lesbica. Tiziana non si aspettava di venire palpata e baciata da lui con tale passione. Alla vista di quel cazzo da urlo, poi, finì per cedere clamorosamente! Prima lo ciucciò, dopodiché lui se la sbattette sopra al letto facendola urlare di piacere e anche un po' di dolore, data la prestanza dell'arnese. La spano' perbene: di fianco, a candela e a missionaria, concludendo con una copiosa sborrata sulla pancia. In quel momento, io appari' sulla scena spiegandole di non aver resistito alla tentazione di farla sbattere dal mio boyfriend. Lei ammise di aver goduto, dandomi però, giustamente, della bastarda. Flavio, soddisfatto della scopata, dette invece ad entrambe delle troie.




mercoledì 15 maggio 2024

Pissing senza freni

Mi chiamo Sonia. Se sono diventata piuttosto maiala è sicuramente grazie alla mia amica bionda Vanessa. La sua maialaggine si manifestò in maniera acuta a casa sua. Io stavo cercando di studiare quando lei si avvicinò con un contenitore pieno di panna montata. Bhè, mi disse che sarebbe servito a risvegliare i miei sensi. Intanto mi toccava le tette leccandomi il viso. Quando le suggerì che poteva sfogarsi con un uomo, mi rispose di non averlo e ribadì che nemmeno io stavo con qualcuno. Mi ritrovai con il suo dito in bocca pieno di panna che finì pure su un capezzolo. Mi baciò il culo a pecorina. Poi, mi leccò la figa a missionaria, invogliandomi ad urinare nella sua bocca. Dopo di ciò, ci mettemmo ad urinare entrambe sul tavolo della cucina allagandolo. E pisciavamo pure una contro l'altra come due cretine. Vanessa gradì che la spanassi col dildo e glielo piazzai nella patata. Lei, invece, preferì usare un dildo anale nel mio culo. Me lo infilò a pecorina, poi lo presi da sola a candela mentre lei mi leccava il viso, da gran troietta. Dopo, Vanessa cominciò ad urinarmi addosso, intimandomi di bere. Mi bagnai completamente. A quel punto si mise a leccare la sua urina dalle mie tette. Quando concludemmo la bizzarra esperienza, il tavolo era diventato ormai un autentico mare del piscio di entrambe. Aiutai Vanessa a pulirlo, in attessa della prossima avventura.

pissing

Massaggi intimi con la nera

Mi chiamo Lidia. Sono una giovane massaggiatrice. Le giornate al Centro Benessere non scorrono sempre uguali, molto dipende dalla clientela. Quando sono fortunata e incontro persone affascinanti come Jessica, una ragazza di colore, il tempo vola. Il sangue cominciò a ribollirmi appena le toccai il sedere tonico. Cercai di essere professionale, le massaggiai il collo, la schiena, i piedi, le gambe, il seno. Ma non resistetti alla tentazione forte di slinguazzarle la passera. Lei non se lo aspettava ma le piacque. Fu così felice da ricambiare, leccandomi a sua volta. Poi io ripresi, leccandole la passera a pecorina e lei fece lo stesso con me ma con più intensità, dato chee mi ficcò la lingua nel culo mentre mi sgrillettava la passera con le dita. E così, concludemmo in bellezza posizionandoci a 69 sopra il lettino: io stavo sopra e lei sotto. Il lecca lecca reciproco portò ambedue a splendidi amplessi. Un bacio passionale fu la ciliegina sulla torta di quella splendida mattinata.

massaggi


La badante perversa

In un rapporto dove c'è una sostanziale differenza di età, spesso si può presupporre che, una delle due parti resti nella relazione principalmente per una questione di convenienza economica. Si pensi ad uomini di una certà età che si intrattengono con donne molto più giovani di loro. E' proprio il mio caso! Sono Ramona, una ragazza mora di origini rumene. La mia specialità è fare la badante di anzianotti benestanti. Ma non dipingetemi subito come un'approfittatrice senza scrupoli. Sono così troia da trovare spunti di piacere anche con i vecchi, eh si! E poi, alcuni di questi sono ancora piuttosto arzilli, come il signor Domenico. Dopo baci, pompini, e leccate di fica, l'uomo era solito scoparmi ma, per godere appieno, chiedeva sempre un trattamento speciale. E così, finiva a pecora con me che gli leccavo il buco del culo. Ma la perversione porta altra perversione, per cui non resistevo alla tentazione di spanargli il buco del culo con il manico della mia fidata spazzola. La situazione non poteva che culminare con le sue abbondanti eiaculazioni ed io, soddisfatta, che gli mordevo le natiche. Meritava queste attenzioni il sig. Domenico, visto che, estasiato dalla sottoscritta e dalle sue "prestazioni professionali", decise di lasciarmi, dopo il decesso gran parte dei suoi beni, scatenando le ire dei parenti, per la serie: "Ha lasciato tutto a quella zoccola rumena!". Bhè, dai, non penso solo ai soldi, infondo si è anche divertito! Pace all'anima sua! 

rumena

martedì 14 maggio 2024

Apparenti spasimanti

Sono Fiona. Credevo di essere contesa tra due ragazzi ma mi sbagliavo! Non ero io l'oggetto del desiderio ma piuttosto la folla passione che scattò tra di loro dopo aver bevuto del vino rosso. E così capì subito che quella serata avrebbe preso una certa piega. I due si baciarono, dopodichè uno succhiò l'uccello dell'altro, prima di farselo a candela e a pecorina. Il ragazzo scopato, alla fine, prese tanta bella sborra in faccia.


La madre porcella del mio convivente

Mi chiamo Marianna. Fondamentalmente, questa è una storia incestuosa ed assurda della quale io non sono la protagonista principale. Condivido l'appartamento con Mauro. Siamo entrambi studenti Universitari. Pensavo di piacere parecchio a Mauro ma, pian piano, mi resi conto che aveva maggior interesse per un'altra persona. Forse avrei accettato di più se fosse stato frocio ma non che avesse una tresca addirittura con Angela, la madre! Eppure, mi parlava spesso di lei, di quanto fosse speciale. Sapevo soltanto che questa donna era vedova ma non la conoscevo di persona. Un giorno, tornai prima del previsto dalla Facoltà e assistetti ad uno spettacolo indecente seppur non privo di fascino. Mauro si stava sbattendo una donna tettona molto più grande di lui. Inizialmente, pensai che avesse pagatto una prostituta per divertirsi. Ma poi, quando mi misi ad origliare, durante la loro intimità, capì che si trattava di quella troia della madre. Con la più totale disinvoltura, la donna si lasciava trombare a pecorina, a cavalcioni. E lui, per giunta, era eccitato come un toro! Alla fine, lei gli fece pure un bel bocchino e ricevette la sborrata copiosa sulle tette. A quel punto, entrai in scena io per cercare di dialogare con la signora. Ma lei mi fece subito capire che non sarei stata la femmina più importante per il figlio, sarei venuta sempre al secondo posto. Inoltre, mi fece notare di avere una scarsa taglia di reggiseno. Sul mio culo non ebbe nulla da ridere (almeno quello!) ma purtroppo, a differenza sua, non so cucinare e sono meno brava a spompinare. Dunque, altri punti a sfavore. La madre viene a trovare il figlio quasi quotidianamente e si fanno delle grandissime scopate. Ogni tanto, il cazzo lo riserva anche a me ed io mi accontento di essere la seconda scelta perchè sono troppo innamorata di quello stronzo!