Il Controllo del vibratore da remoto è solo una delle tante situazioni intriganti proposte da Devil's Film
venerdì 11 ottobre 2024
Remote control vibrator
giovedì 10 marzo 2022
Sottomessa dal maniaco di turno
Un saluto da Angela. Dopo l'esperienza con il segretario rotto in culo, proseguì la ricerca dell'uomo ideale, accompagnata da mio padre Alberto. Nessuno, in fin dei conti, si rivelava un uomo etero capace di starmi a fianco: alla fine, venivano tutti sedotti dal mio estroso genitore. L'unica volta in cui mio padre diede 'forfeit', per suoi impegni personali, incappai in una sorta di maniaco squilibrato che considerava le donne alla stregua di bambole gonfiabili per raggiungere il piacere. Apparentemente sembrava un giovane carino e premuroso ma, quando iniziò a legarmi, mi resi conto che si eccitava in modo piuttosto insolito. Preferiva palpare il mio corpo e usare il vibratore sulla sottoscritta piuttosto che optare per la classica penetrazione in vagina. A un certo punto cominciò a menarselo e poi me lo piazzò brutalmente in bocca per ricevere un pompino. Fui tentata di morderglielo ma poi pensai che non ne valesse la pena, tanto quel tipo sarebbe rimasto sempre uguale, un coglione menomato... ma sempre un gran coglione! Soffriva anche di eiaculazione precoce per cui godette quasi subito nella mia bocca. Per fortuna era solo un segaiolo malato a cui piaceva insultare le donne ma non un assassino. E così, a eiaculazione completa, mi slegò ed io, dopo averlo preso a schiaffi dandogli del maniaco, afferrai i primi stracci che trovai a terra e, mezza nuda, lasciai alla svelta l'appartamento. Ero sempre più delusa dagli incontri improbabili che capitavano. Non immaginavo però che, di lì a poco, avrei trovato la felicità.
martedì 25 gennaio 2022
L'amore inverso
Mi chiamo Loredana. Il sesso per me è, innanzitutto, un piacere mentale e poi anche fisico. Ho sempre avuto fantasie erotiche sulle donne dalle quali sono indubbiamente attratta ma, data la mentalità di stampo classico della mia famiglia, questi desideri sono rimasti tali senza trovare, fino ad ora, un riscontro reale. Con gli uomini, invece, mi sono data piuttosto da fare. Forte di una notevole avvenenza fisica, incluse due tette da sballo, ho scopato con vari maschietti anche se, a dire il vero, non ho mai raggiunto un appagamento totale di corpo ed anima. Tra le tante esperienze vissute, ne ricordo una in particolare e con estremo piacere. Come mai? Perchè è quella in cui sovvertì le regole classiche del sesso. Ma passiamo al racconto nei dettagli. Sono una direttrice del personale. L'uomo in questione si chiama Carlo ed è un tecnico che, ogni tanto, si occupa della manutenzione in azienda. Essendo il titolare della sua società, è costretto ad interfacciarsi con la sottoscritta per i permessi d'entrata e per ciò che riguarda tutta la parte burocratica del lavoro (quanta carta occorre produrre per svitare una semplice lampadina!). All'epoca, parliamo di 4 anni fa, lui aveva circa 40 anni ed era attraente, molto curato, il tipico palestrato, insomma, ma non eccessivo. Molte delle ragazze che lavorano nella mia azienda sbavavano per lui, comprese quelle sposate. Si comportavano come cagnette in calore quando arrivava lui che, ovviamente, faceva lo scemo un po con tutte. Alla fine io incominciai a dargli retta giusto per far si che non mi creasse troppi casini fra le operaie. Diciamo pure che a lui non sembrò vero essere considerato da una figa come me. Più che dargli attenzioni, incominciai a dargli corda ogni qual volta lui ci provava. Dulcis in fundo, l'appuntamento glielo chiesi io. Dopo un pò che ci provava cominciò ad essermi simpatico e mi faceva ridere. Poi mi piaceva come mi guardavano le dipendenti quando lui entrava nel capannone e tirava dritto per venire da me ignorandole tutte. Ciò mi dava una sensazione di potere, mi sentivo ammirata e invidiata da tutte quelle donne e la cosa mi piaceva moltissimo... Sedurre un uomo non è poi così difficile: basta una gonna molto corta e una scollatura generosa. Comunque, alla fine, ci incontrammo per una cena in amicizia. Mi portò in un locale a Genova, lungo la passeggiata di Nervi. Praticamente aveva prenotato tutta la sala ed eravamo solo io e lui. Io avevo una minigonna di pelle nera, dei collant a fantasie e un maglioncino a collo alto bianco. Sopra, invece, mi ero messa un giubbino corto di pelle nera. Calzai scarpe nere (con tacco a spillo da 10, e vai!). Non pensavo che ci avrei scopato, a dire il vero. In ogni caso, a prescindere, mi piace essere guardata. Adoro quel momento in cui si transita e si sente che tutti ti tengono gli occhi puntati addosso: che sensazione magnifica! Lui era vestito in maniera molto sportiva: jeans neri, una camicia rossa scura con sopra un cappotto di pelle nera. Mangiammo diverse specialità di pesce, bevendo parecchio. Mi fece stare bene, nel senso che mi viziò per tutta la serata (Il Si del Gavi è un vino molto costoso). Insomma bevemmo, ridemmo, scherzammo. Fu una bella cena e il posto decisamente bello, romantico. Facemmo una camminata lungo la costa a strapiombo sul mare. Dopo cena, mentre passeggiavamo, lui provò ripetutamente ad abbracciarmi ma io lo scostavo, mi divertiva rifiutarlo. Mi fece sentire come se fossi la cosa piu bella e preziosa del mondo. Continuai a tenerlo alla larga ma avevo già deciso, dentro di me, che me lo sarei scopato. Comunque, ad una certa ora mi riaccompagnò a casa, nel mio appartamento genovese, un quadrilocale. E' un pò il mio rifugio quando scappo dalla routine e, soprattutto, dal controllo ossessivo di mio padre. Girammo un bel pò. A Genova, come del resto in molte grandi città, non è facile trovare posteggio Lui stava impazzendo. Poco prima di arrivare a casa, lo incitai a cercare un posto per l'auto perche volevo che lui salisse da me. Girammo a lungo per posteggiare. Lui stava perdendo la pazienza e io mi divertivo a punzecchiarlo, del tipo: "Ma pensa te... potremmo essere a casa mia sul divano, ma tu non sai trovare un dannato parcheggio!". Ad un tratto, lui finalmente ci riuscì, fece due o tre manovre per infilare la macchina in quello spazio striminzito. Io intanto mi ero già avviata verso il portone del palazzo. Avevo aperto e chiamato l'ascensore, lui arrivò di corsa, mi afferrò e fui sbattuta contro la porta dell'ascensore. Mi baciò senza tregua. Quando arrivò la cabina giunse al livello, si aprirono le porte e noi scivolammo dentro. Lui continuò a baciarmi e a toccarmi ovunque. Praticamente arrivai al ultimo piano dove sta il mio appartamento con le tette di fuori e la gonna attorno alle caviglie. E i collant? Rotti, ovviamente! Insomma era una vera furia, un animale. Pensai: "Cazzo! Questo ora mi sfonda sul serio!". Ciò non mi dispiaceva affatto: volevo essere scopata di brutto, godere una volta per tutte come Dio comanda! Entrammo in casa, mi divincolai dai suoi abbracci togliendo poi gli indumenti (lo feci per salvare il resto dei vestiti dalla sua furia). Cominciammo a scopare sul divano, mi diede appena 5 colpi nella passera e venne sulla mia pancia. Restai senza parole, non sapevo se ridere o piangere Ad ogni modo, ci alzammo avviandoci in camera da letto. Ricominciammo a scopare. Lui era in piedi ed io appogiata con la schena sul divano e le gambe aperte sulle sue spalle. Questa volta mi misi io sopra di lui: lo cavalcavo girata di spalle, guardandomi allo specchio (lo faccio molto spesso, mi piace guardarmi le tette mentre scopo: la lesbica che risiede in me ogni tanto esce fuori!). Tuttavia, lo sentivo assente. Forse, per paura di venire di nuovo, lui cercava, in qualche modo, di estraniarsi. Lo cavalcai per un pò e poi, insoddisfatta, mi alzai. Mi stesi sul letto accanto a lui, senza dire nulla. Lui si mise sopra di me altri 5-6 minuti a missionaria ma non mi piaceva affatto quella sensazione, quindi mi divincolai e indirizzai l'intimità verso un 69, sperando di trarre maggiore soddisfazione. Lo preso in bocca mentre lui, d'altro canto, leccava la fica. Era troppo preso dalla mia vagina e sopratutto dal pompino che gli stavo praticando, per accorgersi che smanettavo nel cassetto del comodino. Eravamo messi in maniera trasversale sul letto: la mia testa dal lato del comodino, la sua verso il centro del letto. Quando afferrai il dildo in mano (da 28 cm, color pelle, un vero e proprio cazzo finto, con tutti i particolari in risalto) lui comprese che qualcosa stava per succedere ma non potette farci proprio nulla perchè io gli morsi volutamente il cazzo. Inoltre, più si muoveva, piu stringevo i denti (che gran bastarda vero?). Aquel punto, nulla poteva impedire che gli rompessi il culo. Ero in una condizione paragonabile ad un calciatore professionista che si trova dinanzi alla porta sguarnita, senza portiere: è quasi impossibile non fare gol, ed io lo realizzai eccome! Quando lui percepì l'oggetto entrare nell'ano, provò a dimenarsi ma io, come spiegato poc'anzi, fui impietosa: gli morsi il cazzo in modo che restasse immobile. Alla fine cedette e si lasciò rompere il culetto: dopo un pò si rilassò! Inizialmente io ero ancora sotto di lui col cazzo in bocca. Tra un colpo di vibro e l'altro gli davo una leccata sulla cappella per tenerlo il più rilassato possibile. Poi presi posizione, mi portai dietro di lui e lo inculai con tutta la forza che avevo nelle braccia facendolo gemere come una cagna in calore. Gli feci affondare la testa nel cuscino in modo che il suo culo si trovasse ben in alto. Lo inculai con gusto per una decina di minuti insultandolo a più non posso (gli diedi del frocio, della troia, dello schiavo!). Mi implorò di non smettere, voleva essere stantuffato a fondo la puttanella! Ed io accolsi appieno quella richiesta. Lo ammetto: lo sfondai perbene e alla fine lui raggiunse un intensissimo orgasmo bollente: schizzò senza che io nemmeno gli toccassi il pene miimamente. Quello stronzetto imbrattò le mie lenzuola di seta nera (molto costose, fatte su ordinazione, bhè, lasciamo stare...). Venne tantissimo! Sembrava che lo sperma non smettesse mai di sgorgare fuori dal pisello, proprio come un fiume che straripa. Questa è stata l'unica memorabile volta che ho inculato qualcuno. Dormì da me. Il giorno seguente, faceva fatica a camminare. Glielo avevo proprio rotto il culo, con tutti i comandamenti! Lo guardavo seria ma dentro di me ridevo all'impazzata. Ovviamente non raccontò in giro la verità, poco edificante per uno con la fama da sciupafemmine. La versione ufficiale fu che si era stirato la gamba giocando a calcetto con gli amici... Si, aivoglia! Come no! Di tanto in tanto mi messaggia ancora. A dirla tutta, non sono particolarmente presa da lui ma, infondo, potrei anche ripensarci e rompergli il culo di nuovo. Di sicuro ci riuscirei tranquillamente anche la seconda volta... E a voi piacerebbe provare l'amore al contrario? Tratto da una storia vera.